Oggi sono molto emozionata perché vi
parlerò di questo racconto davvero molto interessante nonché particolare.
Trama
Marzo era giunto alla fine e Silyen si era svegliato
da pochi giorni, eppure quel luogo era al culmine della sua bellezza.
Sembrava che la primavera lì fosse giunta già da
molto tempo, o forse non se ne era mai andata.
Gli alberi svettavano verso il cielo, maestosi ed
eleganti, ma non imponenti come il Signore della foresta, erano antichi come
lui, ma al tempo stesso dall’aspetto più gentile e meno austero.
Le chiome rosate ondeggiavano, i petali di ciliegio
danzavano nell’aria, seguivano il vento; si adagiavano nell’acqua chiara del
fiume seguendone il corso, per poi lasciarsi cadere nel vuoto, giù, lungo la
cascata.
Tingevano di rosa e bianco le acque gelide.
Riempivano di un profumo dolce l’aria che lo
circondava.
Le iridi, dello stesso colore di quei petali,
fissavano quanto accadeva intorno a loro, scrutavano il paesaggio, fino ad
arrivare sotto quell’albero in particolare.
Un ciliegio cresceva al limitare della radura,
proprio sulla riva del fiume. I rami più bassi sfioravano l’acqua, lasciava che
i suoi petali vi scivolassero per poi essere portati via dalla corrente. Era un
albero grande e maestoso, lì da tanto tempo; era il luogo che preferiva
dell’intera foresta, dove amava perdersi ad osservare il mondo e lasciare che
il tempo scorresse, mentre i raggi del sole lo riscaldavano.
Sotto quell’albero si erano incontrati lui e Taran,
era dove si erano parlati e innamorati; ed era lì che avevano fatto l’amore per
la prima volta.
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Vento del nord e Fior di ciliegio è
l’opera prima della talentuosa autrice italiana che troviamo sotto lo
pseudonimo di Yuko Ichihara, che uscirà
come self sulle varie piattaforme digitali il 7 Luglio.
Personalmente ho trovato un po’ di
difficoltà nello scrivere di questo racconto, non perché sia brutto ma perché,
nonostante sia breve, è complesso e profondo per le sensazioni che trasmette.
Nella trama su riportata, troviamo un
estratto di questa che si può considerare una favola di altri tempi, ma che
allo stesso tempo è contemporanea, rivolta a tutti, che ha come tema principale
il sentimento universale conosciuto col nome di Amore.
Taran è il signore dell’inverno, lo
spirito che porta con sé la neve, le tormente e il vento freddo del Nord; ama
con tutto il cuore il suo fiore di ciliegio, il bellissimo Silyen, spirito
della primavera che riporta la vita, la gioia alla natura dopo il lungo sonno
dato dal freddo.
“Per gli umani era una divinità, qualcuno da
venerare, ma, in breve tempo, per lui era divenuto solo Silyen, la luce della
sua vita, il suo primo e unico amore.”
Entrambi sono legati al risveglio di
Silyen, poiché rischierebbe grosso a rimanere sempre vicino al suo Taran, così
sono costretti ad aspettare e la storia parla di questo del loro amore e della
loro attesa di riabbracciarsi.
“Lo aspettava impaziente, Taran, per poter
assaporare le sue labbra, leggere quella luce maliziosa nelle iridi screziate
di rosa, come i fiori che tanto amava”
Qui assaporiamo il vero significato
dell’amore, che supera i generi, che non è sempre facile o felice: è sofferto,
agognato, fatto di attese, di impotenza, di rabbia di solitudine ma anche di
dolcezza, risate, gioia.
“I giorni, i mesi che trascorrevano insieme erano
attimi di eternità, momenti solo per loro, dedicati al loro amore, al loro
desiderio”
Il loro è un amore senza tempo.
Non troviamo solo questo, nel leggere la
storia affrontiamo anche un percorso
sensoriale che ci porta nella natura
incontaminata, dove percepiamo, oltre al silenzio, anche i suoni prodotti dal
vento che si infrange sugli alberi, lo scrosciare della pioggia, il depositarsi
della neve al suolo o l’acqua che si rianima dopo il gelo e scorre libera.
Sentiamo la brezza e il sole caldo sulla pelle, il freddo della neve e la
morbidezza dei fiori e dell’erba.
Il tutto scritto in modo eccepibile, con
una narrazione poetica, cadenzata quasi come una melodiosa nenia; scritto in
terza persona, presenta pochi dialoghi, lasciando la scrittura così fluida e
libera di scorrere.
Sono consapevole che qualcuno avrà
difficoltà ad apprezzare questo racconto, ma personalmente l’ho trovato
particolare, diverso dal solito e mi è piaciuto davvero molto. Non vedo l’ora
di poter leggere qualcos’altro di quest’autrice.
Lo scrivo anche qui, sei stata veramente un tesoro. Sono felicissima che un raccontino così breve ti abbia emozionato tanto, un bacione.
RispondiEliminaNon ho fatto nulla di particolare, ho detto solo la verità, è un racconto piccolo ma intenso e merita di essere letto, apprezzato, amato.
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