A pugni nudi di K. A. Merikan

Oggi vi parlo di un’uscita recente targata Quixote Translation: A pugni nudi di K. A. Merikan.

Trama: - Combattere fino alla morte. Amare fino alle ossa. –

Jason è tornato nella sua città natale e cerca di fare soldi nell'unico modo che conosce: un combattimento illegale di MMA, le arti marziali miste. Pugni nudi. Praticamente niente regole. Tutto quello che deve fare è… perdere.

I motociclisti del club dei Rabid Mongrels scommettono contro di lui e si aspettano di fare un mucchio di quattrini, ma quando Jason vede tra il pubblico la sua cotta del liceo non può sopportare l'idea di perdere. Tutto quello che vuole è che Hyde si accorga di lui. Otterrà più di quello che si aspettava, quando Hyde si rivela essere il presidente dei Rabid Mongrels, che adesso vogliono il suo sangue.

Per sopravvivere Jason dovrà fare un patto con il diavolo biondo. Non importa quanto Hyde possa essere manipolatore e vizioso, è un sogno bagnato e oscuro che ha preso vita, e Jason non riesce a tenere le mani a posto. Ben presto, il desiderio autodistruttivo che prova per Hyde diventa una pericolosa ossessione che porta Jason negli angoli più dimenticati della sua anima.



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Quando ho richiesto questo libro, ero rimasta attratta dalla grande quantità di avvertimenti che la casa editrice aveva messo, in particolar modo la violenza su minori e sugli animali. Non appena li ho letti, mi sono chiesta come fossero stati gestiti, ed ero veramente pronta a stroncare le autrici se si fossero rivelate troppo superficiali.

Mi sono dovuta ricredere per due motivi. In primis, forse quegli avvertimenti sono esagerati, perché comunque le violenze sono appena accennate e narrate come ricordi, non vengono vissute direttamente nel libro. Secondo, le autrici non sono state per nulla superficiali sulla cosa, perché le hanno inserite in un contesto ben definito, dove si incastravano perfettamente. Inoltre, accennando appena alla cosa senza descriverne i particolari, non hanno reso la lettura del libro troppo pesante per gli stomaci delicati, un punto a loro favore.
Passando al libro, devo ammettere che mi è piaciuto particolarmente. I personaggi sono ben caratterizzati e l’utilizzo di un linguaggio forte, molto più crudo e diretto, rende perfetto il tutto. Sicuramente sarebbe suonato strano se in un ambiente di gang motociclistiche, scommesse clandestine, i protagonisti avessero usato parole forbite e delicate. Ho amato Jason e la sua mente contorta che lo fa cedere immediatamente quando si trova davanti alla possibilità di fare un pompino a Hide, cotta di una vita, però fa fatica ad ammettere a se stesso di essere gay, continuando a seguire gli insegnamenti del padre e a combattere per vivere, rischiando la salute e la vita.

Unica nota stonata dell’intero libro è la “famiglia gay-friendly” di Hide. Io capisco che le autrici abbiano voluto mettere qualcosa di frivolo, ma giuro che nei capitoli dove giocavano alla bella famigliola felice mi sono chiesta dove l’intero libro volesse andare a parare.
Riguardo al finale, l’ho trovato scontato a metà, ma non voglio dire di più perché non vorrei rovinarvi la lettura.
Sicuramente è una lettura adatta a chi ama questo genere di storie, consigliatissima.





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