L’eremita del bosco di Francesca Bufera (Anteprima)


Ci sono amicizie che possono durare per tutta la vita. Era così quella tra Pietro e Riccardo, compagni di scorribande nei boschi prima che Riccardo morisse a soli otto anni. Da allora, la sua famiglia non è mai più tornata nel piccolo paese del Trentino dove Pietro vive.

Max è il fratello minore di Riccardo. In fuga da una delusione amorosa, decide di intraprendere un viaggio rimandato da sempre: tornare in Trentino per riappropriarsi della memoria del fratello. Lì, Max e Pietro si rincontrano, l’uno animale di città e l’altro solitario, schivo e innamorato della natura. Il legame che li unisce sfocerà in qualcosa di molto profondo, ma i problemi che Max ha lasciato a Milano lo seguiranno, mettendolo di fronte al fatto che la baita nei boschi di Pietro è solo una parentesi, per quanto magica, e non potrà restare rintanato lì per sempre.


Aspettavo di avere tra le mani questa anteprima dal momento in cui era stata annunciata. Questo perché non è la prima volta che leggiamo e recensiamo opere di questa autrice (e seguendo questo link, potete trovare tutte le altre recensioni).
Devo dire che Francesca non ha mai sbagliato un colpo, e con questo romanzo non fa che confermare la sua bravura.
L’eremita del bosco è una storia che a prima vista può apparire semplice e lineare, ma che in realtà mostra un percorso di crescita e di “guarigione” psicologica di due persone.
Ma andiamo con ordine: prima di tutto voglio parlarvi dello stile. L’autrice ha uno stile che mi è sempre piaciuto: è dinamico, veloce, non appesantisce la narrazione con parti inutili o troppo ridondanti. Questo permette al testo di essere scorrevole e per nulla pesante. Questo non vuol dire che non ci siano momenti più drammatici nella storia. Ci sono e vengono gestiti perfettamente, perché l’autrice non si abbandona al dramma, non appesantisce ulteriormente la scrittura, ma narra semplicemente gli eventi lasciando al lettore il compito di emozionarsi. E il lettore si emoziona, perché si immedesima totalmente con i personaggi.
Personaggi che hanno una caratterizzazione molto definita, sono costruiti a strati e ci vengono svelati a poco a poco.
Quello che mi è piaciuto è che anche i personaggi secondari hanno molto spessore.
Pietro mi è piaciuto tantissimo, un po’ perché lo scopriamo quasi del tutto dal POV di Max e un po’ perché mi riconosco in alcuni suoi atteggiamenti.
In particolare, c’è un evento (che non vi dico per non fare spoiler) che mi ha fatto adorare il personaggio: un comportamento che sembra voler portare ad una cosa e invece porta ad un'altra. L’effetto è piuttosto illuminante all’interno della storia e, soprattutto, contribuisce a rendere Pietro un personaggio davvero interessante.
Anche Max lo è, ovviamente, ma per noi lettori risulta più limpido, perché possiamo sentire cosa pensa, possiamo vedere la storia attraverso i suoi occhi.
Ho adorato anche lui, comunque, con tutte le sue paturnie.
Insieme, questi due fanno scintille, hanno una chimica pazzesca e ogni evento che succede sembra la naturale conseguenza dell’affinità tra loro due.
Insomma, forse sarò un po’ di parte perché adoro questa autrice, ma devo dire che con questo romanzo ha fatto di nuovo centro.
Pertanto, non potete lasciarvelo scappare: sarà disponibile da domani, ma in alto trovate il link per poter preordinare la vostra copia!

Alla prossima recensione.


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