RECENSIONE La stanza di Giovanni di James Baldwin

La stanza di Giovanni



David, un giovane newyorkese in fuga da se stesso, è approdato a Parigi nel tentativo di affrancarsi dalla propria educazione, e dalla vita da ragazzo perbene che sembra essergli stata cucita addosso.

Mentre la sua fidanzata, Hella, è in Spagna per riflettere sul futuro della loro storia, in un bar David conosce Giovanni, impertinente e luminoso, e ne rimane irrimediabilmente attratto.

E dal loro incontro, dal primo momento in cui entra nella sua stanza, piccola e disordinata, saprà di essere perduto, che né la vergogna né la paura riusciranno a riportarlo a casa.

Diviso tra Hella che incarna il desiderio di normalità, il sogno di una tranquilla vita americana, e Giovanni che invece è forza, cuore e istinto, David attraversa le strade di Parigi, vede i colori e le stagioni passare, sente passioni e bisogni taciuti riemergere e chiedere il conto.

La difesa della propria identità implica sempre una lotta dolorosa, e così è anche per David, solo che la sua debolezza e la sua indecisione faranno soffrire tutti coloro che lo amano e che lui stesso ama.



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Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un libro che ho letto per la nostra nuova challenge del 2022, #leggopensieriparolemondo.

Il tema del primo mese era LGBT, ed io ho scelto un titolo che era nella mia tbr da tanto tempo, sfruttando questa occasione per leggerlo finalmente.

E’ un romanzo forse un po’ datato,  essendo stato scritto nel 1956; la narrativa LGBT si è molto evoluta nel corso dei decenni, quindi forse la lettura può risultare un po’ polverosa.

Tuttavia trovo che sia comunque un romanzo interessante, che racconta come la tematica omosessuale venisse trattata settant’anni fa.

Il libro mostra un elemento tipico della letteratura di questo genere: un uomo che, nonostante le sue tendenze, decide di intraprendere una relazione eterosessuale e nascondere la sua natura, abbandonando il suo amante.

Giovanni non è il protagonista di questo romanzo, ma lo è David, che è anche il narratore della storia. Giovanni è invece una figura tragica, che da subito ci fa capire essere segnata da un destino amaro.

David è affascinato da lui ma allo stesso tempo sa che non potrà durare: non prende nemmeno in considerazione l’idea di rimanere con lui, di continuare all’infinito quella che invece per lui non è altro che una trasgressione.

La loro è una storia destinata a finire e David ne è consapevole, tuttavia Giovanni si strugge e non lo accetta.

Il finale mi ha lasciata con l’amaro in bocca, non perché scritto male o incoerente, ma proprio perché altra non poteva essere la soluzione di questo libro.

E’ stata una lettura strana, ma che non mi pento di aver fatto: mi ha dato una visione forse un po’ superata nello stile, ma che comunque risulta ancora valida e attuale nella tematica.

Lo consiglio?

Sì, comunque lo consiglio. E’ un libro che mi ha fatta riflettere a modo suo, per cui se vi interessano libri a tematica LGBT, potete aggiungere La stanza di Giovanni sapendo comunque che non è un classico intramontabile.

E voi, avete mai letto questo romanzo? Fatemelo sapere con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.




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