Nabari no ou
Trama
Ambientata ai giorni nostri, la storia parla di Miharu
Rokujou, uno studente apatico che desidera soltanto vivere una normale vita ed
ereditare il ristorante di Okonomiyaki di
sua nonna. All'inizio il suo più grande problema è la costante e pressante
richiesta del compagno Kouichi Aizawa e del professore Durandal Tohbari
Kumohira di entrare come membro del club di Nindō (lett. "Via del
Ninja"). Miharu non vuole avere nulla a che fare coi presunti
"ninja" ed evita i due ogni volta. Ben presto però viene attaccato da
un gruppo di veri ninja, in sua protezione intervengono Kouichi e Kumohira, a
loro volta veri shinobi. In questa situazione Miharu apprende dell'esistenza
del mondo nascosto dei ninja, Nabari, e il ruolo del suo compagno di scuola e
del suo professore in quel mondo, e dell'Arte segreta che è dentro il suo
corpo, lo Shinrabanshō. Quest'arte, che consiste nella conoscenza di tutte le
cose del mondo, è la più ambita nel mondo di Nabari. Sarà questo motivo a non
permettere a Miharu di ritornare alla sua vita normale e costringerlo a trovare
un ruolo nel mondo di Nabari per sopravvivere.
Recensione
Quando ho iniziato a vedere questo anime, sapevo già che non
seguiva esattamente le vicende del manga, che all’epoca ho adorato dall’inizio
alla fine. Quello che non sapevo, però, è che la differenza che c’è tra anime e
manga è proprio nella parte migliore del manga, che ovviamente nell’anime è
stata modificata completamente. Sono rimasta un po’ delusa, devo ammetterlo, ma
finalmente ho capito perché tutti mi dicevano che il finale dell’anime è triste
e non capivano quando leggevano la mia piccola One Shot su Miharu e Yoite che
ho pubblicato dopo aver letto il manga.
Se devo dare un giudizio su questo anime, devo dividerlo in
due parti. Fino a poche puntate dalla fine, ovvero fino a quando si attiva l’Engetsurin,
l’anime segue abbastanza fedelmente il manga, salvo in alcune parti, quindi mi
è piaciuto molto. Nelle ultime puntate, invece, quando cambia drasticamente, l’ho
trovato quasi noioso. Tutta la malinconia che mi aveva lasciato il manga nell’anime
non c’è, perché si può dire che nella sua tristezza abbia avuto un bel finale,
se paragonato a quello del manga. Yoite decide di non farsi cancellare,
svanendo alla fine circondato dalle persone che lo amavano. Miharu non lo
dimenticherà com’è successo nel manga, e credo che tutto questo faccia perdere
un po’ il senso di tutto. Per venticinque episodi lo scopo era quello di
imparare ad usare lo Shinrabansho per cancellare Yoite, e poi lui rinuncia a
sparire, senza una ragione precisa, a mio parere.
Nel manga, quando Miharu cancella Yoite, ammetto di esserci
stata malissimo, ma quella parte dava un senso al tutto, perché dimostrava di
cosa era veramente capace lo Shinrabansho, ovvero resettare la vita di una
persona (perché alla fin fine Miharu non l’ha cancellato, ma gli ha dato un’altra
esistenza al suo Yoite).
Quello che ho apprezzato di questo anime, comunque, è che
non hanno celato le relazioni omosessuali presenti al suo interno, anche se,
essendo uno shounen, non fanno mai vedere nulla di più di un abbraccio. Per essere
un anime doppiato in italiano, la cosa è quasi sorprendente, ma forse questo è
potuto accadere perché è andato in onda su MTV e non sui canali Mediaset,
famosi per le censure. Peccato che, al contrario, non hanno approfondito la
coppia Raimei-Koichi, che nel manga viene seguita di più, mentre nell’anime
praticamente non esiste, sono semplicemente amici. Peccato anche che abbiano
tagliato tutta la parte che riguarda il passato di Yoite, o per meglio dire
Sora, perché dava un senso diverso a tutta la storia e una spiegazione al
perché lui volesse essere cancellato.
Ad ogni modo, essendo un anime di soli ventisei episodi e
doppiato in italiano, se qualcuno ha voglia di qualcosa di malinconico, questo
è l’ideale. Se poi non ha letto il manga, secondo me non rischia la delusione
finale, e può apprezzare anche quello che a me non è piaciuto, dato che ho
aspettato una certa scena fino alla fine, ma non c’è stata.
Qualcun altro l’ha visto? Come gli è sembrato?
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