Di brutte letture, consigli letterari e passeggiate
in libreria prima dei concerti!
Ho scoperto di avere un dono, c’è
chi sa cantare, chi suono il pianoforte, chi ha l’orecchio assoluto e c’è chi
ha una memoria fotografica. Bene io non ho nessuno di questi, ma riesco a
trovare i libri più brutti e assurdi che le case editrici italiane siano
riuscite a pubblicare negli ultimi anni.
Ora comprendo, come mai, negli
ultimi mesi sia così depressa, tranne qualche lettura non ho trovato nulla che
mi coinvolgesse, che mi portasse a leggere e terminare il libro in una notte.
Veramente questa notte è
accaduto, finita la prima parte de “Il sangue degli Innocenti” di Julia Navarro
sono andata avanti per capire se potesse prendermi o meno. La prima parte non
era male, mi ha decisamente lasciato insoddisfatto il finale, la seconda mi
stava prendendo, peccato che poi sia volata via, perdendosi in tutta un’altra
storia non legata all’inizio e così tutto il libro fino alla fine.
Cambiavano tempi, personaggi,
teoricamente tutto doveva essere legato da una storia medioevale e da antiche
pergamene, peccato che queste siano svanite in quel guazzabuglio di altri
avvenimenti sovrapposti e mai terminati del libro.
Veramente troppa confusione,
peccato perché anche se carente di descrizioni di luoghi e avvenimenti, lo
stile non era male, alcuni personaggi erano veramente ben strutturati.
Comunque, questo post sarà più un fluire di pensieri senza
senso, odio fare recensioni negative, so perfettamente che se un libro non è
piaciuto a me automaticamente non è brutto per tutti, ma non posso farci nulla,
mi deprimo quando una lettura non mi soddisfa. In questi mesi poi ne ho trovate
veramente di tutti i tipi, tralasciando quella di cui vi ho parlato sopra, che
è solo l’apice degli orrori, mi sono imbattuta in un libro spacciato per urban
fantasy, ma come al solito è un romanzo d’amore, fra il porno, dove
s’illuminano mentre fanno sesso, ok la trama non è proprio questa, ma il succo
più sì.
L’apice è stato raggiunto da un libro intitolato Menstruation,
ok lo so bene, già dal titolo, mi dovevo fare i fatti miei, lasciarlo dov’era e
nemmeno aprirlo, ma sono curiosa, voleva vedere che genere di mente contorta
avesse potuto dare un tale titolo; già perché il significato è proprio quello a
cui tutti hanno pensato, io per prima.
Mi chiedo a che scopo possa mai servire riuscire a
riconoscere una donna mestruata, ovviamente non è solo quella la trama del
libro, ma sono rimasta un pochino perplessa.
Ovviamente non demordo a cercare un libro decente, qualcosa
che mi appassioni, ora sto provando un trhiller, giallo, s’intitola “Il
college delle brave ragazze” di Newman Ruth edito dalla Garzanti, la
copertina è tremenda, ma sono stata attratta dalla trama ^_^, ero indecisa se
iniziarlo o meno, fa più pensare al titolo di un film porno, ma ho voluto
dargli una possibilità. Per ora non sembra male, ma ho letto solo pochi
capitoli, ne saprò di più questa sera ^^, un punto a suo favore lo ha, mi piace
l’ambientazione, l’Inghilterra, Cambridge e quelle scuole dall’aria antica mi
affascinano sempre.
Il college delle brave ragazze:
Adesso la brillante studentessa giace in un letto di ospedale, in stato catatonico ed è l'unica che possa far luce, con la sua testimonianza, sulla lunga catena di omicidi che stanno sconvolgendo la tranquilla atmosfera universitaria del college. Il Macellaio di Cambridge, un serial killer sorprendentemente meticoloso, ha colpito di nuovo. Tutte ragazze. Tutte belle, popolari e sicure di sé. Gli studenti vivono nel terrore e nel sospetto, continuamente accerchiati dagli agenti che indagano sul caso e da giornalisti d'assalto in cerca di scoop. Nessuno è al sicuro, e Matthew Denison, lo psichiatra che da tre anni collabora con la polizia nel tentativo di smascherare l'assassino, lo sa bene. È per questo che deve riuscire a conquistare la fiducia di Olivia e valicare le sue barriere psichiche per giungere il prima possibile alla verità.
Finito
questo, fortunatamente FB serve a qualcosa e non solo a farsi gli affari degli
altri, ho chiesto consigli per qualche buona lettura, non rinuncerò a scegliere
libri improbabili e particolari, ma ogni tanto vorrei andare sul sicuro.
Tornando a Facebook, alcuni miei contatti mi hanno consigliato alcuni titoli
messi in lista e saranno fra i primi che prenderò in queste settimane.
Uno,
La Fune di Stefan Aus dem Siepen edito
da Neri Pozza, una sorta di fantasy molto particolare, più fantastico
probabilmente, lo avevo intravisto sul sito della casa editrice ed ero
intenzionata a comprarlo, credo sia giunto il momento, a voi la trama:
Ogni notte Bernhardt
controlla che la piccola Elisabeth stia dormendo e che Agnes abbia spento la
lampada a petrolio in camera da letto, pressa il tabacco nella pipa ed esce di
casa. Il villaggio di contadini giace immerso nel silenzio. Le imposte delle
finestre sono serrate, dai tetti di paglia sale l'ultimo fuoco del giorno e il
bestiame riposa nel fienile, al riparo dai lupi. Mentre cammina, Bernhardt fuma
e pensa a suo padre. Potrebbe farlo per ore, se quella notte, arrivato al
limitare dell'abetaia, non notasse tra l'erba una sinuosa linea scura appena
rischiarata dalla luna: una fune intrecciata e spessa un pollice che scompare
nel bosco. Perché è lì? Chi ce l'ha messa, e dove porta? L'indomani Bernhardt
si addentra tra gli alberi, e penetra a lungo nel bosco senza trovare, però,
l'altro capo della fune. Al ritorno, a Ulrich e agli altri contadini che, al
margine della foresta, se ne stanno intorno alla fune col volto scontroso di
chi si è appena svegliato, mostra un taglio sanguinante che parte dalla
palpebra e gli traversa la guancia in diagonale. Senza curarsi del vestito
elegante, Ulrich si inginocchia e tende la corda il più possibile: niente da
fare, la fune non cede. Raimund fa lo sbruffone e si dice convinto che si
tratti dello scherzo di un ragazzino, a cui darebbe volentieri una lezione.
Michael si arma di arco e frecce. I tre entrano a loro volta nel bosco e fanno
ritorno al calare del sole: Michael e Raimund sembrano sotto shock, Ulrich ha
una gamba sventrata.
Altro
consiglio, e forse è quello che mi ha messo più curiosità di tutto è stato non
tanto un libro, ma uno scrittore: David Grossman, nato a Gerusalemme è uno scrittore
e saggista israeliano e spulciando sulla pagina di Wikipedia dedicata a lui,
alla ricerca delle sue opere, romanzi più che altro, mi sono accorta in primis
che è uno scrittore molto eclettico, cambia genere, scrive sia saggi, che
romanzi, passando anche per i libri per bambini. Amo i libri per bambini, ma ho
deciso di lasciarmi tentare da un titolo: A un cerbiatto somiglia il mio
amore, e sono sicura, me lo sento, che con questo libro verserò
montagne di lacrime, un po’ per l’ambientazione, un po’ per il modo di scrivere
e descrivere dell’autore –sono andata a cercare qualche brano, internet per
questo è una grande invenzione.- edito dalla Mondadori, ecco la trama:
Israele, guerra dei Sei
Giorni. Avram, Orah e Ilan, sedicenni, sono ricoverati nel reparto di
isolamento di un ospedale di Gerusalemme. I tre ragazzi si uniscono in
un'amicizia che si trasformerà, molto tempo dopo, nell'amore e nel matrimonio
tra Orah e Ilan. Dopo trentasei anni, Orah è una donna separata, madre di due
figli, Adam e Ofer. Quest'ultimo, militare di leva, accetta di partecipare a
un'incursione in Cisgiordania. Preda di un oscuro presentimento, Orah decide di
abbandonare tutto e partire, per non essere presente quando gli ufficiali
dell'esercito verranno a darle la notizia della morte del figlio. Ad
accompagnare la donna c'è Avram, ricomparso nella sua vita dopo più di un
ventennio. Il loro viaggio diventa occasione di riflessione e di rimpianto, ma
anche di gioia e tenera rievocazione. Fino a che arriverà il momento di tornare
a fare i conti con il presente che, tutt'intorno, preme inesorabile.
Ultimo
consiglio arrivato dalla rete, è Il Cardellino di Donna Tratt, vincitore
del Pulitzer ed edito da Rizzoli. Di questa autrice so molto poco, ma
la trama del libro mi attira molto e così è finito nella lista di quelli che
comprerò.
Il giovane Theo Decker sta visitando una mostra di pittori fiamminghi al Metropolitan Museum di New York quando accade l'inconcepibile: lo scoppio di una bomba, calcinacci, sangue e grida dappertutto, e per terra decine di corpi senza vita, tra cui quello della madre di Theo. Sconvolto e in stato confusionale, Theo si allontana dal luogo dell'attentato senza che i soccorsi e le forze dell'ordine riescano a intercettarlo. E, per timore di finire affidato ai servizi sociali (il padre ha da tempo abbandonato la famiglia per rifarsi una vita con la nuova fidanzata a Las Vegas), si nasconde nel suo appartamento insieme al pacchetto che una delle vittime gli ha affidato pochi minuti prima di morire. Il tesoro contenuto all'interno, un piccolo prezioso dipinto raffigurante un cardellino, sarà l'unica costante, il centro di gravità permanente nella vita deragliata di Theo, simbolo di un'innocenza impossibile da riscattare. E insieme miccia di una pulsione autodistruttiva destinata a tormentarlo per sempre. Tra i salotti dell'Upper East Side e la desolazione della periferia Las Vegas, tra amori impossibili e vizi inconfessabili, capolavori rubati e vertiginose fughe lungo i canali di Amsterdam.
Ora
voi crederete di esservi liberati di me e dei miei sproloqui, ma non è così.
Sabato 31 so che non
interessa a nessuno, ma sono stata al concerto di Ligabue a Roma, ora questo
come è legato alle terribili letture e ai consigli letterari richiesti,
semplice, all’andata per andare al concerto sono passata per la Stazione
Termini, e per chi conosce la Stazione Termini saprà che c’è una grande
libreria, e visto che eravamo in vertiginoso anticipo io non ho potuto
resistere e farci un giro, non ci compro mai nulla, ma ci perdo un sacco di
tempo a cercare titoli e prima che mi trascinassero via a forza ho adocchiato
due libri: Il Contagio di Walter Siti e Quando Dio era un coniglio di
Sarah Winman entrambi editi da Mondadori, ma di questi due scriverò una
bella recensione non appena li avrò letti xd.
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