RECENSIONE Il buio fuori di Cormac McCarthy

Il buio fuori Cormac McCarthy



In una capanna al limitare del bosco, la giovane Rinthy dà alla luce un bambino. Il padre del bimbo e fratello di Rinthy, si libera del neonato abbandonandolo in riva al fiume. Certa che il figlio sia vivo, la donna parte alla sua ricerca per le strade di una terra desolata. Il padre, a sua volta, rincorre la sorella per le stesse strade, mosso da un’uguale certezza di ritrovarla. Al loro girovagare si intreccia quello di una malvagia «trinità» che sfiora via via le misere esistenze di una serie di personaggi tingendole di sangue. E quando i protagonisti si incontreranno, l’epilogo avrà tratti d’inimmaginabile crudeltà. Alle imprese scellerate degli uomini fa da contrappunto la leggiadra perfezione della natura, come se a crearla fosse stata una divinità diversa da quella che sovrintende alle cose degli uomini.



Link acquisto: Il buio fuori




***



Buongiorno, lettori. Adoro sempre quando arriva il momento di scrivere una recensione che parli di un autore che amo particolarmente. McCarthy è forse uno dei miei preferiti, uno dei più grandi scrittori viventi al mondo.

Il buio fuori è uno dei suoi primi romanzi, pubblicato nel 1968 negli Stati Uniti. La prima cosa che salta agli occhi del lettore è che il romanzo può sembrare un western, o almeno avere un’ambientazione western, ma non lo è. 

Per essere precisi, il tempo non viene mai specificato: potremmo essere nel 1800 o nel 1900, l’autore volutamente non dà indicazioni in merito. La storia viene raccontata quindi come fosse fuori dal tempo, come se gli eventi narrati fossero avvenuti in una bolla.

Il romanzo è molto cupo e crudo, forse al pari del suo grande capolavoro La strada; insieme sono i romanzi più drammatici e oscuri che ho letto di McCarthy.

Mi è piaciuta molto la tematica del viaggio che intraprendono entrambi i protagonisti, per motivi diversi, e la loro continua ricerca di una assoluzione, di un raggio di speranza o magari di una condanna per fare ammenda contro i propri peccati. Il romanzo però non fa sconti a nessuno dei suoi personaggi, che vivono in un mondo troppo crudele per trovare uno spiraglio di luce.

Non è una lettura facile, non è per tutti. Ci sono dei trigger warning per incesto e cannibalismo, sebbene non vi siano scene esplicite ma sono accenni. 

Ve lo consiglio? Sì, perché McCarthy ha una grandissima capacità di sviscerare le brutture dell’animo umano, mettendole su carta e spingendo i suoi lettori a riflettere sulla vita, sull’istinto di crudeltà insito nell’animo umano, sulla nostra esistenza. Tuttavia è bene sapere a cosa si sta andando incontro (sebbene i lettori affezionati ormai sanno bene cosa aspettarsi) quando ci si accinge ad una lettura simile.

Ma, se non vi spaventano le tematiche, leggetelo e non ve ne pentirete, perché vi spingerà a riflettere su cosa siano gli istinti primordiali che dominano l’uomo e sul raziocinio, sull’intelletto che ci permette di non essere bestie.

Secondo me Il buio fuori sarebbe una perfetta tragedia da vedere a teatro; se mai dovessero farne un adattamento teatrale, sarei molto felice.

E’ stata veramente una lettura particolare, per cui sarei curiosa di sapere la vostra opinione. Se lo avete letto, ditemi con un commento qui sotto quali sono state le vostre impressioni.

Io vi do appuntamento alla prossima recensione.





Commenti