Soffocare di Chuck Palahniuk


Victor Mancini, studente di medicina fallito, ha architettato un fantasioso sistema per pagare le spese ospedaliere della vecchia madre: ogni giorno va a cena in un ristorante diverso e, nel bel mezzo della serata, finge di soffocare per colpa di un boccone andato di traverso. Immancabilmente qualcuno si lancia a salvarlo, e altrettanto immancabilmente diventa una sorta di padre adottivo del protagonista e in occasione dell'anniversario dell'incidente gli invia dei soldi. Dopo anni di questa attività il nostro eroe si trova a ricevere quasi quotidianamente un gruzzolo da persone di cui ormai non ricorda nulla ma che gli sono grate per aver dato un senso alle loro vite.


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Questo libro mi è stato regalato per il mio compleanno da un’amica che adora Palahniuk. Io lo conoscevo, principalmente per Fight Club, anche se non ho mai letto nulla di suo.
La curiosità era molto forte, ma allo stesso tempo ero un po’ intimorita. Temevo che non mi piacesse, ed essendo un pilastro della letteratura americana sentivo un po’ di ansia.
Invece, Soffocare mi ha letteralmente aperto un mondo.
Lo stile dello scrittore, pura ironia, ti sbatte letteralmente in faccia molte verità che in altri libri avrei trovato parafrasate.
Non ha mezzi termini, è brutalmente sincero e mostra lati dell’animo umano che spesso tendiamo a ignorare.
Ho trovato i personaggi realistici, non solo per il modo di muoversi, ma anche nelle loro problematiche.
Il fatto che il protagonista sia un sessodipendente, una persona che non sembra sul punto di riuscire a disintossicarsi, lo rende reale ma anche spaventoso.
Questo libro non mostra il lato bello e patinato della vita, ma sbatte in faccia la realtà nuda e cruda così com’è, senza abbellimenti.
Ed è la componente che mi ha attirato di più.
Palahniuk mostra i personaggi per come sono, con le loro psicosi e problemi: come nella realtà, tutti abbiamo una qualche componente del nostro carattere che ci rende strani agli occhi di qualcuno. Di solito, quando leggo un libro, difficilmente il protagonista viene dipinto in queste vesti, a meno che non sia precisa intenzione dell’autore. Palahniuk invece dipinge tutti i suoi personaggi in questa maniera, rendendo la sua opera molto ironica, ma allo stesso tempo un dipinto perfetto della società contemporanea.
La trama racconta la vita di Victor e il suo rapporto con la madre malata, Ida, che ormai non lo riconosce nemmeno più. Ogni volta che va a trovarla, lo crede una persona diversa, ma mai suo figlio.







È proprio durante una delle visite alla madre che nella storia entra la dottoressa Paige Marshall, che fa una proposta piuttosto strana al protagonista. Potrebbe curare sua madre impiantandole nel cervello cellule fetali, ma per farlo, Victor dovrebbe generare un feto con una donna. E ciò che la dotteressa rivelerà a Victor è ancora più assurdo, anche se non voglio anticiparvi nulla.
La conclusione della storia mi ha lasciata del tutto sorpresa e spiazzata; un perfetto finale per un libro che riesce a sorprendere il lettore dall’inizio alla fine.
Una volta girata l’ultima pagina, mi è subito venuta voglia di scoprire il più possibile di questo autore. La ragazza che mi ha regalato questo libro mi ha suggerito di continuare la lettura partendo da Invisible Monsters, cosa che farò non appena riuscirò a smaltire un po’ di libri dalla mia lista interminabile.
Sicuramente, Soffocare merita il punteggio massimo nella votazione. Non solo perché l’autore è indubbiamente un mostro di bravura, ma perché mi ha tenuta incollata alle pagine, mi ha dato una scossa mentre leggevo.
È riuscito nell’intento e mi ha dato molti spunti di riflessione.


Del libro è stata realizzata una trasposizione cinematografica nel 2008 per la regia di Clark Greg, con Sam Rockwell e Anjelica Huston.


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