Trama:
Da anni, Eltan non parla più con Davide, il suo migliore amico, se non l'unico vero amico che abbia mai avuto.
Ciò che è successo tra i due ragazzi ha spezzato il loro rapporto ed Eltan non può e non vuole perdonare. Questo accresce il rancore, ma al tempo stesso apre una ferita colma di solitudine.
Quando a causa di uno spiacevole evento, Eltan si ritrova a dover avere a che fare nuovamente con Davide, capisce che fare a meno di lui non è così semplice.
Link acquisto: Il posto che cercavo
Questo mese è stato ricco di uscite, di recensioni e di sorprese. Sul blog ci sono tantissimi articoli interessanti, anteprime e anche letture decisamente vintage; ho letto libri che sicuramente non sono ultime uscite, eppure li ho apprezzati tantissimo e per me sono stati una vera e propria scoperta.
Il libro di cui mi accingo a parlare oggi invece è un’anteprima. Non è un racconto lunghissimo e ammetto che mi aspettavo altro, soprattutto come svolgimento della trama, ma io immagino sempre altre cose.
Il libro indubbiamente è scritto benissimo, l’autrice gestisce decisamente molto bene la prima persona e il punto di vista di Eltan, personaggio principale della storia, è completo. Navi Altealuna ha creato un personaggio interessante, dalle differenti sfaccettature e con un carattere complesso. Sicuramente Eltan non è il tipico ragazzo indifeso, efebico e dolce, bisognoso di protezione. Ha un carattere forte, solitario e per la maggior parte delle volte è scontroso con tutti. In alcuni casi sembra gelido come il paese in cui è nato, la Russia.
L’unica persona di cui sembra essersi fidato sin da subito è Davide, quello che per anni è stato il suo migliore amico, e con cui a un certo punto ha troncato ogni rapporto.
Eltan si è sentito ferito e ha deciso di lasciarsi quell’amico indietro, continuando la sua vita come se non ci fosse, fino a quando le loro strade non si incrociano di nuovo.
Non vado avanti con la trama perché potrei fare spoiler, ma posso dire che il libro ha degli ottimi punti positivi, ma anche molti negativi.
Quelli positivi, come ho detto, sono lo stile dell’autrice, il suo modo di scrivere scorrevole e accattivante e anche come è stato impostato l’intero romanzo: mi è piaciuta la prima persona, ma anche i capitoli “specchio” dove a parlare non è più Eltan ma Davide, rendendo più completa la trama e spiegando il perché di alcuni comportamenti del ragazzo.
Altro punto di forza del libro sono i personaggi, primo fra tutti il protagonista, con questo carattere ombroso e freddo, ma che allo stesso tempo ha anche mille sfaccettature. Infatti, con l’andare avanti della lettura, sì conosciamo Eltan come un giovane scontroso, eppure in alcuni momenti emerge il suo lato insicuro, quello fragile. Quel lato che si aggrappa al passato sperando che possa cambiare, che forse in un modo o nell’altro tutto si possa sistemare, anche se non lo dice ad alta voce.
Un altro personaggio interessante è Raffaele, che a primo impatto sembra timido e impacciato, pronto a sopportare le battute di Eltan, il suo essere tenuto lontano. Mi piace come personaggio e un po’ mi spiace per lui, per quel senso di malinconia e di dolore che si porta dietro.
Davide, quello che dovrebbe essere l’altro protagonista, appare soprattutto nei ricordi di Eltan e fa alcune comparsate dopo un bel po’ di pagine; il classico bello e tenebroso, con una vita dolorosa e i suoi segreti che vuole tenere ben nascosti, vede i sentimenti che prova per Eltan e che lo hanno portato a fare delle cavolate, allontanando il suo migliore amico.
Ma se i personaggi sono veramente molto belli e ben caratterizzati, alcuni anche molto particolari, come il tipo che Eltan incontra per caso e poi gli ruba la bottiglietta d’acqua, o alcune scene decisamente esilaranti, la trama non l’ho trovata tra le più originali. Si basa su diversi cliché e situazioni stereotipate che non rendono il racconto avvincente, o meglio in alcuni casi lo rendono troppo scontato. Non si ha l’aspettativa di quello che sta per avvenire, lo si immagina, lo si sa già. Anche il comportamento e i sentimenti di Raphael sono scontati, li si capisce dal momento che interagisce per la prima volta con Eltan; a seguire, anche quanto accaduto fra Davide e Eltan, la loro discussione e il motivo sono qualcosa di già letto e riletto.
Il libro è scorrevole, in alcuni punti molto ironico, in altri mi ha fatto veramente emozionare e scendere alcune lacrime, ma forse lo avrei approfondito di più, articolando la trama, sfruttando e giocando con quei cliché che l’autrice ha usato per scrivere la sua storia. Io non li disapprovo affatto, eppure penso che partendo da un cliché o da più di uno poi lungo la storia bisogna articolarli, approfondirli, per rendere la lettura qualcosa di differente, nuovo, avvincente.
Come ho detto alcune parti del libro sono molto particolari e divertenti, ma nel complesso la trama, per quanto dolce, per quanto con un finale molto molto carino e romantico, l’ho trovata scontata.
Questa volta non posso dare il massimo dei voti, ma un 3,5.
Commenti
Posta un commento