La tigre che dorme di Rosamunde Pilcher



Un'imperiosa voce dal di dentro, una decisione improvvisa: Selina Bruce abbandona le brume di Londra e uno squallido fidanzato per volare in un'isoletta della costa spagnola dove vive il padre che non ha mai conosciuto. Ma la splendida solarità dell'isola le regala ben altri incontri e sensazioni. Un misterioso personaggio le offrirà la chiave del suo passato e sveglierà dolcemente la tigre che è in lei.


Torno a parlarvi della Pilcher, questa volta con un’ambientazione più esotica rispetto ai libri di cui abbiamo parlato precedentemente (link qui alle altre recensioni).
Come suo solito, l’autrice sembra estrapolare attimi di vita dei suoi personaggi e metterli su carta, come se noi li accompagnassimo per un breve tragitto prima di prendere la nostra strada.
Certo, c’è un inizio, uno svolgimento e una fine nelle vicende che racconta, ma non c’è niente di così definitivo da farci pensare: "Ecco, questo personaggio è finalmente arrivato."
No, in realtà la Pilcher dà esattamente l’idea che quello non sia altro che un piccolo periodo della vita dei suoi personaggi, ma che una volta concluso ce ne saranno tantissimi altri ad aspettarli.
In La tigre che dorme ci troviamo in Spagna. Un ambiente molto diverso rispetto alla Scozia dei romanzi precedenti, ma altrettanto ben descritto, quasi che l’ambiente sia un ulteriore protagonista.
Questa volta, non ci sono tante voci, tanti personaggi che si alternano nella narrazione.
Questo è un romanzo decisamente più intimo, che ruota attorno a Selina e non lascia spazio ad altre voci.
Ciò che ho riscontrato nei romanzi della Pilcher è che lei predilige nelle sue narrazioni personaggi con problemi familiari, o che non conoscono parte della propria famiglia.
In questo caso, Selina va alla ricerca del padre, ma non sarà un caso isolato all’interno della produzione della Pilcher.
Quando lessi questo romanzo, ricordo che mi piacque particolarmente in quanto era leggermente più ritmato rispetto agli altri. La narrazione era più incalzante e la cosa non mi era per niente dispiaciuta.
Non che gli altri non mi piacciano, ma ogni tanto un cambio di registro non è male.
Voi avete mai letto questo romanzo? Vi è piaciuto? Ditemi la vostra con un commentino qui sotto, fatemi sapere cosa ne pensate e magari suggeritemi il prossimo romanzo di questa autrice da recensire.

Io vi auguro buona lettura e vi do appuntamento alla prossima recensione.



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