È il 1942: da quando abbiamo salutalo i Cazalet per l'ultima volta è trascorso un anno. I raid aerei e il razionamento del cibo sono sempre all'ordine del giorno, eppure qualcosa comincia a smuoversi: per le giovani Cazalet la lunga attesa è finita e finalmente Louise, Polly e Clary fanno il loro ingresso nel mondo. Quella che le aspetta è una vita nuova, più moderna e con libertà inedite, soprattutto per le donne. Le cugine si avviano su strade disparate, tutte sospese tra la vecchia morale vittoriana del sacrificio e un costume nuovo, più disinvolto, in cui le donne lavorano e vivono la loro vita amorosa e sessuale senza troppe complicazioni. Mentre Louise si imbarca in un matrimonio prestigioso ma claustrofobico, sul quale incombe l'ingombrante presenza della suocera. Polly e Clary lasciano finalmente le mura di Home Place per trasferirsi a Londra e fare i loro primi passi nell'agognata età adulta, che si rivela ingarbugliata ma appagante. Per quanto riguarda il resto del clan, fra nascite, perdite, matrimoni che vanno in frantumi e relazioni clandestine che si moltiplicano, i Cazalet vanno avanti a testa alta e labbra serrate, sognando, insieme ai loro amici e ai loro amanti, la fine della guerra: "il momento in cui sarebbe iniziata una vita nuova, le famiglie si sarebbero ricongiunte, la democrazia avrebbe prevalso e le ingiustizie sociali sarebbero state sanate in blocco". Ormai ci sembra di conoscerli personalmente, e non possiamo che attendere insieme a loro quel momento.
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Buongiorno, cari lettori.
Torno a parlarvi dei Cazalet, con la recensione al terzo volume della Saga. Devo essere onesta con voi: presa dalla foga ho divorato i tre volumi finali uno dietro l’altro, quindi mentre mi accingo a scrivere questa recensione, so già quale sarà il finale dell’intera saga.
Volevo avvisarvi perché sto riscontrando il problema di capire cosa è successo dove, visto che per me è diventata un’unica lunga storia, e non tre romanzi separati.
Facendo mente locale, comunque, ci troviamo ancora nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, con tutto ciò che ne comporta.
Non vediamo mai direttamente la guerra, il fronte non ci viene raccontato. Sappiamo solo ciò che accade a chi resta.
La Howard è molto brava a descrivere la vita dei Cazalet durante la guerra senza sfociare nel catastrofismo. Di solito, i romanzi ambientati in quel periodo mostrano le paure, le preoccupazioni e le tragedie quotidiane.
La Howard invece si concentra sulla nuova quotidianità della famiglia, non ignorando la guerra e le privazioni ma nemmeno mettendole al centro della scena.
In questo volume più che in altri si comincia a notare di più il cambio generazionale che pian piano avanza, soprattutto con Polly e Clary che si accingono a vivere la loro vita adulta e ci danno l’idea del tempo che passa.
Questo terzo volume incarna proprio un libro di passaggio, un libro di attesa: per la sorte di Rupert, per i ragazzi che crescono, per la guerra che scandisce le vite di tutti, ma che allo stesso tempo è diventata, tristemente, qualcosa di normale.
Ho amato questa saga fin dalla prima pagina, ma con questo volume ho capito quanto brava è la Howard, che è riuscita a mantenere saldi scrittura e personaggi senza ripetersi o diventare noiosa, senza che calasse la qualità della narrazione.
Fatemi sapere cosa ne pensate voi di questo terzo volume con un commento qui sotto. Più avanti arriveranno le recensioni anche degli ultimi due.
Alla prossima recensione.
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