Daevabad è caduta. La città ha perso la sua magia e ora Banu Manizheh, capo dei daeva, e Dara, il suo comandante resuscitato, devono rappezzare la loro fragile alleanza e fare di tutto per restituire la pace a una popolazione agguerrita e disperata. Dara però è affranto dalla perdita dell’amata Nahri e tormentato dai demoni del suo oscuro passato. Per non soccombere, sa che deve affrontare scomode verità sulla sua storia e mettersi al servizio di quelli che ha sempre considerato nemici.
Sfuggiti per un pelo alle loro famiglie assassine e alle letali politiche di Daevabad, Nahri e Ali ora sono al sicuro al Cairo. Ma anche loro devono affrontare scelte difficili. Nahri sembra ritrovare la serenità nei vecchi ritmi e nella quotidianità familiare della sua patria, ma la devasta sapere che le persone care che ha lasciato a Daevabad e il popolo che la considerava una salvatrice sono alla mercé di una nuova tiranna. Anche Ali non può fare a meno di guardarsi indietro, ed è deciso a tornare per salvare la sua città e ciò che rimane della sua famiglia. Quando va a cercare aiuto nella terra di sua madre, scopre che il suo legame con i marid, i misteriosi elementali dell’acqua, è molto più profondo di quanto credesse, e minaccia non solo il suo rapporto con Nahri, ma anche la sua stessa fede.
Mentre la pace diventa sempre più sfuggente e vecchie conoscenze si rifanno vive, Nahri, Ali e Dara comprendono che, per ricostruire il loro mondo, dovranno forse combattere contro chi un tempo amavano, e difendere coloro che in passato hanno ferito.
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Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un romanzo che è il terzo volume di una trilogia, quindi il volume conclusivo. Non è mai facile parlare di un romanzo sequel, in quanto c’è sempre rischio di fare troppi spoiler e rovinare la lettura dei primi due volumi, per cui mi limiterò a dire cosa ne ho pensato senza scendere nei dettagli.
Questa saga mi è piaciuta tantissimo, perché non sono tantissime le letture che ho fatto ambientate in Medio Oriente, nonostante sia un tipo di cultura che mi affascina tantissimo.
I personaggi sono cambiati profondamente nel corso dei tre libri, si sono evoluti e sono cambiate anche le alleanze che li tenevano legati gli uni agli altri.
Devo ammettere che, senza fare troppi spoiler, il finale mi ha molto soddisfatta e ricorderò con piacere questa trilogia.
Nahri è una protagonista molto interessante, tra l’altro: potente, certo, ma che ha anche dei lati oscuri e che non sempre agisce al meglio. Mi è sembrata realistica e en sono contenta, perché il rischio che diventasse una Mary Sue era alto.
I personaggi in generale mi sembrano tutti ben costruiti, pieni di ombre: nessuno è nettamente buono o nettamente cattivo, a parte qualche eccezione, per cui è interessante osservare tutte le sfumature nel dipanarli del racconto.
Tirando le somme, direi che se amate il fantasy e cercate qualcosa che si rifaccia ad un immaginario un po’ diverso dagli standard a cui siamo abituati, questa è una trilogia perfetta, che vi soddisferà a pieno.
Fatemi sapere se anche voi l’avete letta e se vi è piaciuta, sono curiosa.
Alla prossima recensione.
Bellissima recensione, ho sentito parlare della saga ma non so se la recupererò perché non è proprio il mio genere. Tuttavia sono felicissima che la conclusione della trilogia ti sia piaciuta, non è facile trovare saghe che abbiano un buon finale.❤️
RispondiEliminaHai proprio ragione, spessissimo capita che i finali non siano all’altezza e per fortuna questo secondo me lo è.
EliminaSerena