Claudio Rossi
Marcelli: giornalista, ha collaborato con varie riviste per adolescenti,
occupandosi di musica, cinema, tecnologia. Dal 2003 fa parte della redazione
del settimanale «Internazionale», dove, fra l’altro, ha un blog e scrive le
rubriche «Le regole» e «Dear daddy». Vive a Ginevra con il suo
compagno e le loro due figlie.
Hello Daddy!
Autore: Claudio Rossi Marcelli
Editore:Mondadori - Collana Strade blu
Prezzo: 16.00 euro
“È andato
tutto secondo copione. Claudio è stato svegliato nel cuore della notte al primo
cenno di contrazioni: è arrivato il momento. Bisogna solo mettere quattro cose
in valigia e correre all'ospedale Peccato che l’ospedale sia dall'altra parte
dell’oceano Atlantico. Ma il viaggio
di Claudio e Manlio, due giovani gay determinati a diventare genitori, è stato
molto più lungo di un volo intercontinentale. È cominciato parecchi anni prima,
quando si sono messi in testa di realizzare il loro sogno: «Non ci sembrava di
chiedere troppo, volevamo solo una famiglia normale: padre, padre e
figlio». Scartata l’adozione – in
Italia vietata alle coppie omosessuali – si mettono alla ricerca di un’amica
con cui avere un bambino. Dev'essere equilibrata, bella, intelligente e,
inutile a dirsi, disperatamente single: insomma, una figura mitologica. Ai due
non resta, allora, che un’ultima possibilità, dal nome esotico e misterioso: la
Gpa. Ovvero la «gestazione per altri», meglio nota con la definizione di
maternità surrogata.
Claudio e
Manlio partono così per gli Stati Uniti, ritrovandosi catapultati nello strano
mondo delle cliniche della fertilità, e grazie all'aiuto di Tara, una simpatica
ragazza del Midwest disposta a portare avanti la gravidanza al posto loro,
tornano in Italia con due gemelle in braccio. E scoprono una società molto più
aperta di quanto immaginassero. A
dare una mano ai neo genitori sfiancati dall'inesorabile sequenza cambio
pannolino-poppata-cambio pannolino, c’è un microcosmo di amici e parenti, una
galleria di personaggi teneri ed esilaranti: la nonna alto-borghese alla perenne
ricerca della perfetta «normalità», che si parli di scarpe, piante o figli. La
tata Ruriko, una giapponese che osserva il nostro paese con gli occhi di
un’aliena in visita sulla terra e nasconde una passione erotica per Romano
Prodi. Susanna, l’amica etero devastata dal fatto che «perfino i suoi amici
froci fanno figli prima di lei». E poi l’incontro con gli uffici pubblici, il
pediatra, la scuola, tutti obbligati a fare i conti con la nuova realtà che si
trovano di fronte. Attraverso il
sorprendente susseguirsi di situazioni spesso surreali, Hello daddy! ripercorre
la straordinaria esperienza di due aspiranti genitori decisi a farsi
riconoscere il diritto di avere un bambino. Dall’Ohio alla Svizzera, dall'Australia al Giappone, questa è la storia vera di un nucleo familiare
costruito con l’aiuto di persone appartenenti a mondi diversi. Un racconto che
affronta con delicatezza e autoironia un tema di grandissima attualità e mette
in crisi l’idea di famiglia tradizionale, creando una nuova normalità.”
Sono indietro
anche con le recensioni, oltre che con mille altre cose, pazienza, per
quanto io riesca a fare più cose contemporaneamente non ho ancora acquisito il
dono dell’ubiquità ergo se sono in giro non posso scrivere e non posso
recensire libri, anche se lo ammetto ultimamente preferirei leggere e scrivere piuttosto che fare altro, ma non si può avere tutto dalla vita.
Se poi ci si
mette anche la poca voglia di fare alcune cose rimarrò veramente in alto
mare; ad essere sinceri, invece di
questa di recensione, dovrei scrivere quella per un altro libro; peccato che quella
proprio non voglia venire fuori. Quindi volenti o nolenti vi ritroverete a
leggere quella di: Hello Daddy!
Per la vostra
gioia mi accingerò a parlavi o a sproloquiare di questo splendido libro del
quale mi sono innamorata.
Come ne sono
entrata in possesso? Bella domanda, mi hanno consigliato il titolo, passato il
formato epub, e di quello ho letto alcune pagine, dopodiché sono andata in
libreria e me lo sono ordinato, mi aveva incuriosito troppo e mi ho amato sin da subito lo
stile dell’autore, frizzante, ironico, ma anche serio soprattutto mentre affrontava determinati argomenti.
Comprato,
ovviamente, e subito dopo è stato riposto sul mio comodino, tappa fissa di tutti i miei nuovi
acquisti libreschi; un piccolo angolino dove sono in compagnia di altre mille
letture, in attesa di essere presi in mano, letti e poi riposti in un posto più
consono al loro status.
Mentre io
mandavo avanti tutto questo tortuoso procedimento, chi mi ha consigliato il
testo nel frattempo mi diceva: “leggilo è carinissimo, è dolcissimo”;
ma come spiegavo sopra, con mille cose da fare, letture arretrate, ho dovuto
attendere un po’, ovvero che giungesse il suo turno in quell'interminabile pila
sul comodino.
Finalmente, in
questi piovosi giorni di fine marzo sono riuscita a dedicarmi completamente a
lui e non posso esserne stata più felice.
Di cosa tratta
il libro?
Bella domanda,
se rispondessi senza rifletterci un attimo, senza pensare, potrei dire che è il
racconto, con una leggera vena ironica, di come una coppia sia riuscita a
diventare genitori pur non potendo avere figli. Riflettendoci è vero; la storia
è più o meno questa, ma se si analizza bene il libro la coppia in questione, i
due aspiranti genitori sono due uomini; e quella vena ironica che compare in
alcuni frangenti è talmente tanto amara da far riflettere il lettore. Pagina
dopo pagina ci si chiede come mai nel nostro paese non sia possibile per una
coppia omosessuale diventare genitori; come sia possibile che una famiglia
composta da due uomini, o due donne non sia riconosciuta. Ma la cosa più
assurda è, perché mai a famiglie che in
altri paesi vengono riconosciute tranquillamente, in Italia non gli è concesso
adottare un bambino? O di diventare genitori? O di usare come nel resto del
mondo la donazione di ovuli e la “gestazione per altri”? Penso che mi fermerò
qui con queste domande, altrimenti invece di una recensione verrebbe fuori un
articolo su come l’Italia sia arretrata mentalmente rispetto a tutto il resto
del mondo, e non è questa la mia intenzione, non in questo momento.
Il libro inizia
o meglio parla di un desiderio: il desiderio di paternità, di essere genitori;
ed è proprio tale desiderio a portare la coppia a chiedersi quale possa essere
il metodo migliore, escludendo a priori l’adozione che nel nostro paese non è
concessa alle coppie gay, porta i due ad analizzare diverse ipotesi, altre vie
per avere la famiglia tanto desiderata; una fra queste è la gestazione per altri.
Non che sia una cosa facile decidere di affidarsi ad agenzie straniere per avere un figlio, a una
donna sconosciuta che per nove mesi porterà in grembo quello che sarà il tuo
bambino, come non è stato semplice prepararsi a tutto questo, a questo nuovo
modi di vedere la paternità, di riuscire a raggiungerla.
Innanzitutto i
due futuri papà si sono dovuti rendere conto di come sarebbe avvenuto il tutto, affrontare questa realtà del tutto sconosciuta; poi hanno dovuto conoscere la donna che avrebbe partorito il loro bambino e al
tempo stesso approvarla, cercare di capire quali fossero le motivazione per
spingerla ad affrontare una gravidanza, portare dentro di sé un bambino che di
suo non ha nulla.
Ci sono
differenti motivi che portano una donna, e con lei anche la sua famiglia ad
affrontare questa avventura, ed è proprio a seconda della risposta che
riceveranno che i due futuri papà sceglieranno colei che li aiuterò a
realizzare il loro sogno.
L’intero libro
dunque parla di questa avventura, ma non solo, ci fa conoscere i due papà,
raccontati dalla voce di uno di questi, nonché autore del libro. E così mentre
man mano scopriamo il periodo di attesa, la loro vita come neo genitori,
veniamo a conoscenza anche del loro passato, delle persone che ruotano attorno
a questa graziosa famiglia e il passato di entrambi. Tutto questo ci viene raccontato
da una voce narrante intelligente e spiritosa, che ha reso questo piccolo libro
una piacevole lettura , nonché una piccola perla da aggiungere alla mia
libreria.
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