
Fino a qui, tutto molto originale, tutto molto carino e scorrevole, ma io sono la solita rompiscatole e ho trovato la nota che non mi è piaciuta.
Come ho detto la trama è interessante, però, già un punto che mi ha lasciato perplessa è stato il come mai la protagonista, Ceony, è stata obbligata a diventare una maga della carta. Comprendo ce ne fossero pochi, ma questo decidere per lei mi è sembrato assurdo, obbligare qualcuno a fare quello che non desidera potrebbe portarlo a essere un pessimo mago con quel materiale, che poi lei sarà bravissima è scontato, tipico cliché di alcuni libri.
Altro punto che ho trovato molto “meh” è il rapporto che si crea sin da subito con il suo giovane maestro. Altro cliché, ben strutturato e interessante solo nel primo libro, dove questa attrazione è solo di contorno, ma che poi negli altri due prende troppo il sopravvento sulla storia vera e propria, arrivando a diventare il flusso principale della storia.
In The Paper Magician, Coeny è una giovane apprendista che si ritrova a dover affrontare un percorso che non desidera, poi oltre a questo percorso e allo strano insegnante che si ritrova, ecco che appare un nemico, una donna, Lira, che un giorno fa irruzione nella casa del suo maestro e gli strappa il cuore per poi svanire nel nulla, in quella che sembra una nuvola di sangue. Coeny terrorizzata e preoccupata per il suo mentore per tenerlo in vita, usa i rudimenti della magia della carta che ha appreso in quei pochi giorni, per donare al mago Emery Thane un cuore di carta, quel tanto per tenerlo in vita e chiamare qualcuno che possa aiutarlo. Fino a qui tutto ok, è molto avvincente, ma in seguito le azioni della protagonista si possono definire sconsiderate dal momento in cui fugge per affrontare Lira, una maga del sangue, una escissionista potente e allo stesso tempo malvagia, per recuperare il cuore del suo maestro.

Tranne questi piccoli dubbi che ho, il libro di suo fila liscio, forse un po’ troppo veloce, avrei approfondito alcuni punti ed eliminato le mille pare della protagonista che vanno avanti a ogni capitolo e moltiplicate nei restanti due, ma per il resto ha la sua dose di magia e di avventura che ho apprezzato molto, come l’ambientazione, il periodo storico. Per quanto riguarda i personaggi alcuni sono complessi e interessanti, mentre altri li ho trovati piatti, figurine di contorno o petulanti. Emery Thane è fantastico, anche se in questo primo volume lo si vede poco, e soprattutto attraverso i ricordi.

Ora, io non sono sfavorevole alle storie d’amore nei libri, ma a meno che, questi non siano dei romanzi d’amore, sono del parere che non dovrebbero prendere il sopravvento e oscurare tutto il resto. I pensieri di Coeny, ogni sua azione è mossa nel diventare al più presto una maga, terminare il suo apprendistato e coronare il suo sogno d’amore, anche se nel secondo libro ancora non ha idea se è ricambiata dall’oggetto dei suoi desideri. Nel terzo libro, nel più classico dei cliché, si scopre che il mago Emery Thane ricambia i sentimenti della sua apprendista arrivando a scambiarsi biglietti sdolcinati nel periodo in cui lei è lontana a studiare con un altro mago per poter dare il suo esame.
Ovviamente quanto ho scritto è un riassunto di quanto accade, ma è anche la parte principale che occupa gli ultimi due libri della saga. I nemici, gli escissionisti, tutto passa in secondo piano, facendo scorrere gli avvenimenti in maniera sin troppo veloce.

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