I figli di Dune di Frank P. Herbert


Sono passati nove anni da quando Paul Muad'dib è scomparso nel deserto affidando la reggenza dell'impero e la cura dei figli alla sorella Alia. La trasformazione ecologica di Arrakis prosegue con regolarità mentre il pianeta vive un periodo di grandi cambiamenti sociali ed economici e la religione sorta attorno alla carismatica figura di Paul Muad'dib, trasformata da Alia in una soffocante burocrazia che minaccia di ridurre in schiavitù la galassia, richiama notevoli folle di pellegrini provenienti da migliaia di mondi. Alia, intanto, si appresta a distruggere l'opera del fratello, servendosi delle trame della vecchia aristocrazia e del Bene Gesserit, che opera attraverso Lady Jessica, per completare l'antico programma genetico prodotto da Paul. Spetterà a Ghanima e Leto, figli di Paul e detentori dell'immenso e terrificante potere della memoria genetica dell'umanità, mettere a posto le cose.


Buongiorno, torniamo a parlare di fantascienza. E in particolare, oggi l’argomento è il terzo volume della Saga di Dune, I Figli di Dune.
Quando avevo letto Messia di Dune, mi era stato detto che i volumi successivi sarebbero stati ancora meglio. Devo ammettere che è così: I Figli di Dune è stato davvero molto bello, più bello di Messia di Dune, ma sicuramente ancora nessuno dei due ha raggiunto la grandiosità del primo volume.
I figli di Dune è stato diverso dai due precedenti, perché la presenza di Paul, protagonista dei primi due volumi, è molto ridotta. Sono invece centrali i suoi figli gemelli: Leto e Ghanima.
Ritorna anche la figura di Lady Jessica, che ho sempre trovato molto interessante ed intrigante.
Questa saga mi sta appassionando sempre di più pagina dopo pagina, soprattutto per l’analisi che fa di argomenti come ecologia, religione e libertà di pensiero.
Mi piace che non sia solo una bella saga fantascientifica, ma che porti a pensare, a far riflettere i lettori.
Forse sono l’ultima arrivata, visto che Dune è famosissimo e sicuramente tutti già lo conoscono, ma sono contenta di esserci arrivata anche io piano piano.
Quel che mi chiedo, ora come ora, è cosa accadrà nei tre libri successivi.
Per adesso, come dicevo, nessun volume ha superato il primo, eppure tutti e tre sono comunque validissimi e interessanti.
Reggeranno il confronto gli ultimi tre volumi? Spero proprio di sì.
Ciò che più mi lascia di stucco, in ogni caso, è pensare che questo volume ha visto la luce per la prima volta nel 1976, uscendo capitolo per capitolo su Analog Science Fact and Fiction. Questo libro, nonostante l’età, è ancora molto attuale e può portare a riflettere ancora oggi esattamente come allora.
Infatti, né lo stile dell’autore né i temi trattati danno mai la sensazione di superato. Per quanto mi riguarda, potrebbero essere stati scritti l’altro ieri, per quanto si adattino ancora oggi alla società in cui viviamo.
Non posso che dare il voto massimo a questo libro e darvi appuntamento alla prossima recensione. Non vedo l’ora di leggere il prossimo!


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