
Sono consapevole che non posso
trovare tutti libri bellissimi o che mi fanno impazzire, ma quando le letture
non mi soddisfano tendo ad incupirmi.
Nemmeno fra i fantasy, il mio genere preferito, ho trovato qualcosa di decente. Ero quasi pronta a rileggermi qualcosa, quando tornando a casa dal lavoro il mio sguardo si è soffermato sulla libreria alla stazione, ho perso il treno quel giorno, ma alla fine cercando e ricercando l’occhio mi è caduto su dei libri che volevo comprare da un po’, ma il cui acquisto avevo sempre rimandato causa mille altre cose da leggere e la preghiera del mio comodino di non caricare altro peso su di lui se prima non avessi smaltito qualche lettura. Povero comodino, non gli ho dato retta, ma da brava ragazza ho comprato solo un libro, il primo dei Racconti del terrore di Chris Priestley.
Bene ho scoperto veramente un ottimo
scrittore e dopo mesi ho letto volentieri due libri in pochi giorni, sì, perché
dopo aver finito le Terrificanti storie di zio Montague sono ripassata in
libreria e ho preso I Terrificanti racconti del Vascello Nero.
Benissimo, Chris Priestley è veramente un
ottimo scrittore per ragazzi, e sono curiosa di poter leggere anche i suoi
romanzi e non solo quelli di racconti.
Spero sinceramente che la Newton Compton
prenda i diritti anche degli altri titoli di questo fantastico autore.
Comunque andiamo con ordine, Chirs
Priestley è un ottimo autore inglese, in Italia sono arrivati i racconti del ciclo
Tales of Terror, i primi tre, scritti fra il 2007 e il 2009, di cui
manca la traduzione solo del quarto libro.
Sono libri di novelle più o meno
dell’orrore, essendo un libro per ragazzi, ammetto che non mi ha spaventato
molto, ma al tempo stesso, mi hanno appassionato tantissimo.
Le terrificanti storie di Zio Montague
La vicenda che fa da cornice ai racconti è narrata in prima persona da Edgar. Il ragazzino saltuariamente percorre uno striminzito sentiero nel bosco vicino a casa, per fare visita all'anziano e misterioso zio Montague, nella sua casa tenebrosa e inquietante. Accolto con ospitalità dallo zio, Edgar è attratto dai molti curiosi oggetti che adornano il suo soggiorno. Lo zio trae spunto da ciascuno di questi oggetti, e intrattiene il nipote con una serie di novelle, tutte con ragazzi come protagonisti, tutte con una conclusione negativa, se non tragica.
Come si legge nella trama, la storia ruota attorno al
giovane Edgar e alla sue visite allo strano Zio Montague che vive oltre la
foresta in una tetra casa piena di spifferi e rumori strani.
Il
ragazzo, non troppo legato ai genitori, che sembrano non sapere come trattarlo,
passa i pomeriggi con questo lontano zio che sembra desideroso di compagnia e
di qualcuno a cui raccontare le sue storie.
Le
storie di Montague sono tetre, parlano di ragazzi, di adolescenti, ma non sono
i soliti protagonisti delle storie per ragazzi. I protagonisti dei vari
racconti di Montague molte volte sono dei bambini spiacevoli che attirano
volontariamente le disgrazie che gli sono capitate; se li analizziamo bene, possiamo
definirli degli anti eroi. Ognuno dei protagonisti di cui parla Montague, è un
ragazzo o ragazza che in ogni modo ha tentato di trovare delle scorciatoie per
raggiungere il suo scopo. Sono disposti a tutto, pronti ad ignorare gli
avvertimenti degli adulti, a deridere quelle che sono le loro raccomandazioni
con atteggiamenti arroganti e irrispettosi, tanto poi da portarli verso la
disgrazia.
Ogni
racconto della storia ha come protagonista uno di questi ragazzi, uno di questi
bambini, e Montague parla di loro, di quanto gli è accaduto, con dolore, come
se avesse ricevuto in dono i loro racconti; come se avesse assistito
personalmente alle loro vicende e alle loro disgrazie. Ad Edgar sembra che lo
zio abbia ascoltato di persona questi racconti, come abbia ricevuto allo stesso
modo gli oggetti che vi sono legati, quella collezione infinita e stravagante
all’interno del suo studio.
Questo libro è bellissimo, fino dalle prime pagine e dopo il primo racconto sorge spontanea una domanda, la stessa che si pone il giovane Edgar, ovvero, come suo zio conosca quelle storie. Ad ogni commento sul fatto che possano essere inventate Montague sembra rattristarsi, sembra perdersi in ricordi lontani.
Ma
torniamo a noi, il modo in cui è impostato il libro, non è un semplice libro di
racconti, ma ognuno è legato all’altro dai discorsi e le chiacchierate di
Montague e di suo nipote Edgar, sembra che sia il ragazzo a scegliere quali
saranno le storie che l’uomo gli racconterà, attraverso la sua curiosità a
seconda di dove si posa il suo sguardo nello studio dello zio.
Questo
libro di Chirs Priestley, come anche i Racconti del Vascello Nero lo consiglio
veramente; è un’ottima lettura differente dal solito, per passare una serata
differente. Sono libri per ragazzi, se ci si aspetta di mettersi paura e
inquietarsi come con i libri di King non è così, ma al tempo stesso fanno
riflettere.
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