Nell'isolata comunità agricola di Harlowe, nel New Hampshire, la vita è cambiata poco negli ultimi decenni. Ma dal momento in cui il carismatico Perly Dunsmore arriva in città e inizia a sollecitare donazioni per le sue aste, le cose cominciano lentamente e insidiosamente a mutare. Mentre il banditore realizza il suo terribile e imperscrutabile piano, in un gioco perverso in cui per non perdere ciò a cui si tiene di più si finisce per perdere tutto, gli abitanti si troveranno gradualmente ma inesorabilmente privati della loro libertà e dei loro beni. E, forse, anche delle loro vite e delle loro anime.
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Buongiorno, lettori. Oggi parliamo di un romanzo che avevo tanta voglia di leggere, perché mi ispirava un sacco, e che non ha per nulla deluso le mie aspettative.
Non sono mai stata una fan dell’horror perché sono fifona, ma da quando ho scoperto Stephen King piano piano la mia soglia di sopportazione è via via aumentata.
Il banditore è un romanzo molto cupo e inquietante: non è spaventoso o crudo, non è molto visivo nel suo raccontare, ma instilla nel lettore una sottile ansia che va via via crescendo fino a diventare insostenibile.
Il banditore mi ha ricordato un po’ Cose Preziose proprio di Stephen King, ma ho anche ritrovato un clima ansiogeno come quelli creati da Shirley Jackson.
La cosa che più mi ha colpita, è stata l’iniziale incapacità dei personaggi di reagire al banditore. Certo, non vogliono che l’uomo porti via i loro averi, eppure quando si presenta non riescono a dirgli di no. E piano piano prende tutto ciò che possiedono; quando finisco i mobili, gli animali e qualunque altra cosa, passano ai bambini.
E’ un racconto terrificante ma che mi ha fatto riflettere sulla realtà, su quando ci sentiamo in dovere di accettare cose mentre vorremmo rifiutare. E’ una cosa che purtroppo colpisce me in primis, quella di non saper dire di no alle persone.
Vedere tramutato questo atteggiamento su carta e portato all’ennesima potenza mi ha inquietata di più che la storia stessa, e mi sono resa conto che l’intento dell’autrice era proprio quello di mostrare quanto è deleterio questo comportamento.
Un romanzo davvero fantastico e ben scritto, che consiglio vivamente. E’ un vero peccato che l’autrice sia scomparsa in giovane età, perché sono sicura che avrebbe scritto altri capolavori. Tuttavia abbiamo Il banditore, che è davvero un romanzo ottimo. Consiglio la lettura nel periodo di Halloween, perché si adatta perfettamente al clima autunnale anche per quando riguarda ambientazioni e colori.
E voi, avete letto questo romanzo?
Alla prossima recensione.
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