Segreti dal passato (Le indagini di Darden) di Luca Betti




 Trama:

Lotrib, zona portuale. Un mercante viene ritrovato morto.


Contemporaneamente scompaiono delle preziose anfore.


C'è un nuovo caso per Darden. Ma più avanzerà nelle indagini, aiutato dai suoi bizzarri amici, più le cose si complicheranno. Come se non bastasse, il giovane investigatore dovrà fare i conti con un'organizzazione chiamata Società, di cui ignora scopi e affiliati. L'unico modo per risolvere il mistero sarà cercare nel passato.


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Salve, Piume, come state?

Questo periodo estivo per me è stato molto prolifico per le letture; come vi avrò ripetuto tante volte ho recuperato alcune anteprime che non sono più anteprime, però si stanno rilevando delle letture molto interessanti.

Ma andiamo con ordine; oggi vi parlerò di Segreti dal passato (Le indagini di Darden) di Luca Betti. Partiamo con il dire che sono completamente scema: non mi sono accorta fosse il secondo libro di una serie, forse la dicitura Le indagini di Darden doveva darmi qualche input, ma devo averla completamente bypassata. Quando me ne sono resa conto, fortunatamente all’inizio della lettura, mi sono chiesta quanto dell’altro libro mi sarei spoilerata, poi mi sono soffermata a pensare che io problemi con gli spoiler non li ho, quindi potevo leggerlo tranquillamente e poi nel caso recuperare anche il primo, ma più avanti. Quello lo leggerò in un periodo meno frenetico per quanto riguarda le letture, questo perché la mia pila di libri estivi, quelli da recuperare insomma, non accenna a scendere (ne avevo undici e non so come sia possibile, ma ne ho letti almeno quattro, ho le recensioni a dimostrarlo, ma continuano a essere undici).

La matematica è un mistero per me, o forse sono i libri. Chissà.

Comunque, nel caos che è casa mia, nonchè la mia testa e anche la casella di posta elettronica, i libri non diminuiscono e io mi trovo alle undici di sera, con un caldo infernale, a sproloquiare come una matta; ma passiamo al libro.

Tempo fa, quando scribacchiavo e stavo editando il mio libro, ho pensato: un giorno scriverò un giallo fantasy, quindi una storia prettamente gialla, con tanto di investigatore, ma l’ambientazione deve essere fantasy. Peccato che io ho i miei tempi biblici per terminare le cose, quindi è arrivato qualcuno prima di me a scrivere una serie di libri di questo genere.

Non so dirvi nulla del primo romanzo di questa serie, ma il secondo mi è piaciuto.

L’ho trovato una lettura molto molto scorrevole, forse un po’ troppo breve per i miei gusti, ma che è volata piacevolmente per due sere di seguito. Infatti ora sono decisamente un pochino triste, perché ho lasciato la città di Lotrib e i suoi personaggi.

Probabilmente molte cose sulla città, il mondo in generale dove è ambientata la storia, i suoi personaggi principali, si scoprono nel primo romanzo, avvenimenti e informazioni che non serve ridare in un’altra lettura; al tempo stesso, anche se sicuramente mi sono persa qualcosa di questo mondo, lo stile dell’autore è riuscito a descrivere alla perfezione il luogo dove si muovevano i personaggi. Pagina dopo pagina, avevo la città e tutti i suoi personaggi, i suoi rumori e gli odori davanti agli occhi, vedendo in maniera vivida le avventure che stava vivendo il suo protagonista.


Questo libro mi ha incuriosito molto, è stata una lettura scorrevole e ben costruita, dove l’autore, con uno stile pulito, frizzante e molto serrato, ha portato avanti la storia, incollando il lettore alle pagine; eppure, per quanto sia un romanzo autoconclusivo, mi ha dato l’impressione di essere la presentazione, l’apertura a qualcosa di molto più grande. Non solo per via del finale aperto, che lascia molte cose in sospeso, ma anche per la presentazione di alcuni personaggi che si scoprono avere un ruolo fondamentale in qualcosa di più grande, ma che inizialmente sono messi solo sulla strada di Darden e dei suoi compagni, come se fossero incontri casuali, che poi prendono tutt’altra piega.

Arrivati a metà libro si aveva proprio l’impressione che tutto quello che stava accadendo, la comparsa e le parole di alcuni personaggi, servissero a collegare questo romanzo a un seguito, a più di uno, creando una sorta di mistero e di intrecci nella città di Lotrib.

Questa “Società”, che dal punto di vista di chi ne fa parte sembra cercare di fare solo del bene per la città e la sua gente, è un luogo misterioso, il comportamento delle persone che vi fanno parte lo è, e anche le loro azioni lasciano molto a desiderare.

La parte finale del romanzo lascia veramente molte domande a riguardo, mentre il lettore si chiede se il prossimo libro, perché visto il finale di questo probabilmente ci sarà, ruoterà intorno a questa Società, ma più che altro mi chiedo quali siano gli scopi di questa sorta di associazione segreta.

Ammetto che la descrizione di questa associazione, alcune scene mi hanno lasciato un po’ perplessa, soprattutto per quanto riguarda il fatto che sia composta da soli uomini e che dopo le riunioni si diano a dei festini con tanto di escort. Mi urta sempre tantissimo quando nei libri sembra che gli uomini possano solo comandare e le donne fare le escort, qualsiasi sia il loro scopo.

Mi spiego; negli ultimi tempi ho notato che sia nei gialli e nei fantasy i mondi, la struttura della società è stata ampliata, dove uomini e donne hanno gli stessi compiti, le stesse possibilità, gli stessi diritti e doveri. Dove ci sono società matriarcali, donne guerriere, regine. Dove insomma le donne sono il fulcro della storia, la portano avanti, sono comprimarie, ma anche personaggi interessanti anche se il protagonista è un uomo. E poi eccomi che mi ritrovo catapultata indietro nel tempo, dove i pochi personaggi femminili che compaiono all’interno della storia fanno la cameriera, la maestra e la escort. Non so, ma ho trovato proprio la struttura del libro da questo punto di vista molto vecchio stampo.

Per quanto il libro mi sia piaciuto, questa impostazione un po’ antica, questo avere solo personaggi maschili importanti, mentre quelli femminili sono pochi e poco delineati, mi ha lasciata spiazzata. Comprendo che il libro è più un giallo che un fantasy, che ruota intorno alle indagini, però veramente, come impostazione e personaggi sembra di aver fatto un salto indietro nel tempo.

La mia non è una critica, è solo una cosa che ho notato, soprattutto per i prossimi lavori dell’autore.

Per il resto ho trovato Segreti dal passato un ottimo romanzo giallo, un perfetto connubio tra fantasy e giallo classico, dove le indagini di Darden, un personaggio decisamente dai mille interessi, mi hanno colpito. Lui stesso come personaggio è interessante, un mix tra il geniale e l’ingenuo.

Interessanti sono anche i suoi amici, le persone che lo circondano e con cui porta avanti le sue indagini, hanno un carattere definito, ben delineato e che lo fa spiccare.

Quella che ho avuto tra le mani è stata una lettura interessante, l’autore ha un buono stile che cattura chi legge, ed è riuscito a creare un mondo interessante, questo perfetto connubio tra mondo fantasy e un giallo classico; sono curiosa di leggere altre opere con questi protagonisti, ma soprattutto con questa ambientazione e uno stile frizzante che trascina il lettore nella città di Lotrib.

Luca Betti ha fatto veramente un ottimo lavoro, da migliorare l’unico piccolo appunto che ho fatto, ma per il resto è stata una buona lettura che si merita quattro piume.







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