La setta dei lupi sanguinari di Alec Covin



Ci sono storie che a sentirle raccontare sembrano leggende. Storie come quelle che parlano di una setta di lupi sanguinari, tornati alla luce dopo un sonno durato decenni. Nella memoria di Stanley Holder, scrittore di romanzi dell'orrore di successo, questo branco di assassini è soltanto il frutto degli incubi di sua nonna, una vecchia persa nei fumi dell'alcol e schiacciata dal peso di oscure profezie. Quando lo scrittore assiste inerme alla decapitazione di sua figlia è costretto a capire che le atrocità, questa volta, sono tutte vere. Nella piccola città di Tusitala, nel sud degli Stati Uniti, sono crollati i confini che separano il mondo dei vivi dal mondo dei morti: le acque della piscina comunale diventano rosse di sangue dopo che un'intera scolaresca vi viene barbaramente assassinata; le tombe del cimitero sono profanate; orde di topi divorano gli esseri umani per infliggere la più terribile delle punizioni a chi non ha il coraggio di fare i conti con il passato. Succede così che Stanley Holder è costretto a scendere a patti con una gang di pericolosi criminali: sono loro che, grazie a una rapina, detengono le chiavi che conducono alla risoluzione del mistero. A monte della maledizione che si è abbattuta su Tusitala, si scopre il volto truce di un generale sudista, Fenryder, disposto a tutto per consentire alle belve della sua setta di continuare a uccidere in silenzio.




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Buongiorno, lettori. Durante il lockdown mi sono imposta di non comprare libri nuovi (non sempre ci sono riuscita) e di recuperare i cartacei che ho in libreria e che non ho ancora letto.
Questo romanzo non l'ho acquistato consapevolmente, ma deve essermi arrivato per vie traverse (forse l'abbiamo salvato dal macero, forse l'ho acquistato in stock con altri libri… chi lo sa?): non sapevo nulla della trama, per cui ho iniziato a leggere senza pregiudizi.
Purtroppo, la lettura mi ha annoiata abbastanza. Fin dai primi capitoli non riuscivo a concentrarmi.
Non so se il titolo mi aveva dato aspettative molto alte, oppure ero io che speravo inconsciamente di trovare un capolavoro, eppure questo libro non mi ha colpito proprio per niente.
Non è un problema di struttura, perché era scritto bene, seppur lo stile dell'autore non mi abbia convinto. Era un po' troppo lento per un thriller, non è riuscito a trasmettermi ansia.
La trama non riusciva a prendermi: ci ho provato per metà romanzo, sperando che sarebbe cambiato qualcosa andando avanti, e invece niente.
Non so, forse era soltanto il libro sbagliato al momento sbagliato. Mi interesserebbe tanto sapere se qualcuno di voi lo ha letto e può darmi la sua opinione, per capire sei il problema è stato solamente mio, se sono io che non l'ho capito, oppure ci sono altri che la pensano come me.
Il problema è che questo libro non è nemmeno brutto, ma mi ha soltanto annoiato.
Fatemi sapere la vostra opinione in un commentino qui sotto.
Io vi do appuntamento alla prossima recensione.




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