I Am Sherlock di Kotaro Takata e Naomichi Io (Serie Manga 2019)


Ci sono personaggi che non hanno bisogno di presentazioni, e Sherlock Holmes è uno dei quelli. Fin dalla sua primissima apparizione nel lontano 1887 è diventato praticamente un'icona, al punto da entrare a far parte dei nostri modi di dire quotidiani (non ha caso, dare dello Sherlock a qualcuno è sia onorifico che canzonatorio). Negli ultimi anni si è poi visto che il concept originario era adattabile anche ai tempi moderni, come è stato fatto con lo Sherlock della BBC e Elementary della CBS: il personaggio e i suoi comprimari sono sempre quelli, ma l'ambientazione contemporanea e le nuove tecnologie hanno portato la storia a nuovi livelli di complessità.

Questa miniserie manga alza nuovamente l'asticella e ci porta direttamente nel futuro: Sherlock diventa quindi un androide, nome in codice HSN-03, in grado di apprendere dagli schemi comportamentali umani e di evolversi di conseguenza. Per stimolare le sue capacità gli viene affiancato un coinquilino, il dottor John H. Watson, qui ex-militare e donnaiolo incallito. I due iniziano a collaborare con Scotland Yard per risolvere vari casi, ma finiscono invischiati nel cosiddetto "Grande Gioco" messo in piedi dal professor Jacob Moriarty con lo scopo finale di distruggere Londra.


La storia a grandi linee è la stessa che già conosciamo (i titoli dei capitoli sono addirittura gli stessi di alcuni dei romanzi più famosi della serie, da Uno Studio in Rosso in poi), ma è la struttura stessa a cambiare: più che ad un manga investigativo siamo di fronte ad un battle shonen vero e proprio, addirittura con la presenza di poteri speciali (alcune delle abilità di Sherlock e di altri androidi) e di ibridi uomo-animale da combattimento. Per carità, la cosa funziona comunque molto bene, ma i puristi potrebbero un po' storcere il naso.

Anche i personaggi subiscono delle modifiche rispetto al canone originale, per meglio adattarli alla nuova ambientazione futuristica. Sherlock, per esempio, rende quasi meglio in versione androide in quanto certi vezzi e comportamenti (la scarsa empatia, l'elevato QI, la capacità di deduzione, etc...) appaiono quasi più sensati associati ad una macchina che ad un essere umano. John mantiene il background da militare in congedo, ma perde buona parte dell'aplomb inglese originale, diventando qui un donnaiolo incallito ed un mezzo teppista: scelta strana, ma coerente nel contesto. Anche comprimari come Lestrade e Irene Adler sono presenti, ma lo stravolgimento più grande è stato riservato alla signora Hudson: dalla dolce vecchietta a cui tutti siamo abituati ecco a voi il prototipo della milf da manga hentai, che passa il tempo a farsi i selfie in pose provocanti (per la gioia di John e Lestrade). Ammetto di essere scoppiato a ridere la prima volta che è comparsa in scena e ho capito che personaggio era!

Buono anche il fronte villain: Moriarty è istrionico come sempre (sarebbe un delitto se non lo fosse), ma per quanto mi riguarda la parte del leone la fa il colonnello Moran. Personaggio purtroppo snobbato negli adattamenti più recenti, nei racconti originali era una sorta di vicecomandante di Moriarty e quasi la nemesi principale di John: entrambi militari, entrambi congedati, ma con scelte di vita molto diverse. Qui cambia sesso e diventa Sebastiana Moran, ma l'odio-rivalità con John resta invariato.

Nulla da eccepire sul fronte dei disegni: l'autore (già noto per Hallelujah Overdrive) ha un tratto pulito e ricco di dettagli, che ben si presta alla natura shonen del fumetto. L'unica pecca che mi verrebbe da segnalare è che quasi tutti i personaggi non dimostrano la loro reale età (tipo John che dovrebbe avere quasi quarant'anni e qui ne dimostra a malapena venti), ma non rovina la visione compessiva dell'opera. L'edizione italiana è la solita a cui ci ha abituati J-Pop, volumi con sovracoperta e carta resistente, ed essendo una serie completa è disponibile in cofanetto da collezione fin da subito.

Mi sento quindi di consigliare la lettura di questo manga a chi ha amato le avventure del nostro detective preferito in ogni sua forma, e vuole magari avere un punto di vista inedito sulla storia. Per tutti gli altri è comunque un buon shonen manga che, chissà, potrebbe essere la porta d'entrata per un nuovo universo.



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