Trama:
Boston, 2049
Lowell è un ragazzo al servizio della Terrorism Prevention Unit, più conosciuta come TPU. Il suo compito è quello di anticipare i reati dei soggetti che gli vengono sottoposti dall’unità anticrimine. Lui, infatti, è un anomalo, fa parte di quei pochi esseri umani che, a causa di una mutazione genetica, nascono o sviluppano capacità incredibili. Lowell, tramite il contatto cutaneo, riesce a vedere il futuro di chi lo tocca e a estrapolare il materiale che servirà poi per condannare o assolvere l’imputato. In una lotta continua per ritrovare la stabilità e il rigore, lui capirà che le carte in tavola possono essere sempre rimescolate. È l’incontro con una ragazza qualunque a fargli comprendere questo, Myrtie. Collegiale dall’animo sensibile, molto timida, la giovane è cresciuta senza una madre e con la sola guida di un padre assente, pezzo grosso della TPU e grande nemico degli anomali.
All’apparenza tutto è stabilito e persino il futuro non lascia scampo, ma il battito d’ali di una farfalla può generare il successivo caos e lo spostamento di un singolo tassello può stravolgere il regolare andamento delle cose in maniera del tutto inaspettata. Niente è stato deciso per essere come deve.
Link acquisto: Two’morrow
***
Eccomi qui con una nuova recensione; sembra che io ultimamente riesca a stare dietro solo a i Review Party, suppongo perché ho una scadenza e non posso procrastinare troppo distraendomi con qualsiasi cosa.
Ho letto un altro romanzo di Beatrice Simonetti e mi è veramente piaciuto, così quando è arrivata la mail di questo ero pronta a recensirlo. Poi mi hanno chiesto di partecipare al Review Party e ho accettato, perché conoscendomi poi avrei rimandato e rimandato, arrivando al prossimo anno per recensirlo.
Detto questo, non ho letto nemmeno la trama, e sono andata sulla fiducia, questo almeno fino a quando non mi è arrivato e mi son detta: ma guardiamo di cosa parla questo libro; l’autrice scrive romanzi che apprezzo e molto particolari di solito, ma chissà, magari ha deciso di cambiare genere, almeno sono preparata.
State tranquilli, non ha cambiato genere, scrive sempre dei romanzi splendidi, con quel tocco di fantascienza e in questo caso anche tanta distopia, che io apprezzo.
Sono proprio poche le autrici moderne che apprezzo per la fantascienza, almeno per quanto riguarda quelle giovani e italiane. Beatrice Simonetti è una di queste, e i suoi libri sono sempre una scoperta.
Alla fine, poi, quando mi sono soffermata sulla trama di questo romanzo, ammetto di essere rimasta un po’ perplessa: diciamo che mi dava di già sentito, ma insomma suppongo che Minority Report con Tom Cruise lo abbiamo visto almeno una volta tutti, film che si è liberamente ispirato a un racconto di Philip K. Dick, Rapporto di Minoranza, quindi ammetto che quando ho letto la trama, alla lontana, vi ho visto una somiglianza. Credo che l’idea di base sia proprio quella, qualcosa di simile, ma poi sviluppata in maniera differente. Come nel film c’è una sorta di polizia che riesce a prevenire in crimini, nel romanzo grazie alle previsioni di Lowell, che è un anomalo, coloro che nelle sue visioni hanno commesso dei crimini vengono arrestati preventivamente, ancora prima di aver commesso l’atto in questione.
Il romanzo però è molto più complesso rispetto a questo, perché parla anche di discriminazione e di rivolte, pertanto è decisamente attuale come lettura.
Discriminazione verso chi, vi chiederete: semplice, verso gli anomali, che hanno poteri particolari, nati così per un cambiamento genetico. Inizialmente tutti ne hanno paura, li considerano inferiori, per poi arrivare al 2049 dove tutti coloro che hanno dei poteri e doti particolari vengono rinchiusi in centri di detenzione.
Per non parlare poi di quanto possa essere ingiusto arrestare qualcuno che ancora non ha commesso un crimine. In questo romanzo, per la maggior parte delle persone all’interno del mondo creato da Beatrice Simonetti il futuro è prestabilito, quindi un colpevole rimane tale, ma ci sono tante sfaccettature nella vita delle persone, tante decisioni che possono prendere, che non è detto che il futuro possa essere prestabilito. Io sono del parere che ognuno è artefice del proprio destino.
Ed ecco che proprio grazie agli eventi, a una decisione, all’incontro con una ragazza normalissima, Lowell si renderà conto che il futuro non è mai prestabilito, che tutti possono prendere una decisione e cambiare il proprio destino.
Two’morrow è un romanzo particolare: inizialmente prende una piega, lascia che il lettore creda a una determinata trama, che la storia seguirà una serie di eventi, ma poi all’improvviso l’autrice cambia le carte in tavola, e quello che si era pensato inizialmente è stravolto, anche la trama, le idee che si erano fatte vengono modificate.
Il pensiero che potesse essere molto simile a Minority Report svanisce, anche se una qualcosa che gli somiglia rimane attecchito nella mente del lettore.
La storia procede serrata, i personaggi sono ben costruiti, fino ad arrivare a un punto di svolta che lascia senza parole; come ho detto, si pensa che segua un determinato filo conduttore, ma poi all’improvviso qualcosa cambia, e la trama volge per una strada differente, originale, ma forse proprio perché non è possibile prevedere il futuro. E così, si arriva a un finale che lascia senza parole, un finale che potrebbe essere conclusivo, ma che allo stesso tempo lascia aperte moltissime porte. Perché, per quanto Beatrice Simonetti abbia costruito e ci abbia raccontato alla perfezione di questi personaggi, arrivati all’ultima pagina se ne vuole sapere di più: cosa è accaduto loro in seguito, a quegli eventi che non hanno una conclusione, ma sono lasciati all’immaginazione del lettore.
Ci sarà un seguito di questo romanzo? Qualcosa che ci parli anche degli anomali, della loro condizione, dei cambiamenti che potrebbero esserci in futuro?
Chissà, ma io spero proprio di sì.
Al momento però ho apprezzato questo libro, la lettura e le ore in cui mi ha tenuto compagnia.
Commenti
Posta un commento