Ieri, gironzolando su Amazon, ma
grazie anche alla segnalazione di Ilaria, ho trovato un libro che mi sembrava
interessante. In questi giorni ho bisogno di storie leggere e quindi vado alla
ricerca di romance, ma dalle mie recensioni potete vedere che apprezzo quasi
esclusivamente M/M. Alcuni li trovo molto dolci, altri un po’ scontati, ma
delle pubblicazioni slash e di quello che si trova parleremo un’altra volta,
oggi sono qui per recensire la mia ultima lettura, un romanzo self che mi ha
piacevolmente stupito.
Su un punto sarò ripetitiva come in
molte altre recensioni che ho scritto ultimamente e probabilmente non sono
l’unica a essere di questo pensiero; leggendo la trama di questa storia ci si
rende conto da subito che non spicca per originalità, anche qui si usano i
soliti cliché le solite basi per un racconto romantico, in questo caso il
ragazzo gay innamorato del suo migliore amico, che per una volta non è etero ma
bisex, ma che ha il desiderio di avere una donna al suo fianco e mettere su
famiglia con lei: dopotutto vivere da etero è molto più semplice, non ci sono
discriminazioni, non c’è odio e non ci sono pregiudizi. Con una donna accanto,
quella giusta, avrebbe potuto avere la famiglia che tanto desiderava.
Ma andiamo con ordine, innanzitutto
ecco a voi la trama:
Evan, promettente studente
di veterinaria del secondo anno di università, ha 23 anni ed è un ragazzo
riflessivo, pacato e gentile. Il suo carattere lo rende propenso ad aiutare gli
altri senza pretendere mai nulla in cambio. E' il classico "bravo
ragazzo" cresciuto in una famiglia amorevole che ha accettato senza
problemi la sua omosessualità. All'apparenza la sua vita sembrerebbe perfetta,
se non fosse per Trey.
Trey, annoiato studente di
giurisprudenza al secondo anno di università, ha 23 anni ed un ragazzo
sfacciato, arrogante e promiscuo. Il suo carattere lo rende affascinante agli
occhi degli altri e colleziona conquiste innumerevoli senza promettere mai
nulla in cambio. E' il classico "cattivo ragazzo" cresciuto in una famiglia
ottusa e perbenista che non ha mai accettato la sua bisessualità. All'apparenza
la sua vita sembrerebbe un casino, se non fosse per Evan.
Evan e Trey sono amici
d'infanzia. Sono i due poli opposti di una calamita, non hanno nessun sogno in
comune. Sono come l'acqua e il fuoco.
Evan sa benissimo quello
che vuole dalla sua vita, lo sa da quando ha conosciuto Trey. E sa benissimo
che il suo migliore amico non potrà mai dargli quello che desidera.
Trey è uno spirito libero,
non vuole legami, non vuole appartenere a nessuna etichetta, si diverte andando
a letto con chiunque in attesa di trovare la donna giusta con cui avere una
famiglia.
Evan invece vuole essere
quella famiglia che Trey cerca da sempre.
Ma la calma e la dolcezza
di Evan, così simile all'acqua, potranno mai catturare il fuoco che da sempre
alberga dentro Trey?
***
Come ho accennato poche righe sopra ho apprezzato questa
lettura, di questi tempi sono alla ricerca di storie leggere, sì che faccia
scendere qualche lacrima, ma che alla fine abbiano un lieto fine e facciano
sorridere. Catch the fire è un libro
di questo genere, ma al contrario di molti altri racconti è anche
altro, forse qualcosa si più. Non parla solo di questo amore che all’inizio
sembra a senso unico, ma anche dell’amicizia profonda fra i due protagonisti.
Evan e Trey sono amici da sempre, sono come fratelli e
l’uno non può vivere senza l’altro, con la differenza che per Evan questo
legame con il passare del tempo si è trasformato in qualcosa di molto più
profondo, si è trasformato in amore. Trey da parte sua è molto più complesso,
odia legarsi alle persone, aprire il suo cuore perché ha paura di soffrire come
in passato. Il suo più grande terrore è essere rifiutato e perdere le persone a
cui vuole bene e per questo è pronto a non creare nessun tipo di legame senza
rendersi conto che con il suo atteggiamento fa soffrire chi gli è accanto, fa
soffrire Evan.
Da queste poche righe, dal comportamento e dalla
descrizione dei due protagonisti emergono subito i cliché di cui parlavo, il
più classico l’amore verso il proprio migliore amico, poi c’è il carattere dei
due Evan è dolce, in alcuni casi anche pronto ad annullare se stesso pur di
stare accanto all’oggetto dei suoi desideri fino a che non si rende conto che
non può andare avanti in questo modo; dall’altra parte c’è Trey che è il
classico bello e dannato, se la tira, passa da un letto all’altro senza volere
un legame; è pronto a calpestare i sentimenti del suo migliore amico pur di non
dover affrontare la vita, quello che prova. Cerca in ogni modo di relegare
tutto a un gioco, a un passatempo per non dover ammettere di avere paura. E
così il duro che schioccando le dita fa cadere uomini e donne ai suoi piedi è
solamente un cucciolo impaurito dal mondo e dalle persone, un ragazzino terrorizzato
dai sentimenti con il più grande incubo di essere abbandonato di nuovo. Quindi
meglio far soffrire gli altri piuttosto che soffrire lui. Meglio ignorare i
sentimenti delle persone, calpestandoli, invece che affrontare l’argomento.
Meglio ignorare i suoi di sentimenti, lasciando che la voragine che ha nel
petto aumenti di giorno in giorno, ma al tempo stesso, egoisticamente, lui non
perda la persona che gli sta più a cuore.
Ovviamente i cliché non sono sempre un male, sarò
ripetitiva anche qui, ma dipende da come li si usa, da come le autrici, se non
mi sbaglio sono due in questo caso, riescono a destreggiarsi con gli
avvenimenti, con la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto con la
trama.
Partiamo dalla trama, non è delle più originalissime,
il finale è anche abbastanza scontato, si comprende che direzione prenderà la
storia dalla fine del secondo capitolo, ma non per questo ho ritenuto la lettura noiosa. Ho apprezzato molto il modo in cui le
autrici hanno strutturato l’intero racconto, alternando i pov di Evan e Trey
facendo vivere al lettore quanto stava accadendo dal punto di vista dell’uno e
dell’altro, approfondendo in questo modo i sentimenti di entrambi. In
alcuni casi, sono sincera, i pensieri e quanto dicono i due personaggi, sono un
tantino ripetitivi, soprattutto durante i loro lunghi monologhi interiori, ma
non accade così spesso da essere fastidioso. Succede soprattutto con il pov di
Evan, che si strugge e si dispera per Trey, ma che al tempo stesso pensa fra sé
e sé che deve troncare il rapporto in qualche modo per evitare di soffrire.
La storia prosegue tramite i loro pensieri, in un arco di
tempo relativamente breve dove i due protagonisti arrivano al punto di rottura
per poi affrontarsi e ognuno prendere una strada differente, da qui la parte
ridondante aumenta un pochino, con i pensieri di entrambi che si focalizzano su
un unico punto quelli di Trey che è convinto di aver fatto la scelta migliore,
Evan che pur essendo ancora innamorato dell’altro cerca in ogni modo di
dimenticarlo, fino ad arrivare a un finale abbastanza scontato, era
prevedibile.
Fino a questo punto sembra che io abbia solo trovato difetti in questo libro, ma non è affatto così, mi è piaciuto e anche molto, ho apprezzato come è stato strutturato, dando spazio a entrambi i personaggi, un capitolo a testa. Ho apprezzato in maniera inverosimile, tanto che già dalle prime battute gongolavo di gioia, l’introspezione dei personaggi, i pensieri il modo in cui attraverso di loro si osservavano e osservavano i loro amici. Raramente in storie romantiche si trova tanta introspezione, i pensieri dei due che fluiscono liberamente senza però risultare pesanti. I loro dilemmi i loro sentimenti non si limitano a “oddio quanto lo amo, quanto mi eccita l’altro.” sono più profondi, l’amore di Evan non è solo attrazione fisica, c’è molto di più, è qualcosa nato con l’attrazione, ma prima c’è stata l’amicizia e poi è arrivato all’amore. Questo ragazzo dall’animo gentile è disposto a stare vicino a Trey, anche a vederlo con una donna pur di saperlo felice, anche se dopo lungo tempo ha smesso di approvare le sue uscite, quelle sessione di sesso fine a se stesso che non lo portavano da nessuna parte. Perché se Trey avesse avuto un uomo o una donna accanto che lo rendevano felice, probabilmente Evan si sarebbe messo l’anima in pace, quell’amore non ricambiato lo avrebbe fatto soffrire, ma alla fine se ne sarebbe fatto una ragione. Con il comportamento di Trey invece non è riuscito a staccarsi, ha sofferto, maturando la speranza che un giorno o l’altro questo si sarebbe accorto di lui. Evan è un personaggio particolare, leggendo appaiono diverse sfaccettature il suo lato succube a inizio libro, tanto che mi son detta se per tutto il racconto rimane così lo uccido; con l’andare avanti della storia però ha mostrato il suo lato forte e anche che l’attaccamento e l’amore che prova per Trey sono profondi, radicati nel passato dal momento in cui si sono conosciuti e maturati con il tempo e grazie a tutto quello che hanno passato assieme.
Trey sembra il solito stronzo, il bello e dannato, che come un’ape vola di fiore in fiore. A primo impatto può sembrare antipatico, ma conoscendolo e con l’andare avanti della lettura ci si rende conto di quanto sia fragile. Ogni sua azione, ogni comportamento, perfino la facoltá da frequentare all'università sono segni della ricerca di approvazione da parte di quei genitori che prima lo hanno allontanato, ripudiato e in seguito sono morti senza che potessero confrontarsi, riappacificarsi. Vive con questi segni nell’animo, con queste ferite e la convinzione che l’amore non esiste: tutti bene o male ti lasciano in qualche modo.
Proprio
le sfaccettature di questi personaggi, i loro sbagli, il loro essere imperfetti
me li ha fatti apprezzare tantissimo. Sono umani, pronti a comportarsi in
maniera sciocca, avventata, codarda. Sono pronti a dire cose che non pensano
per poi tornare sui loro passi con la coda fra le gambe.
Ecco, la caratterizzazione dei due protagonisti, ma anche
dei loro amici mi è piaciuta, l’ho apprezzata tantissimo, come lo stile delle
autrici, non affatto veloce, ma nemmeno lento. Tutto accade con una giusta
sequenza, in un arco di tempo non lunghissimo, ma sicuramente giusto per
rendere consapevoli i due ragazzi dei sentimenti che provano. Hanno scritto con
cognizione di causa, Evan non si è svegliato al mattino innamorato del suo
migliore amico, ma i suoi sono sentimenti che si porta dietro da lungo tempo,
lo stesso vale per Trey e per i suoi atteggiamenti, sono motivati e anche molto
bene.
Come ho detto, anche se il finale era abbastanza scontato, mi è piaciuto come è stato gestito, ma sicuramente la parte migliore dell’intera storia è proprio come sono giunti a quel momento, come i due hanno affrontato i loro problemi, le loro difficoltà e quei sentimenti che li corrodono per poi arrivare a ricongiungersi.
Le autrici hanno fatto veramente un ottimo lavoro, è stata
una lettura piacevole, appassionante che ho apprezzato, sorvolando anche su
qualche piccola ripetizione di concetti e pensieri ridondanti di cui ho
accennato sopra, ma nulla che non sia trascurabile.
Tutti i miei complimenti e svanisco in una nuvoletta di fumo dopo questi lunghi sproloqui.
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