Dalla fine ad un nuovo inizio…

Dalla fine ad un nuovo inizio…




Erano alcuni giorni che rimuginavo su questa recensione, su questo libro di Stephen King: la storia, la trama; ogni volta che mi mettevo davanti al pc per iniziarla, mi trovavo a voler scrivere tante cose, e allo stesso tempo non trovavo le parole adatte.
L’ombra dello scorpione è un libro che mi ha colpito tantissimo, non mi sarei mai aspettata che un libro dallo scenario così apocalittico mi lasciasse un segno tanto profondo. Ho sempre immaginato i libro ambientati in questi ipotetici futuri, cose assurde, molte volte sin troppo violenti, al contrario questo mi ha veramente stupito.

Il futuro! chi non ha mai pensato al futuro?
Chi non ha mai avuto fra le mani un libro ambientato in un ipotetico futuro, in uno scenario post apocalittico, una guerra atomica o un’invasione aliena?
Penso che, chi per passione o chi per puro caso, tutti prima o poi abbiamo avuto fra le mani un libro del genere, parole che descrivono altri mondi, guerre, la nostra terra sull’orlo del baratro.
Basta essere appassionati di Asimov, leggere i suoi racconti o alcuni dei suoi libri, e si viene trasportati dal futuro: nelle sue città alveare dove grandi cupole separano gli uomini dall'esterno, da quella terra ormai invivibile dove macchine filtrano aria che altrimenti sarebbe irrespirabile.
Come ho detto ci sono decine di libri con questo tipo di ambientazioni, ognuno con un punto di vista differente, con un finale tragico, meno tragico o un classico happy ending.
Libri che appassionano o meno, più o meno descrittivi, eppure per quanto io ne abbia letti alcuni, per quanto ami la fantascienza, prima d’ora non avevo mai letto nulla che mi lasciasse un segno così grande.

Adoro Asimov, adoro i suoi libri, e molte volte ho riflettuto sulla sua visione del mondo, sul futuro che ha immaginato. Ho immaginato un’ipotetica Terra fra cinquanta, sessant’anni, un futuro che affascina e spaventa al tempo stesso. Mi affascinano i robot, un mondo computerizzato, colonie nello spazio, ma immaginare di rimanere bloccati in grandi città sovrappopolate senza poter andare in campagna, stare all’aria aperta o vedere il mare è qualcosa che trovo inconcepibile, qualcosa che mi terrorizza. Molte volte ho parlato di questo ipotetico futuro descritto da Asimov con mio padre, facendo ipotesi e discorsi strampalati; ho sempre pensato che quanto scritto da Asimov sia un futuro lontano, qualcosa che si potrebbe realizzare ma solamente fra molti anni.

Al contrario leggendo L’ombra dello scorpione mi sono fermata e ho riflettuto. Ho pensato che come futuro sia molto più realizzabile questo descritto da Stephen King.
Di questi tempi si parla in continuazione di armi batteriologice, di armi di distruzioni di massa, di modificazione genetica. Ora non sono un’esperta, conosco meno del minimo indispensabile questo argomento, la mie informazioni si fermano a quanto si sente in tv o a quel po’ che si può leggere su una rivista scientifica, non di più. Persino ora accendendo un telegiornale, ascoltando delle varie guerre in giro per il mondo si sente di paesi che potrebbero avere delle armi battereologiche, armi in grado di uccidere indiscriminatamente migliaia di persone. Ed è proprio da queste armi, da questo pensiero che inizia il libro di Stephen King.
Il virus dell’influenza, un semplice virus. Colpisce tutti quando è periodo; arriva, infetta una persona, basta uno starnuto ed ecco lì che si sparge, dilaga facendo ammalare un’altra persona e poi un’altra ancora. Ma più o meno virulente le influenze stagionali non sono mortali, rimangono fastidiosi virus che bloccano per una settimana chi ne viene colpito, e con più o meno strascichi ad un certo punto svaniscono per presentarsi l’anno successivo. Ora, da quello che era solo un semplice virus influenzale è partito tutto, qualcuno ha deciso di modificarlo, di creare una malattia più virulenta, più pericolosa. Un virus per il quale non c’è cura e che in pochi giorni porta alla morte di chi viene contagiato. E così vale ecco stesso principio, uno starnuto, una stretta di mano, un leggero contatto, anche solo un bacio ed ecco che non si viene solo contagiati, ma si viene condannati a morte.

Un virus modificato da’ inizio a questa storia, accompagna pian piano i protagonisti, fa da sottofondo a tutto il libro, pagina dopo pagina. Questa epidemia però è solo la scintilla iniziale, quello che man mano porta il mondo a cambiare. In molti muoiono, ma altri, pochi eletti  sono immuni, sono coloro che sopravvivranno e vedranno un mondo differente, un mondo devastato. Sono coloro che in un modo o nell’altro, volenti o nolenti ricreeranno quello stesso mondo dalle macerie dove i loro simili lo hanno fatto precipitare.

Qui sorge una domanda, cosa fa un uomo quando rimane da solo, quando quel mondo che conosce è lo stesso, eppure è differente?
Cosa fa un uomo quando tutto quello che conosce, man mano sta svanendo, parenti, amici, semplici conoscenti?
L’uomo è un’entità che non è in grado di vivere da sola, ha bisogno dei suoi simili, di persone con le quali interagire.
Un uomo da solo è impaurito, spaesato. Gli uomini assieme si sostengono, si proteggono, sono pericolosi. E così inizia una sorta di Esodo, i sopravvissuti, i fortunati o eletti, come si preferisce definirli, vanno alla ricerca dei loro simili, si mettono in marcia, ognuno lasciando la sua città per dirigersi verso l’ignoto.
Uomini e donne che attraversano l’America, guidati da sogni, da una voce e dall'unica cosa a cui alla fine l’uomo riesce ad aggrapparsi nel momento del bisogno: la fede.
Ed ecco che arriviamo ad un altro elemento che si trova nel libro: la fede. Uomini e donne si aggrappano alle parole di una donna di colore di 108 anni che li richiama a sé, come se fossero tante pecorelle smarrite.
Afferma di parlare con Dio, di seguire le sue istruzioni, e molti le credono. Hanno bisogno di crederle, di qualcuno che li conforti, che li guidi, che affermi che non tutto è perduto.
Così il libro prosegue, e oltre ad una lotta alla sopravvivenza inizia quell’eterna lotta fra il bene e il male, fra coloro che sono stati richiamati per salvare il mondo assieme a Mother Abigail e quelli che si sono alleati all’uomo nero a Randall Flagg per distruggerlo, per portare il caos.

Raccontato così L’ombra dello scorpione sembra essere una grande pentola dove King ha inserito molti elementi, forse troppi per un libro: il virus, la morte, la psicologia dei vari personaggi; ma deve essere da questo che si nota la bravura di uno scrittore, visto che ha portato avanti tutta la storia magistralmente, approfondendo gli elementi, legandoli l’uno all'altro senza dare nulla per scontato. Ma quello che trovo veramente perfetto sono i personaggi della storia, e non tanto Mother Abigail e Randall Flagg, loro rappresentano il bene e il male, ma coloro che sono nel mezzo, tutti quelli che in un modo o nell'altro si sono trovati a scegliere. Scegliere chi seguire, se lasciarsi sopraffare dalla paura oppure avere fede e decidere di combattere, anche se non si hanno armi, anche se non si hanno garanzie.
Ha mosso questi personaggi, lasciandoli liberi di decidere chi ascoltare,  dandogli quel libero arbitrio che li rende umani.

L’ombra dello scorpione alla fin fine non è un libro di fantascienza, un libro post apocalittico, ma è un libro che parla di uomini. Della loro evoluzione, delle loro scelte, del coraggio che hanno dimostrato, ma anche della loro paura; ed è anche un gran bel libro, sconsigliatissimo per la lettura. No spaventatevi dalla lunghezza o da alcune pagine un tantino più lente, è veramente una piccola chiccha della letteratura, mi domando perché ci ho messo tanto a decidermi a leggere i libri di Stephen King J.




Commenti

  1. Questo è uno dei pochi di King che non ho letto, purtroppo. A spaventarmi - come scrivi anche tu - è sempre stata la lunghezza. Lo prenderò sicuramente! :)

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    1. Era sul mio comodino da un anno ^^ l'ho comprato lo scorso settembre, ma ero curiosissima, anni fa avevano fatto una mini serie in TV su questo libro che io avevo iniziato a guardare, poi dopo le prime puntate svanita. Quando l'ho visto su quella bancarella e ho scoperto fosse un libro non ci ho nemmeno pensato e l'ho comprato xd.

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