RECENSIONE Wonder di R. J. Palacio

Wonder



Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, la sindrome di Treacher-Collins, si trova ad affrontare con coraggio il mondo della scuola, dopo anni di protezione da parte della sua famiglia. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l'anno scolastico che finirà in modo trionfante, grazie alla gentilezza con la quale si confronta con le persone intorno a sé. Un bellissimo libro per ragazzi e per adulti che affronta con delicatezza il tema della disabilità. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni.



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Buongiorno, lettori. Ho scelto il libro di cui vi parlo oggi come seconda tappa della challenge di lettura #leggopensieriparolemondo (per saperne di più link QUI).

Il tema per questo mese era Bullismo, così ne ho approfittato per recuperare un romanzo che era in Wishlist da tempo, più per la curiosità che ha generato quando uscì l’adattamento cinematografico.

Non ero convintissima, in realtà, perché in questo periodo sto leggendo e ho voglia di leggere generi completamente diversi e più targhettizati per adulti rispetto a libri che sono stati scritti per un pubblico di ragazzi.

Restando nell’ottima della letteratura per ragazzi, ho trovato questo romanzo veramente ben scritto, perché parla di tematiche come bullismo e accettazione senza scadere nel melenso.

Mi piace che il romanzo sia corale e non venga presentato solo dal punto di vista del protagonista, ma anche di amici e familiare e bulli, per avere una versione più completa possibile della storia.

Anche da questo è evidente che sia stato scritto per un pubblico molto più giovane di me,  in quanto il libro cerca di dare voce a una serie diversa di ragazzini, e un po’ chiunque potrebbe immedesimarsi. L’autrice spinge i suoi lettori a riflettere senza però giudicarli, ma con l’intento di aprire loro semplicemente gli occhi, renderli consapevoli.

Mi sono anche commossa in certi punti, devo ammetterlo, e anche se non è un genere di cui avevo voglia al momento sono veramente contenta di aver fatto questa lettura, perché a suo modo è stata illuminante anche per me che sono più grandina.

Ve lo consiglio?

Sì, è un romanzo che va bene per tutte le età, anzi che dovrebbe essere letto da genitori e figli in modo che possano elaborare insieme il contenuto per parlarne e riflettere.

Lo scopo educativo della storia non la rende minimamente pesante o noiosa e potrebbe essere una buona occasione di condivisione tra adulti e ragazzi.

Direi che si merita il voto pieno, quindi cinque piume.

Alla prossima recensione.




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