La musa degli Incubi di Laini Taylor



La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l'unico capace di fronteggiare l'oscura Minya, animata dall'implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri. Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l'esperienza le ha insegnato che l'odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare. Ma come si fa a rovesciare l'odio, a disinnescare la vendetta? È possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli? In questo seguito de "Il Sognatore" va in scena lo scontro tra distruzione e salvezza.


Avevo atteso questo romanzo quasi quanto Gli scomparsi di Chiardiluna. Ero doppiamente felice quando ho saputo la sua data di uscita, perché sapevo che era il secondo e ultimo di questa serie. 
È stata una sofferenza aspettare il suo arrivo, perché il finale de Il Sognatore (trovate qui la recensione, se non lo avete ancora letto) mi aveva lasciato senza parole, desiderosa soltanto di avere il sequel tra le mani per scoprire cosa diamine sarebbe successo.
E quando l'ho avuto tra le mani, ho passato ogni momento possibile a leggere, finendolo a tempo di record.
Mi son tenuta qualche giorno per riflettere e ora sono pronta a parlarvene.
Innanzitutto Laini Taylor è bravissima a creare ambientazioni, personaggi e mondi molto lontani da ciò che noi conosciamo.
La sua fantasia le permette di creare qualcosa di unico dal nulla, ma non solo: lei è capace di rendere le sue creazioni complete. Infatti, nonostante il mondo in cui questo romanzo è ambientato è molto diverso dal nostro, la Taylor non lascia niente al caso, non crea buchi di trama ed è attentissima a tutti i dettagli.
Insomma, se non fossi sicura che il mondo descritto non esiste, crederei che ciò che racconta è una cronaca storica e non un romanzo fantasy.
Oltre a questo, la Taylor affronta molti argomenti anche in questo secondo volume, come la fede, la vendetta ma, soprattutto, il libero arbitrio.
Sono temi forti, ma che l'autrice tratta con il dovuto modo, senza appesantire né sminuire niente.
Insomma, La Musa degli Incubi è un romanzo che fa divertire, intrattiene e fa emozionare, ma fa anche pensare.
Non vi dirò nulla della trama, se non che è un degno finale di questa storia, che la Taylor ha creato un'opera veramente sublime e che il secondo libro, a mio parere, supera addirittura il primo.
Se anche voi la pensate così, oppure se al contrario non vi è piaciuto e siete in disaccordo con me, fatemelo sapere tramite un commentino, che sono curiosa.

Alla prossima recensione!


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