Cosa dire di questo libro? Sinceramente non lo so, o meglio ci sono così tante cose da dire, che non so bene da che parte cominciare. Sicuramente posso iniziare sul come è arrivato nelle mie mani, è stato un regalo di compleanno, arrivato un po’ in ritardo e voluto tantissimo perché mi ero innamorata del titolo e della copertina. Non avevo idea di che cosa parlasse, ma sapevo che doveva assolutamente essere mio. Della stessa autrice: Elisabetta Gnone, conoscevo un’altra sua saga, che non ho letto tutta, solo alcuni libri e che non mi ha catturato, sarà che l’ho iniziata che ero troppo grande, sarà che preferisco altri generi di libri, un fantasy un po’ più adulto, più battaglie e personaggi più grandi. Ovviamente questo mio prediligere un determinato tipo di fantasy, non significa che non mi faccia apprezzare le favole o le storie per ragazzi, e questo libro è proprio entrambe le cose, un libro per bambini, ma anche una lunga splendida e delicata favola.
Credo di averlo accennato in molte
mie recensioni che, io amo le favole, adoro quelle classiche anche nelle loro
versioni più originali e cruente, ma questo non mi porta a disprezzare quelli
che sono prettamente dei racconti per bambini. Libri, favole che sono solo per
loro, che li facciano imparare e sognare. Ecco, Olga di carta è proprio questo, una
favola per bambini raccontata da una bambina che sogna ed è in grado di far
sognare gli altri.
Olga Papel è una ragazzina esile come un
ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice
d’aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare,
un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La
saggia Tomeo, barbiera del villaggio, sostiene che Olga crei le sue storie
intorno ai fantasmi dell’infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non
facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché
sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno,
per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di
raccontargli la storia della bambina di carta che partì dal suo villaggio per
andare a chiedere alla maga Ausolia di trasformarla in una bambina normale, di
carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: Olga si imbatté in un
venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una
mongolfiera e da un altro che attraversava il mare a remi. Più volte rischiò la
vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo
allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare…
Link Amazon: Olga di Carta
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L’autrice:
Elisabetta Gnone nasce
a Genova
il 13 aprile 1965
e, dopo gli studi classici, nel 1990
entra nella The Walt
Disney Company e due anni dopo diventa giornalista.
Collabora con il settimanale Topolino
e a molti mensili come Bambi, Cip & Ciop, Minni & Co. e La
sirenetta, lanciando nel 1997
il mensile Winnie the Pooh. Lo stesso
anno crea W.I.T.C.H., scrivendo le storie
dei primi due numeri a fumetti: la serie diventa un successo mondiale e viene
pubblicata in oltre 20 paesi.
Nel 2005
crea Fairy
Oak, le vicende di un mondo fantastico e
allo stesso tempo reale narrate dalla fata protagonista, Felì. Formata
inizialmente da tre libri, se ne aggiungono altri quattro, da considerare come
una sorta di "spin-off". L'ultimo di questi quattro capitoli (Addio, Fairy Oak) le fa vincere la
dodicesima edizione del premio letterario Terre
del Magnifico, dove viene scelto da una giuria di ragazzi della fascia 9-11
anni dell'Istituto comprensivo di Cortemaggiore. Nel 2011
viene pubblicato, sempre della serie Fairy
Oak, un vero e proprio "libro dei segreti": Un anno al villaggio - Il diario di Vaniglia e Pervinca.
Il 9 novembre 2015 ha
pubblicato con Adriano
Salani Editore Olga
di carta Il viaggio straordinario, una storia sull'importanza di raccontare
le storie, che fra risate, commozione e tenerezza affronta i temi della
fragilità, della vulnerabilità e dell'imperfezione che ci rendono umani.
***
Come ho detto un po’ è stata la trama a incuriosirmi, un po’ la copertina, alla fine questo libri è arrivato nelle mie mani. Lo avrei voluto per Natale, era appena uscito, ma è andato a ruba e riuscire a trovarlo è stata una vera e propria impresa. Alla fine però anche se ho dovuto aspettare un po’, sono riuscita a leggerlo, peccato che come al solito non mi ci sono potuta dedicare subito; colpa di altre letture in corso, libri che si ammonticchiano sul comodino o dentro al reader, insomma era sul comodino assieme agli altri, ma di tanto in tanto mi ci cadeva l’occhio. La copertina mi chiamava, la storia mi chiamava e oro curiosissima di leggerlo. Alla fine qualche giorno fa, con il reader che mi si era scaricato e una lettura a metà, mi sono detta, ma sì, l’altra faccio sempre in tempo a finirla prima o poi.
Questo
libro è stata una scoperta, una vera rivelazione, ma andiamo con ordine,
altrimenti ecco che viene fuori un’altra recensione sconclusionata e delirante,
peccato che io mi accorga dei miei deliri solamente dopo aver scritto l’intera
recensione, a volte anche dopo averla messa sul blog.
Iniziamo
dallo stile e da come è impostato il libro: ho apprezzato molto il modo in cui
si alternano il presente e le avventure che la Olga bambina e i suoi amici
vivono e i racconti di Olga sulla bambina di carta che affronta il suo viaggio
e le sue avventure. Il modo in cui il presente, la realtà si lega ai racconti
di Olga è perfetto, tanto da non creare confusione nel lettore, che questo sia
un adulto o un bambino, categoria per cui è stato scritto il libro.
Olga
vive la sua vita, affronta giorno dopo giorno il presente, e al tempo stesso
con i suoi racconti ecco che crea un mondo fantastico, rende più bella la vita
dei suoi amici e dei suoi compaesani con questi racconti avventurosi, con gli
strani personaggi che popolano il mondo di questa bambina.
Le
figure che poi compaiono nella storia sono tutte molto curiose, personaggi a
dir poco particolari, alcuni esilaranti. Tutti, dal più serio a quello più
matto, mi hanno fatto sorridere, ma al tempo stesso sembrano donare un pizzico
di saggezza alla protagonista di carta. Tutti loro in un modo o nell’altro la
guidano, le danno buoni consigli, le fanno comprendere quanto lei sia speciale
e lo stesso vale per i personaggi del mondo della Olga di carne e sangue, loro
la amano, la ammirano e adorano le sue storie talmente tanto da non poter far
altro che fermarsi e ascoltare.
Il
vero personaggio sorprendente, che riempie il libro è proprio Olga. La bambina
di carta, quella dei racconti è coraggiosa, curiosa e intelligente, eppure
molto più umana di tutti coloro che incontra, buoni o cattivi che siano. Pecca
di ingenuità questa piccola Olga, eppure continua a fidarsi delle persone che
ha incontro, accettando il loro aiuto o aiutandole senza chiedere nulla in
cambio.
Vuole
diventare una bambina vera, eppure non si rende conto che anche così viene
trattata come una bambina vera, come una persona speciale dolce e dal cuore
grande.
Le
due Olga del racconto sono la stessa persona, eppure anche se tanto simili
hanno punti e un modo differente di affrontare il mondo. Sicuramente entrambe
sono alla ricerca di qualcosa, una è alla ricerca della normalità, di essere
come tutti gli altri, l’altra cerca di cacciare via la malinconia, il dolore.
Arrivando
a fine lettura, conoscendo meglio entrambe le Olga, quella reale e quella dei
racconti della giovane Papel, ci si rende conto che la protagonista del libro
proietta tutti i suoi dubbi, le sue paure ma soprattutto il dolore per la
perdita della madre in quei racconti, in quel personaggio di carta così esile e
in balia di qualsiasi intemperia.
La
giovane Olga, sempre gentile, sempre sorridente, ha dentro di sé tanto dolore, tanta solitudine e tanta malinconia.
Si aggrappa alle sue storie per avere un lieto fine, per mantenere fervida
l’immaginazione e per poter continuare a parlare a sua madre.
Sente gli spiriti, crede che il vento sia sua nonna a parlarle, che sua madre le sia ancora vicino ed è convinta di tutto questo. Tutto questi pensieri, questo qualcosa in cui credere e aggrapparsi la manda avanti, la rende felice.
Olga
poi sta attraversando un periodo particolare della sua vita, ha dodici anni,
ancora una bambina per certi versi, ma l'adolescenza è vicina, inizia a vedere
il mondo in maniera differente, con occhi ancora da ragazzina, ma un lato più
maturo si fa strada in lei e questo la confonde ulteriormente.
Sin
dalle prime battute ho apprezzato questo libro, ci sono volute poche pagine per
farmene innamorare: lo stile, le descrizioni e i personaggi sono qualcosa di
meraviglioso. Quell’aria di favola, dai colori pastello è qualcosa che mi ha
incantato. Poi parliamo delle illustrazioni e della copertina, sono veramente
splendide, i colori, la loro delicatezza, veramente un ottimo lavoro.
Questo
libro lo consiglierei a tutti, grandi e piccoli. Agli adulti per tornare un po’
bambini, e ai bambini per rendersi conto di come si possono affrontare le
differenze delle persone e le difficoltà della vita con gentilezza e sempre con
il sorriso sulle labbra.
Valutazione:
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