Solo per te di Andrew Grey (Anteprima)


Trama:
L’unica strada che porta alla felicità è la libertà: la libertà di vivere – e amare – seguendo il proprio cuore. Per conquistarla un ragazzo dovrà usare tutto il suo coraggio, ma non si troverà a combattere da solo.
Nella piccola città conservatrice di Sierra Pines, in California, il reverendo Gabriel è la legge. Suo figlio Willy segue i suoi precetti, finché a Sacramento non conosce un uomo. Quando lo incontra di nuovo nella sua città natale, comincia a frequentarlo proprio sotto il naso del padre.
Reggie è il nuovo sceriffo di Sierra Pines. La sua dedizione al lavoro gli impone di non ostentare la propria sessualità; quando rivede Willy, però, non può impedirsi di pensare che loro due siano fatti per stare insieme. Decide comunque di mantenere il segreto di Willy fino al momento in cui il ragazzo non sarà pronto a mostrare al mondo chi è veramente. Oltre all’ostilità della chiesa e degli abitanti della città, Reggie dovrà affrontare anche i pericoli legati al suo lavoro, che rischiano di porre fine alla sua storia d’amore con Willy ancor prima che questa riesca a spiccare il volo.


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Eccomi con una nuova recensione. Sono stata un po’ impegnata in questi giorni e quindi non ho letto e recensito molto. Mi sono ripresa con uno dei libri in anteprima che usciranno per la Dreamspinner Press, un libricino la cui trama mi ha intrigato molto e, per quanto leggendolo mi abbia fatto pensare tantissimo a Footloose, solo in versione gay romance, alla fine non è stato malaccio. Ci sono avvenimenti e personaggi che mi hanno riportato alla mente il film con Kevin Bacon, quindi leggendolo inizialmente ne sono stata un po’ perplessa.
Ora, comprendo che per Starlord de "I Guardiani della Galassia" Footloose fosse il miglior film di tutti i tempi, ma ha ragione Spiderman, non lo è mai stato e prendere spunto da una storia del genere, anche se involontariamente, non porta a scrivere un capolavoro di romanzo. 
Tornando a noi e alla trama che non è tra le più originali, il libro mi è piaciuto, lo stile non è male, si legge bene ed è scorrevole, e mi piaccioni i personaggi, soprattutto i due protagonisti. Willy e Reggie forse sono gli unici che escono fuori dagli schemi di questo libro; anche se ben stereotipati anche loro - il primo estremamente timido e silenzioso, e l’altro una sorta di macho cowboy con la divisa - sono ben delineati sia caratterialmente che fisicamente. Come è ben delineato il loro rapporto, dalla casualità del primo incontro al ritrovarsi a vivere nella stessa piccola cittadina, ultimo baluardo della morale cristiana secondo il padre di Willy.
Come ho detto, i due sono decisamente stereotipati, ognuno nel suo ruolo, tanto da far pensare ad un manga yaoi, eppure sono ben descritti, fedeli a quel ruolo in cui li ha incasellati l’autore.
Eppure il libro, anche se sembra che io gli abbia trovato solo difetti, mi è piaciuto. L’ho scritto in tantissime recensioni, ma una cosa che adoro sono le realtà dei vari luoghi; amo la realtà italiana, quella in cui vengono descritti luoghi, culture, modi di pensare e cittadine, motivo per il quale tra le mie autrici preferite ci sono Grazia Deledda, Dacia Maraini e Michela Murgia: loro descrivono delle realtà nostrane in diversi periodi storici in maniera veramente perfetta. E di tanto in tanto, trovo in questi romanzi m/m, ambientati in piccoli paesi di alcune zone rurali degli Stati Uniti d’America, una sorta di realtà campestre, differente ovviamente dalla nostra, una cultura, un modo di pensare, ma anche un’ambientazione agli antipodi della nostra, ma forse nemmeno troppo. In questi romanzi viene descritta la realtà delle zone rurali americane, di quelle cittadine non troppo distanti dalle metropoli, eppure ferme nel tempo, dove le persone importanti sono il parroco, il sindaco e altre due o tre persone. Alcuni autori gestiscono molto bene questo genere di ambientazione, Kim Fielding è una di queste e l’altro è Andrew Grey; con questo libro ha descritto benissimo la piccola cittadina di Sierra Pines, dove la gente sa tutto di tutti e poi mormora e spettegola.
Un luogo dove chi è differente deve nascondersi, per paura di essere discriminato; è già difficile nelle grandi città perché molte persone non capiscono, ma nei piccoli centri tutto si amplifica, come se veramente il tempo fosse stato congelato e la mentalità si fosse fermata agli anni cinquanta, se non prima.
Eppure, anche se il padre di Willy e molti altri non comprendono e hanno una mentalità ristretta, pian piano l’uomo si rende conto che suo figlio rimane tale, e l’affetto per lui non cambia a scapito di chi sia innamorato.
Le descrizioni del comportamento delle persone, di queste cittadine piccole, che sembrano un po’ arretrate, è stupendo, realistico, al tempo stesso forse un po’ troppo buonista: non tutte le storie vere hanno un lieto fine, ma va benissimo così, in fondo questi racconto dolci, a lieto fine, che prima mi hanno fatto versare un mare di lacrime, sono stupendi, proprio perché fanno sognare e sperare.
Tirando le somme, tre piume e mezza le merita tutte.

Una lettura stupenda, per un fine settimana piovoso, che mi ha tenuto compagnia e ne sono stata felicissima.




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