L’Alienista di Caleb Carr



Il reporter John Schuyler Moore riceve la chiamata inaspettata di Laszlo Kreizler – psicologo e “alienista” –, un suo amico di vecchio corso. Il dottore lo prega di raggiungerlo al più presto per assistere al ritrovamento di un cadavere. Il corpo è stato orrendamente mutilato e poi abbandonato nelle vicinanze di un ponte ancora in costruzione. La vista di quel macabro spettacolo fa nascere nei due amici un proposito ambizioso: è possibile creare il profilo psicologico di un assassino basandosi sui dettagli dei suoi delitti? In un’epoca in cui la società considera i criminali geneticamente predisposti, il giornalista e il dottore dovranno fare i conti con poliziotti corrotti, gangster senza scrupoli e varia umanità. Scopriranno, a loro spese, che cercare di infilarsi nella mente contorta di un assassino può significare trovarsi di fronte all’orrore di un passato mai cancellato. Un passato pronto a tornare a galla di nuovo, per uccidere ancora.


L’Alienista è un romanzo di Caleb Carr pubblicato nel 1994. Devo essere sincera ed ammettere che questo libro è finito nella mia lista degli “Urgenti da leggere” perché sapevo dell’imminente uscita della serie tv ed ero curiosa di sapere di cosa parlasse.
Sono stata contenta di averlo scoperto e di aver deciso di leggerlo prima dell’uscita della serie, perché questo romanzo è uno dei più belli che abbia letto negli ultimi tempi.
Da fan di Sherlock Holmes e dei gialli in generale, ma soprattutto da fan di thriller psicologici, non potevo non amare alla follia questo romanzo.


Infatti, la storia parla proprio di un’indagine svolta per trovare un serial killer, e la componente psicologica è fondamentale.
Il titolo stesso, l’Alienista, fa riferimento allo psicologo che chiama il nostro protagonista perché sia partecipe alle indagini. Si pensava, infatti, che i malati mentali fossero tali perché si alienavano dalla società, e l’alienista era colui che si adoperava per curarli.
Il libro è scritto con una cura di particolari incredibile. Lo stile dell’autore, tra l’altro, ricorda molto i romanzi di fine ottocento, tanto che il libro potrebbe benissimo passare per un opera del Diciannovesimo secolo invece che un’opera contemporanea.


Questo perché lo scrittore ha compiuto un grande lavoro di immersione in quella che era la società dell’epoca. Per rendere più credibile l’ambientazione, lo scrittore ha reso il suo romanzo ottocentesco in tutte le sue parti.
E questo non vale solamente per l’ambientazione e il comportamento dei personaggi, ma anche per i personaggi stessi.
Infatti, troviamo tantissimi personaggi realmente esistiti: per citarne uno, è presente, ed è anche uno dei personaggi principali, Theodore Roosevelt, a capo delle indagini per le morti dei ragazzini.


Il romanzo è narrato in prima persona, e questo secondo me è un punto di forza: noi sappiamo, intuiamo e scopriamo quello che scopre il protagonista, John Moore. In un romanzo di questo genere, dove stimolare il lettore ad indagare con i protagonisti è componente fondamentale, usare la prima persona aiuta tantissimo in questo processo. Il lettore può identificarsi con il protagonista, indagare assieme a lui e sentirsi partecipe, invogliandolo a continuare la lettura per scoprire il mistero.
Se vi piacciono i gialli, i crime di qualsiasi tipo, ma anche i romanzi che si soffermano ad analizzare la psiche umana, quest’opera fa certamente al caso vostro.


La serie tv uscirà in Italia il 19 aprile, pertanto non so dirvi se sarà fedele al romanzo oppure prenderà una strada diversa.
Posso però consigliarvi di recuperare la lettura prima che esca la serie: la prosa di Carr è fantastica, e io sono davvero contenta di non essermi rovinata la storia guardando prima la serie tv. Per cui se, come me, preferite la lettura, avete ancora tempo prima dell’uscita della serie tv.
Questo libro, per quel che mi riguarda, si merita la massima votazione. Credo che recupererò le altre opere di Carr, visto quanto questo mi sia piaciuto.

Se saranno altrettanto belle, aspettatevi presto altre recensioni di questo autore.




PS: mentre caricavo questa recensione ho scoperto che il romanzo L'Angelo delle tenebre di Carr è un sequel di questo. Ho pensato di dirvelo, così chi fosse interessato o chi avesse amato il primo come me, potesse correre a recuperarlo. 
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commentino, in attesa della recensione sulla serie tv.

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