Quando l'agente Michael Ormewood, del dipartimento di polizia di Atlanta, viene chiamato in un quartiere popolare di Grady Homes, si trova di fronte a uno degli omicidi più brutali cui abbia mai assistito nel corso della sua carriera: Aleesha Monroe giace in un lago di sangue, il corpo orribilmente mutilato. Ora dopo ora, appare evidente che l'assassinio della donna non è tuttavia destinato a rimanere isolato: poco dopo, il cadavere della vicina di casa di Michael, Cynthia Barrett, viene trovato nel cortile posteriore della sua villetta, e anche questo omicidio sembra avere parecchie somiglianze con altri due crimini verificatisi nello Stato. Viene chiamato ad affiancare Ormewood nell'indagine Will Trent, agente del Georgia Bureau of Investigation. Eppure, qualcosa non torna: tra i diversi casi ci sono delle incongruenze, dei dettagli che aprono la strada a ipotesi investigative diverse. Forse non si è in presenza di un unico serial killer, forse il mistero celato dietro la morte delle due donne è inestricabilmente legato a un passato che rifiuta di essere sepolto…
Sembra che io vada a periodi; in questo momento sto leggendo tutti thriller, uno più bello dell'altro, anche se temo che presto mi servirà qualcosa di più allegro.
Oggi, vi parlo di L'Ombra della verità di Karin Slaughter, che racconta il primo caso di Will Trent. Questo libro è finito tra le mie mani per caso, salvato quando stava per essere buttato via. L'ho adottato e finalmente sono riuscita a leggerlo, con mio sommo piacere.
Questo è uno dei migliori thriller che io abbia letto quest'anno. Mi ha particolarmente colpita per il modo in cui l'indagine è stata costruita, per il modo in cui viene narrata la vicenda e per la capacità dell'autrice di immergere completamente il lettore nel suo mondo.
Il titolo è quanto mai azzeccato: la verità, in questo romanzo, ci sembra chiara all'inizio. Pensiamo che le cose andranno in un certo modo; l'autrice fa di tutto per farci andare in una certa direzione, per poi ribaltare tutto completamente quando il lettore meno se lo aspetta. Quel che vediamo noi non è la verità, ma la sua ombra. Non abbiamo nemmeno l'idea di ciò che l'autrice ha in serbo per noi.
Ogni cosa di questo romanzo mi ha tenuta incollata alle pagine: i personaggi erano fantastici, profondi e oscuri, pieni di sfaccettature che vengono fuori a poco a poco. Will Trent, che è il reale protagonista, ci appare dopo qualche capitolo e ci mette un po' a farsi scoprire dal lettore.
Un altro personaggio che mi ha particolarmente colpita è John Shelley, ma di lui non posso dirvi niente, perché la trama di questo romanzo è così intricata e così intrecciata che rischierei di rovinarvi la lettura. Tutto ciò che posso dirvi è che raramente rimango stupita così tanto da un thriller, quindi la sua storia non è per nulla scontata o già vista.
È un genere di cui leggo spesso e ultimamente non riuscivo più a trovare qualcosa di veramente stimolante o di cui non indovinassi nulla fino alla fine.
In questo libro, spesso mi sembrava di aver capito qualcosa, ma alla fine il romanzo ha saputo davvero stupirmi.
Come ogni thriller che si rispetti, è un po' crudo in certi momenti: se siete sensibili e impressionabili non è il libro che fa per voi. Tuttavia, se riuscite a resistere un pochino, non ve ne pentirete, perché la storia è veramente ben costruita e strutturata.
Sono proprio contenta di aver salvato e dato una nuova casa a questo libro prima che finisse nella spazzatura.
Se voi lo avete letto, fatemi sapere cosa ne pensate con un commentino. Intanto, io andrò alla ricerca degli altri libri della stessa autrice.
Alla prossima recensione.
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