Adolf nel paese delle meraviglie di Carlton Mellick III


Trama:
In un mondo dominato dalle idee del nazismo, due ufficiali delle SS sono sulle tracce dell’ultimo uomo imperfetto che minaccia la purezza dell’umanità.
Uno degli ufficiali si ritrova all’improvviso da solo in uno strano paesino nel mezzo del deserto, senza memoria, incapace di ricordare perfino il proprio nome. Sulla sua divisa c’è scritto Adolf Hitler, e tutti gli strani abitanti del luogo lo chiamano così. Adolf ricorda solo un dettaglio del proprio passato: la missione per trovare l’ultimo uomo imperfetto.
Il mondo in cui si muove però sembra impazzito: le persone che incontra sono ben oltre la semplice imperfezione, sono autentici mostri dai corpi deformi e dalle menti deviate. Nulla è giusto, nulla è come dovrebbe essere: neppure il giorno e la notte si alternano come dovrebbero e perfino il confine tra la vita e la morte non è più invalicabile.
Adolf non può fare altro che attraversare un mondo sottosopra, concentrato su una missione che è ormai l’unica ragione della sua esistenza.




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La recensione di questo libro è stata molto difficile da scrivere: ancora non so dire esattamente se mi sia piaciuto o meno. Sono sincera, è un libro molto particolare, la trama è interessante: in una versione tra la satira e proprio il bizzarro fiction, l’autore è andato a mescolare il Paese delle meraviglie, o meglio il suo paese delle meraviglie, con le avventure di un giovane Adolf Hitler. Fin qui nessun problema; pur rimanendo sulla scia di Lewis Carroll ha creato un mondo e poi lo ha reso suo, perché se il mondo di Alice con i suoi personaggi (la Regina di Cuori, il Cappellaio Matto, lo Stregatto e molti altri) era assurdo, completamente pazzo, il mondo creato da Carlton Mellik III è veramente bizzarro, ai livelli del surreale, in alcuni casi anche un po’ schifoso, ma quella è colpa mia, sono schizzinosa: mi fanno impressione melma, insetti e quant’altro.
La trama del libro è veramente interessante, particolare. Quando ho deciso di leggerlo volevo vedere come l’autore avesse deciso di mescolare due mondi, due pensieri così differenti, agli antipodi tra loro. Come sarebbe riuscito a farli coesistere, e ha trovato un ottimo modo, accentuando al massimo la follia da una parte e il pensiero di perfezione dall’altro. In questo modo ecco che ci si è trovati a leggere di questo protagonista, rigido e con una mentalità fatta a compartimenti stagni, che si ritrova a vagare in un mondo completamente assurdo e imperfetto ai suoi occhi. Difatti l’imperfezione, per il giovane Adolf, ha molte caratteristiche, dal comportamento al modo di vestire, fino all’aspetto delle persone. Essere fuori dagli standard che la sua cultura gli ha inculcato lo porta non dico a impazzire, ma sicuramente a storcere più di una volta la bocca, giudicando tutti coloro che sono differenti, non omologati ai suoi standard.

In tutto ciò, anche se il libro sia come stile che a livello di originalità è ottimo, dall’inizio alla fine non ha fatto che irritarmi, dal comportamento e i pensieri del giovane Adolf, passando per il comportamento e il modo in cui trattano le donne gli abitanti di questo strano paese delle meraviglie.
Nel momento in cui ho letto che le donne vengono considerate alla stregua di animali, che consigliano di sopprimerle dopo la prima cucciolata, sono andata su tutte le furie, tanto che volevo lanciare il reader contro il muro. Immagino, o meglio so che quanto stavo leggendo è solo un romanzo di finzione, che molto probabilmente quello che l’autore ha scritto non sono i suoi pensieri, eppure sia il comportamento che i pensieri del giovane Adolf, sia quelli dei personaggi che popolano la dimensione dove è precipitato mi hanno dato fastidio. Proprio questo senso di disagio probabilmente non mi ha fatto apprezzare appieno il libro, ma non per questo il romanzo è brutto. Anzi, credo che sia un’ottima opera e anche ben scritta. Quello che ho avuto modo di leggere è un libro originale, particolare, e anche ben scritto, con personaggi ben caratterizzati. Questo si capisce dal modo in cui mi sono risultati antipatici e fastidiosi. Se l’autore non avesse fatto un buon lavoro, probabilmente non avrei provato tanto fastidio, eppure li detesto profondamente.

Comunque, anche se li ho trovati odiosi, il romanzo ha un’ottima trama,  particolare, tanto che si merita quattro piume e lo consiglio vivamente a chi è interessato al genere, ma anche a chi vuole leggere qualcosa di differente, fuori dagli schemi.



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