RECENSIONE Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio





È il momento più buio della notte, quello che precede l'alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po', e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? È davvero in pericolo? Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella più scomoda, o troppo amara. Così tutt'a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande. Entrando nell'appartamento della sorella e di suo marito, Adriana, arruffata e in fuga, apparente portatrice di disordine, indicherà la crepa su cui poggia quel matrimonio: le assenze di Piero, la sua tenerezza, la sua eleganza distaccata, assumono piano piano una valenza tutta diversa. Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte interminabile di viaggio - in cui mettere insieme i ricordi -, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lì, in quel microcosmo così impenetrabile eppure così accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos'è realmente successo, e forse fare pace col passato.



Link Acquisto: Borgo Sud



***





Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un romanzo che ho letto a Febbraio per la Challenge di Lettura che ha ideato la mia collega Erika (potete trovarla qui: Challenge Lettura 2021).

Era già nella mia lista di libri da leggere, perché sequel de L’Arminuta, un romanzo che nella sua brevità mi aveva colpa nel profondo (la cui recensione fatta da Erika la trovate qui).

Questo secondo romanzo mi è piaciuto, forse non quanto il primo, ma mi ha comunque colpita.

Nonostante io abbia vissuto tutta la mia vita al nord, sono originaria del sud e, quando ritrovo elementi che ricordano la mia infanzia, sento una vena di nostalgia che mi colpisce.

Tra l’altro, trovo che Donatella di Pietrantonio sia una scrittrice molto capace, soprattutto nel trasmettere i sentimenti, i dolori e le gioie che provano i suoi protagonisti.

Questo è il secondo romanzo nel giro di poco tempo che leggo di questa scrittrice, perché ho letto anche Bella Mia, che recensirò presto.

La protagonista è allo stesso tempo presente e assente; presente perché avvertiamo ogni suo pensiero, ogni sensazione e ogni dolore.

Ma anche assente, perché a volte sembra annullata, ma non in senso negativo. La sua presenza sembra quasi assottigliarsi fino a confondersi con la lettrice o il lettore, che si identifica nella protagonista e ne diventa una sorta di proiezione.

Se cercate un romanzo intimo e introspettivo, questo è sicuramente quello che fa per voi.

Tra l’altro, secondo me è perfettamente leggibile anche senza aver letto L’Arminuta, anche se a mio parere sono validi entrambi per cui vale la pena recuperare prima questo.

E voi, lo avete letto? Fatemelo sapere con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.






Commenti