RECENSIONE Adekan di Tsukiji Nao

Adekan @ 2007 Tsukiji Nao - Shinsokan

 

Trama

Shiro è un ombrellaio abbastanza sciatto, che ama togliersi i vestiti ogni volta che ne ha occasione e che sembra anche un po' ritardato mentalmente. Kojiro, invece, è un ufficiale esempio di rettitudine e che odia la gente trasandata. L'incontro tra Shiro e Kojiro da il via a una serie di misteriosi eventi in cui i due restano coinvolti. Un manga ricco di azione, mistero e con una spolverata di comicità.


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Salve, eccomi con una nuova recensione.

Rispetto al solito sarà una recensione differente, perché vi parlerò di un manga ancora in corso, una serie dove i primi numeri sono usciti diversi anni fa, e per lungo tempo è stata bloccata, tanto che a un certo punto avevo perso le speranze di poterlo continuare a leggere. Quest’anno invece, per puro caso, ho ritrovato i miei vecchi manga dentro uno scatolone, e facendo una ricerca ho scoperto che la Magic Press aveva ripreso a pubblicarlo.

Al momento sono ferma al numero nove, ho riletto i primi cinque e sono andata avanti con gli altri.

Di Tsukiji Nao, l’autrice di Adekan, si sa ben poco, oltre al giorno della sua nascita, l’anno è sconosciuto; ho provato a cercare sul web, ma non compare nulla, tranne i suoi lavori, che alla fine sono la cosa che ci interessa di più.

In Italia Adekan è arrivato nel lontano 2013; nell’arco di un anno sono usciti i primi cinque numeri, per poi bloccarsi a tempo indeterminato dal 2014, tanto che credevo non sarebbe andato avanti.

Invece lo scorso anno la Magic Press ha deciso di riprenderlo da capo, per poi portarlo avanti a partire da novembre, e la notizia mi ha mandato su di giri. Anni fa, quando ho scoperto questo manga, molto superficialmente sono stata attirata dallo stile della sua autrice, ma soprattutto dalle copertine che hanno quel tocco di antico, e allo stesso tempo sono così vivaci e colorate. Insomma, è un contrasto particolare, dove una certa eleganza di stile si mischia a colori vivaci, come se fosse un mix tra antico e moderno.

Anche la storia percorre diversi binari che si incrociano, rendendo l’intero fumetto particolare.

Non vorrei dire una cretinata, ma la storia è ambientata a inizio novecento, in un Giappone dove si mescolano tradizione e modernità; in alcuni casi sembra di incontrare anche degli elementi steampunk, soprattutto per quanto riguarda le armi e le opere che costruisce e inventa Shiro. Nel complesso il manga è un mix tra avventura e giallo, dove Shiro, un ombrellaio decisamente particolare e dal passato oscuro e doloroso, intreccia la sua vita con quella di Kojiro, un poliziotto amante dell’ordine e della giustizia, pronto a fare qualsiasi cosa per aiutare gli altri. Kojiro si impunta in ogni modo a voler aiutare Shiro, perché pensa che il giovane ombrellaio non sia in grado di sopravvivere da solo e deve imparare a occuparsi di sé.



La storia di Adekan è complessa, i volumi presentano tante avventure, tanti casi che sembrano scollegati tra loro, eppure man mano che si procede con la lettura ci si accorge che tutta la storia è tenuta insieme da una corona narrativa, da personaggi ricorrenti, oltre i due protagonisti, che in un modo o nell'altro appaiono e muovono le fila di quanto sta accadendo. A ogni volume, ogni storia che leggiamo si scopre qualcosa in più dei protagonisti di questo manga, di Shiro, del suo passato, del come mai ha lasciato l’organizzazione per cui lavorava.

Scopriamo chi era, cosa lo legava all’organizzazione e al suo fratello adottivo, Anri, un altro personaggio particolare, ambiguo. Un ragazzo giovane, straniero, che è diventato il fratello adottivo di Shiro, il suo fratello maggiore. Eppure, all’improvviso, qualcosa ha spinto Shiro a separarsi, ad allontanarsi dal mondo in cui è cresciuto, dove è stato addestrato.

Di questa organizzazione abbiamo solo degli scorci, degli eventi di chi ci vive, di cosa vi accade, ma soprattutto di come sono i personaggi che ne fanno parte: persone al limite della sanità mentale, sadici, pronti a commettere ogni atto più efferato per uno scopo; ma qual è questo scopo? Per assecondare il volere del loro capo, ma alla fine, quale è il fine ultimo di questa organizzazione ancora non ci è dato saperlo.

Sappiamo che man mano, andando avanti con la storia, le fila si stanno muovendo: vogliono riportare Shiro tra di loro, perché differente come persona, perché il suo corpo è particolare, tanto da essere desiderato da molti, compresi quelli dell’organizzazione che ha abbandonato.



Adekan è una storia particolare, forse non originale, ma particolare; apprezzo l’intreccio tra avventura, mistero e quel tocco di noir che rende oscura l’intera storia. I personaggi, lo stesso Shiro non sono propriamente buoni, il loro comportamento è ambiguo, sfruttano le occasioni per sopravvivere, il proprio aspetto per ottenere ciò che vogliono.

Anche il suo rapporto con Kojiro è particolare: in alcuni casi sembrano amanti, ma non è detto che con l’andare avanti della storia possa accadere, perché il manga non è un yaoi.


Di Adekan ciò che lascia stupito il lettore sicuramente è la trama, o meglio il modo in cui è costruita ed articolata la trama, con avvenimenti che apparentemente sembrano scollegati tra loro, ma come ho accennato sono legati da personaggi e in molti casi anche da questa organizzazione di cui ancora non si conosce lo scopo, tranne il fatto che vogliono riportare da loro Shiro a ogni costo.

L’altro punto interessante sono i personaggi; ogni personaggio, tranne Kojiro forse, che sia centrale o meno, ha lati nascosti, si muove su un filo sottile di luci e ombre, tra il bene e il male. In alcuni casi rasentano la follia, mostrando quelle mille sfaccettature caratteristiche dell’uomo, che è tutto tranne che perfetto.

Per non parlare degli antagonisti della storia, Anri in primis, ma anche tutti coloro che appartengono all’organizzazione sulle tracce di Shiro: apparentemente belli, sono in grado, con il loro aspetto, di ingannare chi hanno intorno, ma allo stesso tempo sono creature cattive e manipolatrici, pronte a sacrificare e uccidere per raggiungere i propri scopi, per bramare sempre di più un qualche potere o ricchezza.

Forse è proprio questa parte del manga che me lo ha fatto apprezzare; se inizialmente sono stata attirata dai disegni, la storia mi ha catturato. L’eleganza del tratto, la bellezza dei personaggi, delle ambientazioni, va in contrasto con il lato oscuro e cattivo di molti personaggi.

Lo stesso Shiro, protagonista indiscusso del manga, anche se all’apparenza sembra ingenuo e buono, ha i suoi segreti, un passato particolare; è pronto a sfruttare e a usare il suo aspetto per raggiungere i suoi scopi, ma allo stesso tempo è incastrato in un’amicizia arrivata all’improvviso, tanto che si è affezionato a Kojiro e agli altri strani personaggi che girano intorno al poliziotto, preoccupandosi per loro, desiderando che siano al sicuro e che l’organizzazione non gli si avvicini.
Man mano che la storia procede, alcuni punti vanno a intrecciarsi; penso che più andrà avanti, più le storie singole che ci hanno introdotto a tutta una serie di personaggi lasceranno il posto a quella parte di arco narrativo che ruota intorno a Shiro, a Kojiro e all’organizzazione.


Per concludere, è un manga che consiglio, proprio per questo connubio tra l'ottimo stile di disegno che in qualche modo contrasta con l’aria più cupa della storia; cupa fino a un certo punto perché di tanto in tanto vengono inseriti degli intermezzi per spezzare e non rendere tutta la storia troppo drammatica. Mi chiedo però se continuerà così, o con l’andare avanti diventerà tutto molto più serio e con un tocco drammatico.

Chi lo sa, vediamo se Tsukiji Nao riuscirà a stupirmi.





Commenti

  1. Questo non lo conosco ma sembra adorabile :P

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    1. Questo è molto molto carino. Io sono stata attirata dai disegni, ma è un buon mix tra storia e immagini, interessante.

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