RECENSIONE Ravensong - Il canto del corvo (serie Green Creek #2) di TJ Klune (Anteprima)




Gordo Livingstone non ha mai dimenticato le lezioni incise sulla sua pelle. Temprato dal tradimento di un branco che lo ha abbandonato, ha cercato conforto in un’officina nella piccola città di montagna in cui vive, giurando di non lasciarsi più coinvolgere dagli affari dei lupi.

Avrebbe dovuto bastargli.

E gli è bastato, finché i lupi non sono tornati, e con loro anche Mark Bennett. Alla fine, hanno affrontato la bestia insieme, come un branco… e hanno vinto.

Un anno dopo, Gordo si ritrova ancora una volta a essere lo stregone del branco dei Bennett. Green Creek ha trovato un equilibrio dopo la morte di Richard Collins, e con difficoltà Gordo cerca di ignorare Mark e il canto che ulula tra loro.

Ma il tempo stringe. Qualcosa è in arrivo. E questa volta striscia da dentro.

Alcuni legami, non importa quanto forti, sono fatti per essere spezzati.


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Buongiorno, lettori. Oggi su Piume di Carta parliamo in anteprima di un romanzo che attendevo da quando avevo letto il volume 1: sto parlando di Ravensong di TJ Klune.

Ravensong si incentra su Gordo e su Matt, due personaggi che sono secondari in Wolfsong, ma che avevano chiaramente un passato in comune, che viene appena accennato.

Qui, finalmente, non soltanto conosciamo la loro storia personale, il loro passato, ma proseguiamo anche con la trama generale, andando ad aggiungere tasselli che si accumulano e ci svelano a poco a poco la macrotrama.

La storia di Gordo e Matt è abbastanza drammatica, almeno nella sua parte iniziale: è una storia di abbandono e sofferenza, ma anche di perdono e cambiamento.

A un certo punto della loro storia, Matt ha dovuto scegliere se seguire la propria famiglia o andarsene con Gordo: se in un primo momento si dà per scontato che Matt debba seguire l’amore della sua vita, in questo caso non è così immediato. Matt, infatti, è un licantropo e suo fratello maggiore è l’alpha del suo branco: per lui abbandonare il branco significa di diventare omega, un solitario, un qualcosa che i licantropi faticano ad accettare, in quanto va contro la loro natura.

Ed è questo che spezza Matt, ma anche Gordo.

Il processo di riavvicinamento non è facile, perché riconquistare una fiducia stracciata in questo modo è ancora più complicato, tuttavia eventi di forza maggiore li costringeranno a venire a patti con i loro problemi e il loro passato.

Nel frattempo, come avevo già detto, la macrotrama è proseguita rispetto al volume precedente e si evince che è ben lungi dall’essere finita.

Mi piacciono molto i libri che parlano di licantropi, anche perché io amo tanto il licantropo come figura soprannaturale e soprattutto mi piace tanto quando il tema è ben trattato, come in questo caso.

Klune, infatti, sta pian piano costruendo una propria mitologia, spiegando libro per libro quali sono gli schemi dei branchi, come funziona la loro gerarchia, per cui se come me siete degli appassionati, questa saga fa assolutamente per voi.

Amo anche che la parte romantica sia fondamentale, ma che ci siano poche scene di sesso ma ben calibrate: non sono contro le scene di sesso, ma a volte vengono inserite a forza e risultano innaturali, invece Klune ha ben calibrato le sue, riuscendo a renderle parte integrante della trama.

Ora, ho scoperto che in totale i romanzi saranno quattro, quindi sono in spasmodica attesa che escano gli altri, tuttavia vi consiglio vivamente di recuperare sia Wolfsong che Ravensong, perché Klune ha anche una scrittura molto sentimentale, che coinvolge pienamente il lettore e fa sentire una marea di sensazioni contrastanti che vanno dalla commozione alla tristezza e alla felicità.

Anche voi siete in attesa di Ravensong? Per fortuna uscirà già domani per Triskell Edizioni, per cui non sarete costretti ad aspettare troppo.

Alla prossima recensione!






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