Un vecchio diario. Un ragazzo cocciuto. E un mistero da risolvere...
Niccolò sta vivendo l’estate fra la maturità e l’università. Ha una cotta per l’ex Professore di Filosofia, una zia single un po’ sfigata e le idee poco chiare sul suo futuro. Questa monotonia viene interrotta dalla scoperta di una tragedia avvenuta trent’anni addietro a un coetaneo dell’epoca, gettatosi sotto un treno per sfuggire al bullismo e all’omofobia. Niccolò si convince che non si sia trattato di suicidio ed è intenzionato a fare giustizia. Correrà il rischio di mettersi nei guai o quello di trovare la sua strada?
Data di uscita: 10 novembre 2017
Ero molto felice quando ho saputo che sarebbe uscito un nuovo romanzo di questo autore, e che per di più sarebbe stato un genere diverso da quelli letti finora.
Ero curiosissima di scoprire come sarebbe stato, e la mia curiosità è stata ampiamente ripagata.
Nonostante Small Town Boys sia comunque a tema LGBT, a fare da padrone in questo nuovo romanzo è un mistero che si cela ormai da trent’anni.
Il suicidio di un giovane ragazzo omosessuale che forse non è stato analizzato a dovere, e che tormenta i pensieri del protagonista, Niccolò.
La particolarità di questo romanzo, narrato in prima persona, è il fatto di riuscire a far immergere il lettore nel mondo di Niccolò, di vedere attraverso gli occhi del ragazzo. In quest’opera c’è una forte componente introspettiva, che rende il percorso di crescita di Niccolò il percorso di un po’ tutti noi.
Le insicurezze di questo ragazzo sull’amore e sul futuro le abbiamo vissute un po’ tutti. Niccolò, appena diplomato, non ha ancora deciso che strada intraprendere, e si sente un po’ allo sbaraglio.
Per questo, quando incontra al cimitero il suo professore di filosofia – per cui ha maturato una discreta cotta – non può fare a meno di chiedersi di chi sia quella tomba a cui è andato a fare visita.
Ed è qui che scopre Loris e la sua tragedia, e si autoconvince che ci sia qualcosa di più, qualcosa che è stato per tanto tempo nascosto, ignorato, ma che lui è intenzionato a far venire alla luce.
Quello di Niccolò è dunque un viaggio di scoperta, non solo della verità, ma anche di se stesso.
E come tutti noi, anche Niccolò si sente davanti a un punto di svolta e non sa bene che strada prendere, in un momento tanto delicato della vita di una persona. Ricordo ancora il mio periodo post diploma, dove tutto ciò che pareva lontanissimo all’improvviso è diventato immediato. Il periodo in cui tutti ti chiedono cosa farai dopo, quando ancora non sei nemmeno tu a saperlo.
Iscriversi a Medicina oppure a qualche facoltà umanistica che porta tanta passione ma purtroppo poche prospettive, come la zia di Niccolò? Non vi svelo quale sarà la decisione finale, provate a indovinarlo voi non appena inizierete il libro e poi vedrete se ci avete preso!
In questo romanzo ho trovato l’autore molto più maturo, a livello stilistico; già i precedenti mi erano molto piaciuti, e non ho mai nascosto di adorare lo stile di Runny, ma credo che con quest’opera ci sia stato un ulteriore salto di qualità.
Il fatto che si sia discostato dal romance mi è piaciuto, perché così ha potuto sperimentare altri generi e deliziarci con qualcosa di assolutamente nuovo.
Ho trovato divertente la scelta dei titoli dei vari capitoli: sono tutti titoli di canzoni anni ’80, molte delle quali personalmente adoro.
Runny Magma ha una dote molto importante per uno scrittore: i suoi libri sembra che parlino anche un po’ di me. Riesco a immedesimarmi talmente tanto, da fare mia la storia. Per un lettore è importante questo.
Ho deciso, come avrete ovviamente capito dalla recensione, di dare il voto massimo a questo romanzo. Tuttavia ho un appunto da fare sulla votazione: spesso ho dato le cinque piume a Runny nei romanzi precedenti, e certamente quei romanzi lo meritavano, ma visto la netta superiorità di Small Town Boys, il voto reale dovrebbe essere più di cinque.
C’è stata una maturazione evidente in quest’opera, che secondo me la colloca una spanna sopra le altre, già ottime.
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