Non c'è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l'unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane. Un uomo che dice di essere Dio.
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Cari lettori, oggi torno a parlarvi di un autore italiano che mi piace tantissimo. Ci ho messo un po' a riprendere in mano i suoi libri, perché la notizia della sua morte mi aveva particolarmente colpita. Quest'anno ho deciso di fare un ripassone anche grazie ad Audible. Ho già parlato di Niente di vero tranne gli occhi in un'altra recensione, mentre oggi sono qui ad occuparmi di Io sono Dio.
Riascoltando le due storie, ho notato che si somigliano un pochino, non tanto a livello di trama o altro, ma semplicemente si vede tanto la mano della scrittore, si sente che sono stati prodotti dalla stessa persona.
Io sono Dio è un thriller veramente interessante, con una buona costruzione della trama e personaggi uno più bello dell'altro.
Mi piace tantissimo la detective protagonista, Vivien Light: è una donna forte, decisa e coraggiosa, ma non è mai dipinta come una wonder woman. Ha le sua fragilità, e Faletti le mostra tutte, perché invece che renderla debole, la rendono un personaggio ancora più interessante.
Anche Russell Wade, un giornalista che si ritroverà a collaborare al caso, mi piace tantissimo come personaggio: si trova in quella zona grigia che tanto amo. Non è una cattiva persona, ma nemmeno l'eroe senza macchia che tutti si aspetterebbero.
In Io sono Dio l'indagine è molto importante, ma ho notato che a volte passa in secondo piano rispetto alle vicende personali e drammatiche dei protagonisti: non l'ho visto però come un difetto, perché segna proprio un percorso di crescita di Vivien e Russell che li aiuta anche a rapportarsi con l'indagine in corso.
Tutto il libro ruota attorno agli oscuri tormenti che ciascuno di noi ha nel proprio cuore: dalla sete di vendetta, al lutto, al riscatto personale. Per questo dico che le faccende personali dei protagonisti sono perfettamente in linea con la narrazione. Il focus non è soltanto scoprire l'assassino, ma esorcizzare i suoi demoni, come esorcizzare quelli di Vivien e Russell.
Ve lo consiglio?
Assolutamente sì; non riuscirete a staccarvi dalla lettura. I vostri occhi rimarranno incollati alle pagine finche non arriverete alla parola fine.
Se lo avete già letto, fatemi sapere cosa ne avete pensato con un commentino qui sotto.
Alla prossima recensione.
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