Riley Murrough è un barista che conduce una vita del tutto normale, ma nel giro di una notte si ritrova in fuga da creature mostruose e scopre di portare il marchio del sovrano mutaforma di un regno magico. La cosa peggiore di tutte, però, è che è destinato a diventare il principe consorte dell’arrogante tigre mutante che preferirebbe strozzare.
Anche Khalon, il re mutaforma dei Soldati, è sconvolto all’idea di essere legato a un principe umano e, assieme ai suoi guerrieri, intraprende un viaggio per riportare Riley al mondo a cui appartiene. Sarà l’occasione per scoprire perché la sacerdotessa li vuole unire, ma dovranno scappare da orde di demoni per arrivare vivi da lei.
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Dopo alcuni giorni di assenza, eccomi di nuovo fra di voi con una nuova recensione.
Inutile tergiversare, parliamo del libro. Quando ho visto un nuovo lavoro della Cochet, ho fatto la bulla come al solito e me lo sono presa io da recensire, sono veramente un pessimo elemento lo so; comunque non vedevo l’ora di leggerlo, sia perché amo tantissimo la serie Thirds della stessa autrice, ma anche per curiosità verso questo suo nuovo lavoro che si avvicina molto di più all’urban fantasy rispetto alla fantascienza. Di una cosa però siamo sicuri, alla Cochet piacciono i felini grandi e grossi, possibilmente che possano prendere le sembianze di affascinanti uomini muscolosi. Il sogno erotico di qualsiasi donna <3.
Dunque, ho tantissimo da dire su questo libro, prima di tutto che ho dovuto elaborarlo un pochino prima di mettermi al pc e scrivere questa recensione. Ho notato un netto miglioramento nello stile della Cochet, e non credo sia dovuto alla traduzione, ma proprio al suo modo di scrivere; non so, la saga di Thirds, soprattutto i primi romanzi, per quanto molto originali sia a livello di stile che di impostazione sono decisamente più acerbi e in alcuni casi anche un po’ affrettati, come se alcuni fossero scritti più per i fan che per mandare avanti la saga. In questo primo romanzo di questa nuova serie invece mi sono accorta che il livello di scrittura, ma anche come è impostata la storia, è molto più lineare. In poco meno di 120 pagine, così mi dava il reader, Charlie Cochet è riuscita a scrivere e descrivere i personaggi, il mondo in cui è ambientata la storia, chi sono il popolo dei Soldati e cosa fanno, ma soprattutto come mai Riley prima è stato attaccato da un’orda di demoni e in seguito si è risvegliato in un palazzo reale all’interno di uno splendido bosco.
Come ho detto il libro è stato impostato molto bene, belle descrizioni, uno stile decisamente migliorato, l’alternanza dei pov che permette di conoscere i personaggi in maniera approfondita, i loro sentimenti; al tempo stesso la trama non è di certo tra le più originali, ammetto che preferisco i mutaforma con le sembianze feline, piuttosto di lupi in branchi dove non fanno altro che fare sesso. Per quanto i soldati si trasformino, per quanto di fondo il loro re sia alla ricerca del suo compagno designato, la storia è molto più complessa rispetto a molte altre ed evita quei “baby, scopiamo, ti amo, sei mio per l’eternità.” Insomma, un gran punto a favore del libro e dell’autrice che stimo tantissimo.
Mi ha stupito molto in positivo questo libro; di solito evito come la peste gli urban fantasy, quelli con i mutaforma più che mai, ho avuto decisamente delle pessime esperienze a riguardo, ma questa volta è stata una lettura positiva. Il mondo dei Soldati è così vicino a quello umano, eppure completamente differente, con le sue regole, i suoi uomini, creature magiche che proteggono gli essere umani, la terra stessa, ma anche le creature più deboli di quel regno incantato.
Come ho detto la trama non brilla per originalità, ma è la scrittura di Charlie Cochet, il come ha descritto e caratterizzato i suoi personaggi, ma più di ogni altra cosa è il modo in cui i due protagonisti si sono avvicinati che mi è piaciuto. Fra loro c’è stata attrazione sin da subito, eppure per diversi motivi hanno tentato di non avvicinarsi, al massimo si sono scambiati qualche bacio. Il sesso, anche se c’era, come ho detto, tanta attrazione, è arrivato solo a fine romanzo e di questo ringrazio di nuovo l’autrice, dove ha preferito sviluppare il rapporto tra i due personaggi principali e la storia, prima di farli finire a letto insieme. Ha dato una spiegazione sul come mai erano attratti, dopotutto sono compagni, ma al contrario di molti altri libri non si amano follemente non appena si incontrano. Le liti e i battibecchi mi hanno fatto sorridere, delineando i caratteri dei due, che sono uno l'opposto dell'altro. Il libro poi ha anche altri personaggi ai quali viene dato spazio, dopotutto hanno un ruolo fondamentale.
Il finale l’ho apprezzato in particolar modo, perché sembra che le sacerdotesse non facciano mai nulla a caso, peccato che anche i sovrani non se ne rendano conto.
Ammetto che l’intero romanzo è una storia d’amore; anche se c’è questa vena urban, la magia e i demoni, non c’è l’azione che ci si aspetta, non tutta quella che ci si aspetta, eppure non l’ho disprezzata come cosa. Come ho detto sono partita senza aspettarmi troppo, ma non per qualcosa contro l’autrice, è che di solito non apprezzo il genere, sono rimasta delusa troppe volte. Il libro ha una forte vena romantica, una storia d’amore, eppure questa è legata alla cultura dei soldati e al luogo dove è stato portato Riley. Certo mi piacerebbe sapere di più sui demoni, leggere qualcosa di prettamente fantasy, ma sono anche curiosa di cosa accadrà, nel prossimo romanzo, ai personaggi.
Veramente una lettura divertente e frizzante, con personaggi ben caratterizzati e che consiglio vivamente soprattutto in questo periodo uggioso, dove non fa altro che piovere (almeno dove abito io). Tira sul il morale, anche se non mancano il romanticismo, l’attrazione e un pizzico di azione.
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