Il tempo dell’attesa – Saga dei Cazalet v.2 di Elizabeth Jane Howard



È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l'ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, in lontananza si sentono gli spari e il cielo non è mai vuoto, nemmeno quando c'è il sole. Ognuno cerca di allontanare i cattivi pensieri, ma quando cala il silenzio è difficile non farsi sopraffare dalle proprie paure. A riprendere le fila del racconto sono le tre ragazze: Louise insegue il sogno della recitazione a Londra, dove sperimenta uno stile di vita tutto nuovo, in cui le rigide regole dei Cazalet lasciano spazio al primo paio di pantaloni, alle prime esperienze amorose, a incontri interessanti ma anche a una spiacevole sorpresa. Clary sogna qualcuno di cui innamorarsi e si cimenta nella scrittura con una serie di toccanti lettere al padre partito per la guerra, fino all'arrivo di una telefonata che la lascerà sconvolta. E infine Polly, ancora in cerca della sua vocazione, risente dell'inevitabile conflitto adolescenziale con la madre e, più di tutti, soffre la reclusione domestica e teme il futuro, troppo giovane e troppo vecchia per qualsiasi cosa. Tutte e tre aspettano con ansia di poter diventare grandi e fremono per la conquista della propria libertà. Insieme a loro, fra tradimenti, segreti, nascite e lutti inaspettati, l'intera famiglia vive in un clima sospeso mentre attende che la vita torni a essere quella di prima.



Care lettrici e lettori, ho finalmente terminato il secondo volume della Saga dei Cazalet, Il tempo dell’attesa.
Siamo alle soglie della Seconda Guerra mondiale, e si nota come il clima pian piano cambi all’interno della narrazione.
Se Gli anni della leggerezza era più spensierato, Il tempo dell’attesa cerca di mantenere questa spensieratezza il più possibile, ma i toni diventano sempre più cupi man mano che la storia procede.
Mi piace, tuttavia, come è stato gestito questo cambiamento: infatti, i personaggi cercano di allontanare il più possibile il pensiero della guerra. Ne sono certamente spaventati, ma in qualche modo non vogliono renderlo reale. L’ho trovato un ritratto molto realistico: nessuno vorrebbe trovarsi in quella situazione, e la mente per proteggersi cerca di ignorare il problema fino a che non è più possibile farlo.
Così, la vita quotidiana della famiglia Cazalet cambia, si evolve in base agli eventi storici che accadono al di là delle mura domestiche, e si mischia alle storie personali dei nostri protagonisti.
Il tempo dell’attesa non è soltanto un romanzo di cambiamento a livello generale (con la guerra e tutto il resto) ma anche a livello personale.
La crescita delle giovani Cazalet diventa focale, i loro cambiamenti rispetto al primo volume sono tanti. Mi è piaciuto molto come viene gestito il passaggio da un’età più fanciullesca all’inizio dell’età adulta, e la descrizione che fa la Howard dell’adolescenza.
Credo che l’autrice fosse davvero molto brava ad incanalare i sentimenti dei suoi personaggi e a mostrarli in tutta la loro sincerità al lettore.
Infatti, sebbene i protagonisti abbiano tanti segreti tra di loro, sono in realtà del tutto sinceri con il lettore, cristallini.
Questo secondo volume mi ha confermato la bellezza di questa serie di romanzi, mi ha fatto del tutto innamorare della saga e mi ha fatto venire voglia di iniziare immediatamente il terzo volume.
Ve lo consiglio?
Sicuramente e decisamente sì; con questo secondo romanzo confermo tutte le sensazioni positive che ho provato per il primo volume, quindi vale la pena andare avanti perché la qualità della narrazione non cala, anzi se possibile si innalza ancora di più.
E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo secondo volume? Fatemi sapere la vostra opinione con un commentino qui sotto.
Buona lettura e vi do appuntamento alla prossima recensione.



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