#Review Week: Little Girls di Ronald Malfi





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Trama:
Dopo tanti anni vissuti altrove, Laurie ritorna nella casa in cui è stata cresciuta da un padre freddo e distante che di recente, in un atto finale di disperazione, ha esorcizzato i propri demoni. Ma non esiste pulizia energica che possa cancellare quel passato travagliato. Laurie lo sente annidarsi nelle modanature delle pareti, lo vede fissarla da una cornice vuota, ne ode la risata nella serra coperta di muffa in mezzo al bosco intorno a casa…
Dapprima Laurie pensa che sia tutto frutto della sua immaginazione. Ma quando incontra la nuova compagna di giochi della figlia, viene colpita dalla straordinaria somiglianza con un’altra bambina, che una volta viveva nella casa accanto. E che è morta. A ogni giorno che passa, l’inquietudine di Laurie si fa più intensa, e i suoi pensieri più allarmanti. Sta lentamente perdendo il senno come suo padre? Oppure qualcosa di ineffabile sta succedendo veramente?


Link acquisto: Little Girls


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Da quando la Triskell ha presentato le due cover dei libri per la nuova collana, solo guardando le copertine sono stata incuriosita da questo romanzo, Little Girls
Entrambe mi hanno attirato come una calamita; quella di Testa a Testa, il thriller uscito a fine agosto, ha confermato che meritava di essere letto, un piccolo gioiellino che dà il via a una serie di thriller con personaggi interessanti e storie altrettanto interessanti.
Con gli horror ho un rapporto di odio e amore, sia che siano film o, come in questo caso, un libro. Al momento l’unico che mi ha veramente fatto spaventare leggendo un libro e mettendomi tanta tanta ansia è stato Stephen King: ricordo ancora che IT lo leggevo solamente quando ero a casa e di giorno, mai la sera, mai a lavoro in autunno se fuori era scuro e pioveva. Ci ho messo una vita per finirlo, mi ha messo un’ansia addosso e paura, cosa che un libro non mi aveva mai fatto provare fino a quel momento. I libri trasmettono tantissime sensazioni a seconda del genere e dello stile dell’autore, ma la paura non l’avevo mai provata.
Ovviamente, la maggior parte delle persone reagisce in maniera differente; tutto questo giro di parole per dire che ero curiosa, volevo sapere se un altro autore sarebbe riuscito a farmi provare le stesse emozioni, quella stessa paura, a farmi sobbalzare mentre leggevo.
Dunque, non so se riuscirò a spiegarmi bene; da quando ho terminato il libro non faccio che rimuginarci sopra per impostare bene questa recensione, ma anche per capire le sensazioni che mi ha lasciato. Parto col dire che paura non ne ho provata, non l’ho trovato troppo horror, anche se sul finale l’elemento horror è venuto fuori, ma forse avrei preferito fosse più presente. Sono sempre stata del parere che se un libro deve essere classificato horror, deve mettere paura, far sobbalzare quando una porta viene sbattuta all'improvviso e si è presi dalla lettura. In questo caso non è accaduto. L’elemento che invece prende il sopravvento è l’introspezione, la follia che sembra essersi impadronita della protagonista. Laurie non mi è simpatica, non mi è piaciuta come donna, come moglie e meno che mai come madre, al tempo stesso è in personaggio ben costruito, in alcuni momenti sembra veramente paranoica, che l’arrivare nella casa della sua infanzia la stia veramente facendo impazzire. Un crollo nervoso, lo stress, le preoccupazioni la portano a essere stanca, nervosa, i ricordi, quella casa dove ha trascorso la sua infanzia, i rumori peggiorano il suo stato di stress. Ma non è solo quello, c’è dell’altro che verrà fuori man mano che si procede con la lettura. E questo stato di ansia viene trasmesso al lettore.


Come ho accennato in molte altre recensioni, non conosco tutti gli autori del mondo, scoprirne di nuovi è sempre interessante. Ronald Malfi è stata una scoperta sicuramente interessante. Il suo stile, il modo in cui è impostato il romanzo mi sono piaciuti molto. L’autore descrive bene sentimenti, emozioni e ambientazione, come il carattere dei personaggi. Uno dei personaggi più misteriosi è Abigail, la bimba, nuova amica della figlia della protagonista. Una bambina strana, silenziosa. Una bambina che evoca tantissimi ricordi nella mente di Laurie, ricordi per nulla piacevoli. Per gran parte del libro la donna riflette i suoi ricordi, gli atteggiamenti di un’altra bambina sulla piccola Abigail, senza però avere le prove e tanto meno la concretezza di pensare che la bimba in questione possa essere la sua amica d’infanzia. Ci sono decine di motivi per cui Abigail non possa esserlo, eppure nella mente di Laurie le due bambine sono la stessa. Ne è convinta.
La storia, la parte introspettiva del libro, questa parte in cui sembra che Laurie stia impazzendo, si intreccia ai pensieri e agli avvenimenti sulla morte del padre: un uomo freddo e distaccato con il quale la protagonista non aveva più nessun contatto dall’adolescenza. Man mano, i misteri che sembrano esserci intorno a suo padre, alla casa e alle circostanze della sua morte fanno venire fuori una terribile verità. Qualcosa che mi ha lasciato senza parole, che ha reso la lettura molto più misteriosa, quasi a livello di un thriller.
L’intero romanzo corre su trame parallele, che di tanto in tanto si intrecciano portando il lettore a un finale sorprendente, per nulla scontato, che mi è piaciuto.
Tirando le somme, come horror non mi ha messo paura, ma la storia l’ho trovata interessante, ben scritta e per nulla scontata. I personaggi sono ben costruiti, con un buon background, personaggi che scopriamo man mano.
Un libro interessante, che mi ha lasciato in bilico sul forse non mi piace, ma continuo a leggerlo; la curiosità l’ha fatta nascere, come ho apprezzato l’evoluzione psicologica dei personaggi, e se mai la Triskell tradurrà qualche altro romanzo di questo autore gli darò un’opportunità.

Quattro piume per questo libro molto particolare.


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