RECENSIONE L’ultimo degli uomini di Margaret Atwood

L’ultimo degli uomini Margaret Atwood



Uomo delle Nevi vive su un albero vicino al mare, avvolto in un lenzuolo sporco. Non sa che ore sono, nessuno lo sa più. Cerca cibo e medicine nelle terre desolate e infestate da ibridi di animali. Fruga tra i resti e rimugina sulle scelte che hanno portato la Terra al tracollo, in nome di una scienza onnipotente. Si abbandona al ricordo di Oryx, donna enigmatica e quieta, e al rancore per l'amico Crake, responsabile del disastro. Uomo delle Nevi cerca una spiegazione, per sé e per i "figli di Crake", unica forma di vita intelligente sopravvissuta sulla Terra, frutto esemplare dell'ingegneria genetica. Uomo delle Nevi è solo. È "l'ultimo degli uomini". E il suo è un mondo che potrebbe essere a pochi anni, a poche folli decisioni di distanza da quello in cui viviamo.




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Buongiorno lettori. Come ormai saprete, quest’anno ho deciso di fare una challenge con me stessa: leggere un libro di un genere diverso ogni mese. Per settembre il genere designato era Distopia, e devo ammettere che non è stato facile trovare un libro giusto, che mi ispirasse davvero. All’inizio non sapevo se leggere questo titolo perché, nonostante Margaret Atwood sia una grandissima scrittrice, i suoi lavori mi rendono molto nervosa e mi rattristano. Ovviamente, lo scopo è in parte quello, ma non so se ero mentalmente pronta a leggere di nuovo questa autrice.

Però, alla fine ha vinto la curiosità verso una trama che comunque mi ha attirata, e alla fine sono soddisfatta della lettura che ho fatto.

Mi ha spezzato il cuore, ma mi ha lasciato anche tantissimi spunti di riflessione anche molto interessanti.

La Atwood analizza il comportamento degli uomini, le loro ansie, le loro paure portate all’estremo. E l’umanità, pur di prevalere riesce persino ad autodistruggersi.

E’ questa, di base, la morale di questo libro, che ci viene raccontato da quello che è davvero l’ultimo degli uomini, l’ultimo della sua razza.

La solitudine è palpabile e il lettore la sente appieno, soffrendo assieme al protagonista anche prima di sapere quale sia davvero la sua storia. Questo perché la sua sofferenza è palpabile, tangibile e il lettore intuisce che ciò che sia successo sia gravissimo, tragico.

Un grande romanzo che però secondo me bisogna affrontare con la consapevolezza che sarà una lettura difficile, che ci travolgerà completamente.

E voi, avete letto questo romanzo? Fatemi sapere la vostra opinione con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.


Piume


Commenti

  1. Non lo conoscevo affatto! E ti ringrazio perchè l'autrice mi piace un sacco :)

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  2. Ho sentito parlare dell'autrice ma non ho mai letto nulla di suo. Tuttavia questo mi sa proprio che non me lo perderò 😍. Bellissima recensione ❤️

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