RECENSIONE Il Padrino di Mario Puzo

Il padrino



Don Vito Corleone è il più potente Padrino delle Cinque Famiglie che esercitano il loro potere nel mondo della mafia newyorchese. È uomo d'onore, con un preciso codice morale, generoso con gli amici quanto implacabile con i nemici. Dalla casa di Long Beach, circondato dalla famiglia, comanda il vasto impero sotterraneo della malavita americana: gioco, cavalli, prostituzione... neppure Hollywood sfugge alla sua influenza. Don Vito è un uomo estremamente intelligente, è ragionevole, ma per chi rifiuta la sua logica la punizione è rapida e crudele, di una crudeltà raffinata che se non toglie all'avversario la vita lo priva della volontà di reagire. Ma il Padrino deve iniziare a pensare a un degno erede cui consegnare il suo regno, e se la scelta più ovvia ricadrebbe sul primogenito Sonny, il più forte, colui che già si occupa degli «affari di famiglia», gli eventi costringeranno, invece, il figlio minore Michael, il più americano di tutti, schivo e che non vuole immischiarsi nelle faccende famigliari, a dover assumere l'impero sulle sue spalle. Ricco di tensione e di colpi di scena, questo romanzo è anche un documento, tuttora incredibilmente autentico, di una società violenta che non esita di fronte al ricatto, all'omicidio e alla tortura per imporre le proprie leggi. I legami della «famiglia», i rituali del «rispetto», gli intrecci tra potere politico e malavita, gli spietati regolamenti di conti, la vita quotidiana dei boss e dei loro sicari, il ruolo dei consiglieri, la capillare organizzazione degli affari illeciti, gli amori, i matrimoni, i funerali, i tradimenti e le vendette: Mario Puzo ha messo vita e verità in ogni più piccolo particolare realizzando un affresco narrativo di grande impatto, un romanzo che domina la cultura popolare da oltre cinquant'anni e ha assunto una dimensione ormai universale radicata nella psiche collettiva.




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Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un’altra lettura che ho recuperato visto che avevo il libro in casa, comprato all’usato o salvato dal macero chissà dove, chissà quando.

Sto parlando de Il padrino, romanzo da cui è stata tratta la celebre serie di film, che purtroppo non ho mai visto davvero (sicuramente da piccola li ho intravisti, ma non ne ho una memoria ben definita quindi recupererò presto).

Il padrino non è stato esattamente come mi aspettavo, in senso positivo. Quello che salta subito all’occhio è che questo è un romanzo familiare in tutto e per tutto; certo, è un romanzo che parla di mafia, un thriller per certi versi, ma prima di tutto è una saga familiare.

Magari non stupirà chi conosce bene la storia, ma era una cosa che io non avevo considerato mentre mi accingevo a iniziarlo. Pensavo che fosse più incentrato sulla figura del padrino in sé, che è chiaramente il protagonista, invece il romanzo è più corale di quanto mi fossi aspettata e ho trovato la questione davvero interessante, visto quanto io stessa ami le saghe familiari.

Il fascino che ha esercitato questo romanzo su di me potrebbe essere dovuto in parte al fatto che sia impossibile non conoscere questo titolo, averlo almeno sentito nominare. Eppure credo che l’autore sia stato davvero bravo a creare una storia che rimanesse impressa nella mente delle persone, che mettesse in scena un qualcosa che sarebbe durato nel tempo, che sarebbe diventato un luogo comune.

Il padrino racconta una storia e mentre lo fa, prende vita propria e diventa un racconto che si distacca dal suo autore e diventa parte dell’immaginario collettivo, assumendo vita propria.

E’ questa la sensazione che ho avuto leggendo questo romanzo, come se avesse una propria anima e crescesse e si adattasse al lettore che si trova davanti.

L’ho trovato un romanzo davvero riuscito, che non sente la fatica del tempo, che risulta ancora attuale e per niente impolverato nella sua narrazione.

Ve lo consiglio? Sì, mi sento di consigliarvelo davvero, perché ho capito finalmente quale fosse il segreto del successo di questa storia (certamente dovuto ai film, ma da quel che mi è parso di capire, la storia è abbastanza fedele a quella del libro), ossia quello di stregare il lettore con il suo racconto, quella di conquistarlo e affascinarlo.

E voi, lo avete mai letto? Avete visto i film come tutti o siete mosche bianche come me? Fatemelo sapere con un commento qui sotto. Io credo che recupererò i film molto presto, sono proprio curiosa ora.

Alla prossima recensione.





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