Chiacchiere in libertà #11: Narrativa M/M e Letteratura LGBT



Come potete notare, gli argomenti di questa rubrica sono vari ed eventuali, salto da un argomento all'altro senza un vero e proprio filo logico, vado molto a ispirazione e, come ho scritto tempo fa, gli argomenti vengono anche tramite altre persone: post e articoli che leggo, discorsi che ascolto. Ispirazione momentanea, insomma; possono arrivare da un qualsiasi spunto. In questo caso qualche tempo fa ho letto un post che parlava della differenza fra la narrativa m/m e la letteratura Lgbt. Quanto scritto da un utente di facebook, così a grandi linee diceva che: c’è differenza fra i romanzi m/m e la letteratura Lgbt. Dei primi ce ne sono di differenti generi, che possono piacere o meno, sia di autrici famose che di autrici self, ma questi non si possono considerare letteratura Lgbt, quest’ultima sono tutt’altro genere di romanzi trattati in maniera differente.
Ovviamente il post che ho letto era molto più figo e molto più intellettuale, ma il succo del discorso rimane quello.
E come la si scrive la si scrive, quanto detto è giusto, c’è un’enorme differenza fra la narrativa m/m e la letteratura Lgbt. Ma non perché la prima è meno bella o inferiore, ma semplicemente perché i libri sono impostati in maniera differente sia a livello di trama che di come vengono trattati determinati argomenti.
Prima di tutto, sto parlando di narrativa m/m e letteratura Lgbt, ma essendo sinceri non esiste realmente questa differenza, non vengono considerati generi, ma solo delle etichette per differenziare i libri dove ci sono personaggi omosessuali, che poi la trama sia profonda o un porno non fa differenza.
Secondo me dovrebbero creare un'etichetta apposita, soprattutto per la letteratura Lgbt, per alcuni romanzi che portano il lettore e chi è interessato a conoscere questo genere che non è solo storie d'amore o perché un personaggio è gay, ma sono libri più complessi con momenti, avvenimenti, luoghi e periodi storici in cui le persone gay vivevano faticosamente i loro amori, i sentimenti che per molti erano considerati sbagliati; ma sono anche libri di accettazione, di comprendere la propria sessualità.
Più avanti ho fatto alcuni accenni di libri a riguardo, dove i vari personaggi affrontano la loro sessualità, la vita, i sentimenti e l'autore descrive tutto ampiamente e profondamente, caratterizzando personaggi e descrivendo società e luoghi.

Prima però di addentrarmi nell’articolo voglio fare una lunga digressione: per quanto non ci siano etichette al momento che differenzino narrativa m/m dalla letteratura Lgbt, la letteratura omoerotica è sempre esistita. Personaggi omosessuali ci sono sempre stati, con l’unica differenza che nell'antichità, dall'antica Grecia, ma anche prima nessuno si scandalizzava a riguardo. Avere un compagno, un rapporto omosessuale veniva considerato come un rito di passaggio, un momento naturale e di crescita di qualsiasi uomo. E non essendo nulla di così scandaloso, questi rapporti si possono trovare anche all'interno della letteratura e della mitologia. Molti sono gli esempi: fra i più conosciuti si trovano nella mitologia greca, basti pensare a Zeus e Ganimede, ma anche lo stesso Poseidone, dio dei mari, che si infatuò di un giovinetto, Pelope. Per non parlare di Apollo: uno dei suoi innumerevoli e sventurati amori fu per Giacinto.
Anche la relazione fra Achille e Patroclo andava ben oltre l’amicizia; anche se Omero nell’Iliade non ha specificato o parlato di una relazione omoerotica, il rapporto tra i due è descritto come quello di molte altre coppie di amici sia nella mitologia greca che in altre, solo molto più profondo e complesso rispetto alla sola amicizia.
Rimanendo sempre nei tempi antichi si trovano storie e resoconti di amori omosessuali o atti omosessuali anche nell’antico Egitto. Un mito racconta di quando Seth e Horus si stavano contendendo il trono d’Egitto.
Seth, secondo la leggenda, impersonificava l’estrema esuberanza maschile, dimostrata attraverso atti di aggressività sessuale. Infatti, in uno scontro con il nipote, lo aggredì e lo sporcò con il suo seme e da qui si dice che Horus venne contaminato esternamente.
Per vendetta, grazie all’aiuto della dea Iside, sua madre, Horus riempì una tazzina con il suo seme e poi lo versò in un piatto cucinato appositamente per Seth: mangiando tutto questo il dio venne sporcato internamente.
Tutto questo discorso l'ho fatto perché si pensa che per gli Egiziani non era condannata l’omosessualità in sé, ma solo l’atto passivo durante il sesso. Tutto questo però non preclude storie e miti con amori omosessuali, uno fra questi è La storia del faraone Neferkare e del generale Sanset: il primo ogni notte si recava di nascosto  nelle camere del suo sottoposto e questo gli lasciava fare “tutto quello che voleva”.


Altro esempio nella mitologia, questa volta Assiro - Babilonese, è il rapporto tra l'eroe Gilgamesh ed Enkidu. I due all'inizio sono nemici giurati, ma poi il loro rapporto evolve, grazie anche a un sogno interpretato dalla madre di Gilgamesh, in cui afferma che avrebbe incontrato un guerriero, un potente compagno, un amico che gli sarebbe stato accanto come una moglie.
La parte straziante del mito, raffigurata anche in quadri e illustrazioni, è il re inconsolabile tra le cui braccia muore Enkidu e che lo spinge verso un lungo viaggio alla ricerca dell’immortalità, ma solo dopo aver pianto a lungo l’amatissimo compagno.
Potrei andare avanti con altri esempi di storie e miti dei tempi passati, come romanzi veri e propri; molti classici trattano di amori omosessuali, vedi il Simposio di Platone, come gli stessi sonetti di Shakespeare dedicate al fair youth, il bel giovane. Però per quanto sia sempre esistito questo genere di letteratura, potrei dire che ha avuto difficoltà a prendere piede. Se nell’antichità apparivano senza problemi personaggi omosessuali, con l’avanzare della civiltà questa veniva sempre più osteggiata. Tanto che tuttora è considerata un genere di nicchia, poche case editrici pubblicano libri del genere.
Ma qui torniamo a quanto ho scritto all’inizio, che differenza c’è tra la narrativa m/m e la letteratura Lgbt?


Desidero ricordare che di solito non mi piace incasellare i vari romanzi, soprattutto quando ho scritto un articolo in questa stessa rubrica dove pensavo fosse assurdo mettere tutti i libri con personaggi gay o con una scena di sesso gay in quella che si può definire narrativa m/m. Però in questo caso credo che una certa differenza bisogna farla. Seppur si trovano libri interessanti, la narrativa m/m è basata molto più su romanzi semplici, storie d’amore, storie erotiche, alcune anche più spinte, ma che non approfondiscono alcuni punti che per me sono salienti nella letteratura Lgbt. Altro punto, quando parlo di romanzi semplici, non voglio assolutamente affermare che siano brutti, ma solamente impostati in maniera differente. Voglio fare un esempio: ultimamente ho letto un libro di narrativa m/m che mi è piaciuto tantissimo, il secondo di una serie, dove uno dei protagonisti ha paura di venire alla scoperto, di ammettere agli altri di essere gay, un po’ per dove è cresciuto, un po’ per l’educazione ricevuta e in seguito anche per il suo lavoro. Anche lo stile dell’autrice mi piace, e dal mio punto di vista ci sono le basi per trasformare quest’opera in un libro di letteratura Lgbt, ma pur essendoci dovuti spunti, il libro non è letteratura Lgbt. Per quanto il protagonista si faccia mille paranoie, nell’intero romanzo non vengono approfonditi quei punti come l’accettazione di sé, l’accettazione da parte degli altri, il cosa pensano le persone dell’omosessualità, i suoi colleghi soprattutto, l’omofobia. Molti di questi punti non ci sono, altri vengono solamente accennati, inserendo tutto nei pensieri e nelle paure del protagonista. Io penso che per essere considerato letteratura Lgbt lo stile andrebbe affinato e gli argomenti approfonditi, dando quel tocco di realismo che nella narrativa m/m manca. Il libro in questione descrive sia l’introspezione del personaggio, sia quanto gli accade intorno, parla delle persone che ha intorno, ma non approfondisce. Vale lo stesso per il suo ambiente lavorativo, il luogo dove si trova: deve esserci una spiegazione, un background culturale sul perché non vuole rivelare la sua omosessualità; devono esserci dei precedenti all'interno del suo ambito lavorativo se desidera rimanere nascosto, di tutto questo bisogna parlare e non solo accennarlo di tanto in tanto.
Una storia d’amore con scene di sesso gay non si può definire letteratura LGBT, in alcuni casi non si potrebbe descrivere nemmeno come libro, ma questa è un’altra storia.
Parlando invece della letteratura LGBT, oltre al fatto che alcuni autori scrivono in maniera sublime, i libri, anche se parlano di storie d’amore, approfondiscono i personaggi, l’ambiente e soprattutto il periodo storico in cui sono ambientati con tanto di società e cultura. La trama non si incentra solamente sulla storia d’amore in questione, ma sull'omosessualità, su come è vista dalle persone che i protagonisti hanno intorno: amici, colleghi, parenti. Come è considerata dalla società e dalla legge.
Alcuni romanzi parlano dell’accettazione di se stessi, della propria sessualità, ma in maniera approfondita, con tutti i dubbi, le paure, la sofferenza che i personaggi devono affrontare; anche qui poi è l’ambiente familiare ad avere un ruolo importante, il modo in cui sono stati educati, come hanno vissuto la loro sessualità nel periodo della crescita, come sono stati trattati, tutto questo sono le basi per avere un quadro completo del personaggio, della sua storia e non solamente quella dal punto di vista romantico.
Ho letto storie d’amore scritte divinamente, dove si approfondiva il rapporto, la vita insieme, la difficoltà per due uomini o due donne di amarsi in un determinato contesto storico, anno, paese.
Di certo, pur quanto accade nel paese, non si può definire letterature LGBT due ragazzi gay che vivono in Russia, che si nascondono e poi trombano come ricci, senza aggiungerci la paura per quello che potrebbe accadere loro se venissero scoperti; o quello che penserebbe la famiglia e come la prenderebbe; ma soprattutto bisognerebbe parlare del come mai si nascondono dalla società e hanno paura di essere arrestati, se non peggio. Senza specificare, potrebbe essere la storia di due normali adolescenti in qualsiasi parte del mondo: in molti casi due ragazzi sedicenni si nasconderebbero in qualsiasi caso senza sbandierare in giro la loro sessualità.
Io non dico che non debbano esserci scene di sesso, ma è il modo in cui viene gestito il romanzo per intero che lo differenzia da un romance con due protagonisti gay e dalla classica storia d’amore.
Nella letteratura LGBT ci sono molti argomenti di cui parlare, dall'omosessualità dei personaggi, bisessualità, transessualità, l’accettazione di sé, come si viene visti dal mondo, dagli altri. Tutto cambia poi a seconda dell’epoca, del paese dove è ambientato il romanzo, delle idee e della cultura del suo autore.
In tutte queste opere però è possibile distinguere due differenti percezioni di sentimento: un punto di vista esterno, che affronta cioè il tema della percezione e del giudizio pubblico, per lo più negativo; ed un punto di vista interno o più intimo, in cui si evoca il sentimento amoroso o la quotidianità esistenziale delle stesse persone.
Proprio il modo in cui vengono affrontati e impostati questi libri che si possono annoverare in letteratura LGBT, trattando argomenti più o meno complessi, le difficoltà di alcune persone attraverso i loro occhi, tranne quello che hanno vissuto e anche sì, tramite le loro storie d’amore.
Parlando di letteratura Lgbt poi non si deve assolutamente pensare a saggi, ma come ho accennato ci sono diversi tipi di romanzi in cui gli argomenti, lo stile e il modo di essere impostati sono molti più accurati e articolati rispetto a quello che invece è un romance.


Come ho accennato personaggi omosessuali ci sono sempre stati nella letteratura, tanto che con il tempo e il passare degli anni si è formata una vera e propria tipologia di letteratura, molti autori hanno scritto i loro lavori come fossero delle autobiografie: un esempio è Confessioni di una maschera di Yukio Mishima che è semi autobiografico, raccontato in prima persona, dove l’autore racconta della sua vita, la sua infanzia, fino alla sua omosessualità all’inizio nascosta e in seguito completamente accettata.



Un uomo solo di Christopher Isherwood al contrario parla di George, un anziano professore inglese che insegna al College a Los Angeles dove la sua vita scandita dagli stessi rituali giornalieri e dalla malinconia e il dolore per la perdita del suo compagno, viene spezzata dall’incontro di una notte con un giovane studente.
Nel romanzo si percepiscono gioie e dolori, la malinconia, la solitudine, ma più di ogni altra cosa l'incombenza della morte in arrivo, quella stessa morte che si è portata via il suo compagno.


In Altre voci, altre stanze del 1948, primo romanzo di Truman Capote, il giovane protagonista Joel, un bambino dalla bellezza efebica e delicata, man mano deve imparare a convivere e accettare la sua omosessualità, questo dopo un lungo percorso in cui dopo la morte della madre ha vissuto con il padre e i parenti del sud.
Potrei andare avanti ancora, con molti altri titoli, altri autori, dove i personaggi delle loro opere devono affrontare l’ambiente, la sessualità, accettarsi ed essere accettati, ma anche in questo caso raggiungere l’accettazione per alcuni è rassegnazioni, per altri invece un nuovo punto da cui partire e iniziare una nuova vita. Altri invece affrontano il tema LGBT tramite la prostituzione maschile, dove alcuni uomini sono costretti a farlo pur non essendo omosessuali, o lo fanno anche essendolo e da qui un altro punto di vista di come sopravvivere in determinati contesti storici.
La letteratura LGBT non è quei romanzi dove ci sono personaggi gay che accennano di aver sofferto e poi tutto il resto, nelle nemmeno cinquanta pagine di libro, vengono descritti scene di sesso improbabile e due personaggi che si dichiarano amore eterno dopo mezza pagina. Inserire un personaggio omosessuale, o una coppia gay in un libro, non trasforma questo automaticamente in letteratura LGBT.
Molti romanzi inseriti nella letteratura LGBT sono precursori del loro genere, scritti come ho accennato come fossero delle biografie, per dichiarare amore, raccontare la storia d’amore tormentata con tutti i relativi problemi, ma non sono solo questo: è come l’autore in questione riesce a far trapelare i sentimenti dei personaggi, a caratterizzarli e allo stesso tempo a trascinarti in tempi e luoghi più o meno lontani.


Per concludere, non voglio assolutamente denigrare o screditare i romanzi e le autrici che scrivono delle semplici storie d’amore fra personaggi omosessuali, nessuno genere è inferiore a un altro, ma sono d’accordo con quanto scritto nel post che ha dato vita a questo articolo, ovvero non tutta la narrativa m/m si può definire letteratura LGBT. Ma non per questo anche nella narrativa ci sono romanzi con delle belle trame e gradevoli da leggere.

Durante gli anni, dal momento in cui sono stati inseriti personaggi omosessuali all'interno della letteratura, questa ha avuto un’evoluzione. Tanto da arrivare a scindere la narrativa m/m dalla letteratura LGBT, proprio perché con il progredire dei tempi anche la letteratura è cambiata, gli argomenti si sono fatti più vari, la mentalità più aperta tanto da arrivare ad affrontare in maniera differente lo stesso argomento; in questo caso il tema LGBT si è scisso, in modo che si potessero leggere romanzi con trame più leggere, ma anche più erotiche e spinte, mentre dall'altra parte ci sono romanzi con una trama più profonda che parlano di amori tormentati, vite difficili, ma anche dello stesso movimento LGBT, di come ci sia stata una trasformazione in ambito sociale e non solo letterario.

Commenti