Vento del nord e Fior di ciliegio di Yuko Ichihara (Anteprima)


Oggi sono molto emozionata perché vi parlerò di questo racconto davvero molto interessante nonché particolare.




Trama

Marzo era giunto alla fine e Silyen si era svegliato da pochi giorni, eppure quel luogo era al culmine della sua bellezza.

Sembrava che la primavera lì fosse giunta già da molto tempo, o forse non se ne era mai andata.
Gli alberi svettavano verso il cielo, maestosi ed eleganti, ma non imponenti come il Signore della foresta, erano antichi come lui, ma al tempo stesso dall’aspetto più gentile e meno austero.
Le chiome rosate ondeggiavano, i petali di ciliegio danzavano nell’aria, seguivano il vento; si adagiavano nell’acqua chiara del fiume seguendone il corso, per poi lasciarsi cadere nel vuoto, giù, lungo la cascata.
Tingevano di rosa e bianco le acque gelide.
Riempivano di un profumo dolce l’aria che lo circondava.
Le iridi, dello stesso colore di quei petali, fissavano quanto accadeva intorno a loro, scrutavano il paesaggio, fino ad arrivare sotto quell’albero in particolare.
Un ciliegio cresceva al limitare della radura, proprio sulla riva del fiume. I rami più bassi sfioravano l’acqua, lasciava che i suoi petali vi scivolassero per poi essere portati via dalla corrente. Era un albero grande e maestoso, lì da tanto tempo; era il luogo che preferiva dell’intera foresta, dove amava perdersi ad osservare il mondo e lasciare che il tempo scorresse, mentre i raggi del sole lo riscaldavano.

Sotto quell’albero si erano incontrati lui e Taran, era dove si erano parlati e innamorati; ed era lì che avevano fatto l’amore per la prima volta.







***



Vento del nord e Fior di ciliegio è l’opera prima della talentuosa autrice italiana che troviamo sotto lo pseudonimo di Yuko Ichihara,  che uscirà come self sulle varie piattaforme digitali il 7 Luglio.
Personalmente ho trovato un po’ di difficoltà nello scrivere di questo racconto, non perché sia brutto ma perché, nonostante sia breve, è complesso e profondo per le sensazioni che trasmette.
Nella trama su riportata, troviamo un estratto di questa che si può considerare una favola di altri tempi, ma che allo stesso tempo è contemporanea, rivolta a tutti, che ha come tema principale il sentimento universale conosciuto col nome di Amore.
Taran è il signore dell’inverno, lo spirito che porta con sé la neve, le tormente e il vento freddo del Nord; ama con tutto il cuore il suo fiore di ciliegio, il bellissimo Silyen, spirito della primavera che riporta la vita, la gioia alla natura dopo il lungo sonno dato dal freddo.


“Per gli umani era una divinità, qualcuno da venerare, ma, in breve tempo, per lui era divenuto solo Silyen, la luce della sua vita, il suo primo e unico amore.”


Entrambi sono legati al risveglio di Silyen, poiché rischierebbe grosso a rimanere sempre vicino al suo Taran, così sono costretti ad aspettare e la storia parla di questo del loro amore e della loro attesa di riabbracciarsi.


“Lo aspettava impaziente, Taran, per poter assaporare le sue labbra, leggere quella luce maliziosa nelle iridi screziate di rosa, come i fiori che tanto amava”


Qui assaporiamo il vero significato dell’amore, che supera i generi, che non è sempre facile o felice: è sofferto, agognato, fatto di attese, di impotenza, di rabbia di solitudine ma anche di dolcezza, risate, gioia.


“I giorni, i mesi che trascorrevano insieme erano attimi di eternità, momenti solo per loro, dedicati al loro amore, al loro desiderio”


Il loro è un amore senza tempo.
Non troviamo solo questo, nel leggere la storia affrontiamo anche un  percorso sensoriale che ci porta  nella natura incontaminata, dove percepiamo, oltre al silenzio, anche i suoni prodotti dal vento che si infrange sugli alberi, lo scrosciare della pioggia, il depositarsi della neve al suolo o l’acqua che si rianima dopo il gelo e scorre libera. Sentiamo la brezza e il sole caldo sulla pelle, il freddo della neve e la morbidezza dei fiori e dell’erba.
Il tutto scritto in modo eccepibile, con una narrazione poetica, cadenzata quasi come una melodiosa nenia; scritto in terza persona, presenta pochi dialoghi, lasciando la scrittura così fluida e libera di scorrere.

Sono consapevole che qualcuno avrà difficoltà ad apprezzare questo racconto, ma personalmente l’ho trovato particolare, diverso dal solito e mi è piaciuto davvero molto. Non vedo l’ora di poter leggere qualcos’altro di quest’autrice.








Commenti

  1. Lo scrivo anche qui, sei stata veramente un tesoro. Sono felicissima che un raccontino così breve ti abbia emozionato tanto, un bacione.

    RispondiElimina
  2. Non ho fatto nulla di particolare, ho detto solo la verità, è un racconto piccolo ma intenso e merita di essere letto, apprezzato, amato.

    RispondiElimina

Posta un commento