RECENSIONE A casa per Natale (serie Texas #9) di R.J. Scott

A casa per Natale



Riuscirà Connor a far sentire a River l’atmosfera che si vive a Natale nella famiglia del Texas?

Quando Connor trova River in bilico sul tetto del loro dormitorio al campus, non sa cosa fare. L’amico è ubriaco e, con una bottiglia di vodka, in mano urla a pieni polmoni in mezzo a una tormenta di neve. La parte facile è farlo scendere, quella difficile convincerlo a seguirlo al Double D.

River non ha una famiglia al di fuori del college, né un posto da chiamare casa. Non che gli dispiaccia: gli va bene trascorrere il giorno di Natale da solo nella stanza di un hotel economico a guardare le repliche di Elf. Solo che Connor non la smette più di raccontare come la sua perfetta famiglia passi le feste nel loro perfetto ranch in Texas, e alla fine comincia a innervosirsi. In fondo mica ha chiesto lui di essere rapito e neanche di innamorarsi dell’intero clan Campbell-Hayes, però succede.

Da un Natale a quello successivo, questo libro racconta di come Connor salva River, e se stesso; di come facciano casino e poi aggiustino tutto; di come scoprano la passione e, alla fine, di come Connor insegni all’uomo che ama cosa significa davvero far parte di una famiglia.



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Buongiorno, lettori. Per chi ormai in questi anni ha imparato a conoscermi, sa quanto io abbia amato questa serie e quanto mi sia piaciuto veder crescere e maturare libro per libro i nostri cari Riley e Jack.

E’ sempre un piacere tornare da loro e vivere nuove avventure, ma questa volta il ritorno è stato ancora più gradito dal fatto che il protagonista era il figlio di Riley e Jack, Connor.

Connor, che sembra aver ereditato dai genitori molti dei loro pregi e qualche difetto (come ad esempio la testardaggine).

Questo romanzo natalizio mi ha fatta innamorare nuovamente di questa famiglia, riuscendo a dare un nuovo sapore alla serie senza snaturarla. 

L’altro protagonista della storia è River, un ragazzo problematico, che sembra essere una causa persa, ma che in realtà ha solo bisogno di un porto sicuro a cui tornare. River però ha paura di restare deluso, di scottarsi e rimanere solo, per cui tenta di allontanare Connor.

Così Connor capisce che l’unica soluzione è portare l’amico - qualcosa più che amico - con sé a Natale, perché possa godersi le vacanze con la sua famiglia e possa stare bene ed essere coccolato con affetto.

La maturazione di River è evidente in queste pagine ed è forse quella che più salta all’occhio, anche se il mio personaggio preferito rimane comunque Connor.

Entrambi sono molto giovani e un po’ incoscienti, eppure mostrano come in realtà abbiano la testa sulle spalle. 

Come dicevo, questo romanzo mi è piaciuto tantissimo perché ci porta in avanti di tanti anni, con un nuovo protagonista, ma ritroviamo anche alcune delle vecchie tematiche e anche vecchi personaggi a cui siamo affezionati.

Ve lo consiglio? Assolutamente, è il romanzo perfetto da leggere sotto l’albero, durante un pigro pomeriggio di dicembre.

Non lasciatevelo scappare.




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