Tin Star


Trama:

L'ex detective di polizia di Londra Jim Worth è il nuovo capo della polizia di una piccola città nelle Montagne Rocciose Canadesi, dove si è trasferito con la sua famiglia per sfuggire al suo passato. L'afflusso di lavoratori migranti da una nuova e grande compagnia petrolifera, guidata dalla misteriosa signora Bradshaw, forza Worth ad affrontare l'ondata di crimine conseguente che minaccia la sua città. La sopportazione di Worth contro i criminali provoca gli assassini che attaccano lui e la sua famiglia, portandolo a risvegliare il suo violento alterego, Jack Devlin, a chiedere vendetta.


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Tin Star non è una serie che può definirsi comune. Complice la recitazione magistrale di Tim Roth - che per me potrebbe anche recitare l'elenco del telefono e sarebbe comunque emozionante - l'atmosfera di questa serie tv è unica nel suo genere.
Fin dalle prime scene, cattura l'attenzione dello spettatore, che non conosce né i personaggi né la storia ma viene catapultato in una scena al cardiopalma.
Un uomo sta fuggendo con la sua famiglia, si ferma a fare benzina e, appena si risiede, davanti a lui spunta qualcuno con una maschera sul viso che gli punta una pistola alla testa e spara.
Quel che vediamo immediatamente dopo è un flashback, che ci porta a capire come siamo arrivati a quel punto.
La carta vincente di questa serie è certamente la caratterizzazione e la stratificazione dei personaggi.
Ogni personaggio nasconde qualcosa: un passato, una qualità, un'identità.
I personaggi vivono e si muovono su più livelli, portando lo spettatore a stupirsi sempre di più e a chiedersi cosa deve aspettarsi ancora.
I tempi sono ben bilanciati, e niente viene rivelato troppo presto o troppo tardi, ma esattamente al momento giusto per avere la resa migliore.
Unita alla trama principale, quella che riguarda Jim Worth e la sua famiglia, c'è anche una sottotrama che si dipana nel corso delle puntate: la compagnia petrolifera che cerca in ogni modo di apparire la cosa migliore che sia accaduta in quella cittadina, anche a costo di mentire, ingannare, nascondere... forse persino uccidere.
Le due storie, in questa prima stagione, collidono solo raramente, ma sono sicura che in una possibile seconda stagione le cose saranno molto diverse.


Tim Roth, che interpreta Jim Worth, capo della polizia e amorevole padre di famiglia, e il suo alter ego Jack Devlin, un alcolizzato violento, è divino.
Era palpabile il momento in cui il suo personaggio cambiava da una personalità all'altra: con una recitazione ad altissimi livelli riusciva a rendere credibili entrambi i personaggi.
Tin Star si compone di soli dieci episodi, che per me sono anche troppo pochi, perché ne avrei voluti almeno il doppio per quanto questa serie mi è piaciuta.
Non che ne avesse bisogno: come accennavo sopra, i tempi sono ben gestiti e ben calibrati. La serie non annoia mai, tiene sempre lo spettatore come sospeso, con l'ansia riguardo a quello che succederà nella scena successiva.

Oltre a Tim Roth, tra gli attori principali abbiamo anche Christina Hendricks, Genevieve O'Reilly, Abigail Lawrie, Christopher Heyerdahl, Oliver Coopersmith.
La serie è libertamente tratta dal video game Tin Star del 1984.


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