Trama:
Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. Le hanno tagliato la testa e l'hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri. Un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall'assassino della sua amica Claudia. Un omicidio avvenuto nell'estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita. Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di un tempo, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, portandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.
Link acquisto: Il buio dentro
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Ed eccomi qui con una recensione che rimando da troppo tempo; ho dovuto schiarirmi le idee, rimuginarci sopra e riuscire a capire come impostarla. Il libro è uno di quei romanzi che deve essere metabolizzato: devi leggerlo, riuscire a riporlo e poi superare la storia, le descrizioni, gli eventi, la trama in genere. Non appena si riesce a dare una giusta collocazione a tutte le emozioni che fa provare, allora arriva il momento di mettersi al pc a scrivere la recensione. Ho rimuginato tantissimo sulla storia, sul modo in cui è stata strutturata e ogni volta mi chiedevo cosa potessi scrivere, come parlare di questo libro, come spiegare quello che ho provato e del perché mi è piaciuto.
Molto difficile.
Lo sapete, parlare di romanzi mi viene naturale; se uno mi colpisce in particolar modo, io chiacchiero a ripetizione, fino a quando qualcuno non minaccia di rubarmi tutti i libri, soprattutto l’ultimo letto e con cui li sto stressando.
Il libro di cui vi parlerò oggi è Il buio dentro di Antonio Lanzetta. Se fate un giro sul blog potete vedere che ho recensito altri lavori di questo autore, nelle mie letture sono stata un po’ disordinata e ho letto l’ultimo romanzo uscito: Le colpe della notte, qui potete trovare la recensione, forse spoilerandomi alcune cose, ma non è un problema, io sono una brutta persona che ama gli spoiler così tanto che se li fa anche involontariamente. Quella brutta persona che legge la fine dei libri per vedere se le piace e poi tutto il libro, ultimamente di meno, ma l’ho fatto. Ma non lo dite a nessuno xD.
Nella recensione de Le colpe della notte ho parlato di realtà italiana anche in libri di genere, che danno spazio al nostro paese, ai luoghi dove sono stati ambientati, però in questo caso non lo accennerò, sarei ripetitiva e non ne ho veramente voglia e potrei annoiarvi. Come ho detto, se andate a leggere l’altra recensione vi parlo di tutto, altrimenti qui potete trovare un articolo di Chiacchiere in libertà sull’argomento. (I miei sproloqui mentali, insomma).
Questa estate La Corte editore, se non ricordo male era luglio, ha fatto una promozione sugli ebook, in cui ne ha messi alcuni in vendita a 0.99€, ed io ho colto l’occasione per prendere Il buio dentro e anche altri titoli, che prima o poi riuscirò a leggere.
Ho dato la precedenza a quello di Antonio Lanzetta perché avevo letto l’altro romanzo ed ero come un drogato in crisi di astinenza. Ero in astinenza dall'ambientazione, ma anche dai personaggi che nell'altro libro avevano tutt’altra caratterizzazione: passati gli anni, avevano affrontato il mondo, la vita, erano cresciuti per poi arrivare a quel punto.
Ne Il buio dentro invece è la loro prima apparizione, li vediamo per la prima volta, li conosciamo e man mano scopriamo il loro passato, come si sono conosciuti e la loro l’adolescenza.
L’autore ha creato dei personaggi interessanti, personaggi con un background profondo, interessante, ma soprattutto doloroso. Il passato, gli eventi della loro giovinezza li hanno spinti verso quello che poi sono diventati da adulti, ma più di ogni altra cosa è quanto accaduto alla loro migliore amica ad averli formati, ad averli trasformati. Mi piace il risvolto psicologico del libro, ma soprattutto la psicologia dei personaggi, la loro trasformazione, le diverse sfaccettature del loro carattere. Sono interessanti, ma in alcuni momenti anche spaventosi, ammetto che più a personaggi di un thriller, ho avuto davanti quelli di un noir. Uomini che camminano su un sottile confine tra bene e male, tra quello che è giusto e quello che non lo è. Anche quando fanno azioni per aiutare, queste non si possono considerare buone.
Il libro è strutturato su due piani temporali, costruito nel presente con le indagini di un omicidio simile a uno avvenuto in passato, a quello che si è portato via la migliore amica del protagonista, e poi ci sono i salti temporali, la storia di quando tutto ebbe inizio, ambientata trent'anni prima.
E così ecco che la storia si dirama tra presente e passato, tra le indagini di Damiano Lo Sciacallo, giornalista investigativo e i flashback del passato, i ricordi di un gruppo di adolescenti che avevano davanti tutta la vita. Ho apprezzato molto il cambio di pov del passato: se le indagini e il presente vengono portate avanti da Damiano, nel passato gli avvenimenti ruotano intorno a Flavio, mentre eventi e segreti si intrecciano tra di loro, creando un libro pieno di suspense e di mistero. Un libro che nei capitoli ambientati nel 1985 fa rivivere una calda estate del sud, con il tempo che sembra essersi fermato e le giornate pigre ed indolenti. Conosciamo i protagonisti nell'adolescenza, mentre affrontano le prime perdite, vedi Flavio a cui è morta la mamma da poco, ma anche i primi amori e le prime avventure. La scuola è terminata, è estate e loro hanno tutta un'estate per divertirsi e tantissimi obiettivi, come Damiano che si allena ogni giorno per una gara di corsa. O la stessa Claudia che sogna di un futuro differente, una vita differente priva di ristrettezze.
E così ecco che la storia si dirama tra presente e passato, tra le indagini di Damiano Lo Sciacallo, giornalista investigativo e i flashback del passato, i ricordi di un gruppo di adolescenti che avevano davanti tutta la vita. Ho apprezzato molto il cambio di pov del passato: se le indagini e il presente vengono portate avanti da Damiano, nel passato gli avvenimenti ruotano intorno a Flavio, mentre eventi e segreti si intrecciano tra di loro, creando un libro pieno di suspense e di mistero. Un libro che nei capitoli ambientati nel 1985 fa rivivere una calda estate del sud, con il tempo che sembra essersi fermato e le giornate pigre ed indolenti. Conosciamo i protagonisti nell'adolescenza, mentre affrontano le prime perdite, vedi Flavio a cui è morta la mamma da poco, ma anche i primi amori e le prime avventure. La scuola è terminata, è estate e loro hanno tutta un'estate per divertirsi e tantissimi obiettivi, come Damiano che si allena ogni giorno per una gara di corsa. O la stessa Claudia che sogna di un futuro differente, una vita differente priva di ristrettezze.
La parte ambientata nel 1985 credo che sia la mia preferita: carica di mistero, di aspettative, di dolore, ma anche cupa, il lettore avverte che da un momento all'altro accadrà qualcosa, eppure quei ragazzini portano con loro un po' di speranza, che verrà poi distrutta con un cruento assassinio. Per poi non parlare di tutti i segreti che ruotano intorno ai personaggi, ancora così giovani, eppure con tanto da nascondere, come fossero degli adulti.
Damiano, dopo quell’estate che ha stravolto e cambiato tutto il suo mondo, togliendogli molte cose, trent’anni dopo si ritrova in quello stesso paese ad indagare su un assassino, qualcuno che uccide come hanno ucciso la sua amica Claudia senza che lui potesse fare nulla per aiutarla, per salvarla. E così ecco che il presente e il passato si intrecciano, come se un incubo proveniente da lontano si presentasse nuovamente a Damiano, ma anche ai suoi amici, portando con sé tutti i ricordi e il dolore che tutti loro hanno già provato.
Lo stile dell’autore è crudo, anche le descrizioni e i ricordi sono come tanti pugni che arrivano al lettore, stordendolo, facendolo stare male.
Il presente di Damiano, ma anche degli altri, è uno strato di malinconia, di dolore, di persone che sono rimaste aggrappate a un tempo lontano, a quello che anno perso e al grande dolore che ne è conseguito.
Il presente di Damiano, ma anche degli altri, è uno strato di malinconia, di dolore, di persone che sono rimaste aggrappate a un tempo lontano, a quello che anno perso e al grande dolore che ne è conseguito.
Un singolo e spietato evento è stato un fattore scatenante, come se avesse creato una valanga di disgrazie, di dolore, che i tre amici non possono dimenticare in nessun modo.
Ne Le colpe della notte avevo conosciuto e letto di personaggi segnati dagli eventi, ma che in un certo qual modo avevano superato in parte il passato, si erano vendicati. Il libro che ho letto ora invece è la rappresentazione perfetta del suo titolo: Il buio dentro.
Il buio dentro, ecco di cosa parla questo il libro, ma non solo la follia o la parte oscura di un criminale, di un serial killer, ma anche quella delle persone normali, lo stesso buio che si porta dentro Damiano, lo stesso Flavio e anche Stefano. Una parte oscura che è rannicchiata in un angolo dell’animo umano: c’è chi riesce a domarla, chi se ne lascia sopraffare, e poi ci sono coloro che pur domandola ci convivono constantemente, come Damiano nel suo lavoro, scrivendo, affrontando i casi di cronaca nera. Flavio a modo suo cerca di salvare quei bambini a cui altrimenti non penserebbe nessuno e Stefano si porta dentro il dolore e il senso di colpa per avvenimenti passati.
Il buio, quel lato oscuro che alberga in ogni essere umano, in questo libro trapela come un fiume in piena, delinea e caratterizza i personaggi, rendendoli profondi, ma non di certo i tipici “buoni” a cui si pensa in un romanzo.
Come ho accennato ci ho messo un po’ a metabolizzarlo, a decidere di mettermi al pc e scrivere questa recensione che forse non ha molto senso, però il libro è un romanzo difficile. Difficile da affrontare, soprattutto difficile è il comprendere alcuni comportamenti di determinati personaggi: è sempre difficile comprendere la mente di un serial killer, come è difficile superare la morte, non si sa mai i segni che lascia sulla mente di una persona, di un ragazzo soprattutto.
E quindi ci ho pensato e rimuginato a lungo, fino a quando mi sono detta che l’unico modo per avere le idee chiare era scrivere. Mettere nero su bianco i miei pensieri, confusi o meno che siano.
Il libro mi è piaciuto, se non fosse stato necessario anche lavorare e dormire, lo avrei letto in un paio di notti, anche meno.
Una lettura consigliatissima per gli amanti del genere, soprattutto per i personaggi che sarebbero perfetti per un noir: non sono mai totalmente buoni, ma sempre in bilico su quella linea tra legale e illegale, tra buono e cattivo. Dopotutto non si è mai solo bianchi o neri, ma ci sono tante sfumature di grigio nel mezzo e in questo romanzo si comprende benissimo come l’animo umano possa essere contorto, malato. Come disperazione e oscurità possono portare a commettere ogni tipo di azione, anche se in alcuni casi tali azioni si pensa che siano fatte per proteggere.
Un libro interessante che mi ha fatto veramente pensare e riflettere, non tanto alla trama, agli eventi di cui narra, ma sull’animo umano e su quanto possa essere complesso e su come in ogni persona si nasconda dell’oscurità.
Cinque piume e tutti i miei complimenti all’autore.
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