Trama:
Serie Lupi ribelli, libro 1
Le giornate di Gibson Keller sono piuttosto monotone: si sveglia presto, fa qualche lavoretto, beve litri di caffè, e si prende cura del fratello maggiore Ellis, intrappolato nella sua forma di lupo da quando è tornato dalla guerra. È una vita semplice, fatta di lunghe corse su due gambe – o quattro – e serate tranquille… finché Ellis non insegue un bell’uomo giù da un dirupo, facendolo cadere nelle acque gelate vicino alla loro baita, e la vita di Gibson cambia per sempre.
Per Zach Thomas, comprare un vecchio B&B è un nuovo inizio. Dopo essersi lasciato alle spalle la vita di città, desidera trovare solo pace e tranquillità, e fare delle escursioni lungo i sentieri dietro la sua proprietà sembra abbastanza sicuro; almeno finché un enorme lupo nero non lo insegue fino al lago, dove rischia quasi di affogare. Scoprire che i licantropi esistono davvero lo sconvolge, ma non quanto l’uomo che lo salva dalle acque gelide per poi accomodarsi nel suo cuore come se fosse casa propria.
Amare un licantropo – amare Gibson con tutti i suoi segreti – presenta delle difficoltà, ma Zach è convinto che valga la pena lottare per il loro amore, soprattutto perché il suo cuore sa che sotto la maschera del grande lupo cattivo si nasconde un principe.
Link acquisto: C’era una volta un lupo
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Se qualcuno leggesse vecchie mie recensioni o qualche amico si ricordasse dei miei scleri sui mutaforma, probabilmente si chiederebbe come mai abbia deciso di leggere in anteprima questo libro; alla fine parla di mutaforma, o licantropi se preferite.
Chi si ricorda bene, sa che io detesto i mutaforma, detesto anche tutta una serie di libri per nulla caratterizzati dove questi mutaforma cercano i loro compagni. In alcuni casi, l'altro non è nemmeno d’accordo, passano cento pagine a fare sesso a volte al limite del consensuale, e alla fine, come non fosse accaduto nulla, finisce con tanto amore e un vissero tutti felici e contenti.
Quelli sono i libri che detesto sui mutaforma. Libri improbabili, la cui parte soprannaturale è il rapporto che c’è tra i due protagonisti e non tanto che uno dei due, se non entrambi, possano trasformarsi in lupi, pantere, pipistrelli o quel che volete.
Allora, la domanda si pone di nuovo, come mai hai preso questo libro? Semplice, ho letto altri romanzi della stessa autrice, ho visto come li imposta, come affronta determinati argomenti, come il sesso non sia il fulcro delle sue storie e quindi ho voluto dargli fiducia.
Un fiducia ben meritata, perché quest’oggi, quando ho spento il reader, avevo fatto pace con le storie con i mutaforma.
Rhys Ford scrive divinamente, non smetterò mai di ripeterlo; l’ho scoperta con un libro sempre edito Dreamspinner Press, un urban fantasy, Black Dog Blues, e l’ho adorata con un romance molto complesso, Tutto qui. In entrambi i suoi libri che ho letto i personaggi erano complessi, avevano una storia, un background fenomenale e per conoscerli appieno ci è voluto del tempo, una lettura impegnativa, ma che ho adorato.
C’era una volta un lupo potrebbe sembrare un classico romance, una storia d’amore come un’altra, dove a farla da padrone è il sesso, ma non è così. Come in ogni libro di Rhys Ford che ho letto, a farla da padrone è la psicologia dei personaggi, la consapevolezza di loro stessi, il dover crescere, affrontare il mondo, prendere atto di quello che vogliono, superando i fantasmi del passato, le loro paure, pronti a ricominciare, ma prima di arrivare al tanto agognato lieto fine devono combattere e non solo con gli altri, ma soprattutto con loro stessi, con la loro psiche, le loro paure.
In C’era una volta un lupo il tutto è molto complesso: Gibson si è trasferito in una baita isolata sul terreno della sua famiglia per prendersi cura del fratello maggiore, Ellis. In questo caso, molta della parte psicologica del libro ruota attorno al rapporto che c’è tra Gibson ed Ellis, la preoccupazione del primo, il desiderio di rivedere in forma umana quel fratello maggiore che sin da piccolo ha sempre considerato il suo eroe, il suo punto di riferimento.
Ellis è bloccato nella sua forma di lupo da quando è tornato dalla guerra; questo è quanto sa Gibson, ma non ha idea di cosa sia accaduto al fratello, di cosa ha visto, del motivo per il quale si è rinchiuso in quella forma, cercando di lasciare fuori ogni cosa. Eppure, anche se Ellis non vuole o non riesce a riprendere la sua forma umana, a modo suo si preoccupa per quel fratellino che rimane isolato dal mondo solo per occuparsi di lui. Forse è per questo motivo che in maniera un pochino sui generis gli fa conoscere Zach.
Zach è un altro personaggio complesso: sopravvissuto per miracolo a un incidente, ne porta addosso le cicatrici, come si porta dietro momenti difficili, rapporti difficili con la sua famiglia sia da bambino che in seguito, dopo l’incidente.
Dopo aver cercato a lungo l’approvazione del padre, nel momento in cui si rende conto che probabilmente non l’avrà mai, decide di lasciare il lavoro nell’azienda di famiglia, cambiare aria e trovare la sua strada. Tutto questo lo fa scontrare con Ellis e poi conoscere Gibson e da qui, man mano i personaggi di questo libro sono messi davanti ai loro problemi, devono parlarne, elaborarli, affrontarli e poi andare oltre.
Amo il modo in cui l’autrice costruisce il libro; anche se relativamente breve, è un romanzo complesso, con dei bellissimi personaggi, per non parlare dello stile, che mi incanta sempre. Bisogna fare i complimenti al traduttore che è riuscito a mantenerlo.
Potrei sembrare di parte, ma ormai per me i libri di Rhys Ford sono un sinonimo di qualità, mai scontati, sempre molto profondi e ben costruiti. Non sono scritti tanto per, ma arrivano al cuore di chi legge.
Merita cinque piume piene e anche di più.
Lo consiglio tantissimo a chiunque cerchi qualcosa di particolare e più approfondito, qualcosa che non siano le solite scene di sesso.
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