RECENSIONE Usurpator Maximus di Diego Luci




Un impero in disfacimento, collassato sotto il suo stesso peso.Pelagio, educatore dei figli e della nipote di Massimo, racconta le imprese di quello che, forse a torto, è stato spesso considerato un usurpatore come tanti. Le sue vicende familiari e personali si intrecciano con le decisioni politiche e con le conquiste militari della seconda metà del IV secolo d.C.: la campagna di Giuliano Cesare in Gallia, la rivolta di Firmo in Mauretania e il passaggio dei Goti attraverso il Danubio, fino alla scoperta che lo porterà a trasformarsi da comparsa a narratore della storia.Diego Luci è nato a Piombino, dove ha sempre vissuto.Si è laureato in Politica Internazionale con una tesi sulla Guerra Civile Americana che più tardi, sarà oggetto del suo secondo romanzo "I Violatori del Blocco".La passione per la storia e per la cultura delle isole britanniche lo ha portato a scrivere una serie di romanzi sulle vicende della Britannia sul finire dell'Impero Romano.Il suo primo romanzo "Ambrosio Aureliano I" ha aperto la strada che porterà, nei progetti dell'autore, a trattare l'ascesa e le imprese di Re Artù.


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Buongiorno, lettori, e buon inizio settimana. Oggi sono particolarmente contenta perché torno a parlarvi di romanzi storici, che hanno sempre un posto speciale nel mio cuore.

L’epoca tardo antica è forse una delle mie preferite, per cui ero davvero contenta di poter leggere questo romanzo per recensirlo. Nonostante io sia una medievista, mi piace anche occuparmi di storia antica e del periodo che lega queste due ere.

La prima cosa che posso dire di questo romanzo è che decisamente sa come intrattenere il lettore: è avvincente, mai noioso.

Dalle prime pagine mi sono completamente immersa nella lettura, nel mondo descritto dall’autore, e mi è sembrato letteralmente di viaggiare nel tempo.

Le battaglie, gli scontri e le passioni descritte tra le pagine mi hanno catturata a tal punto che non riuscivo a smettere di leggere.

Anche la ricostruzione storica mi è parsa davvero accurata, cosa che apprezzo sempre.

Altra nota positiva sono i personaggi; sia protagonista che personaggi secondari sono ben fatti, hanno un appeal sul lettore non indifferente, che si affeziona a loro e vuole sapere quale sarà il loro destino.

Mi piace tanto anche il fatto che ci sia una sorta di cornice in cui apprendiamo che a narrare la storia è Pelagio, altro personaggio storico di cui non voglio dirvi troppo per non rovinarvi la lettura. L’escamotage del racconto mi è sempre piaciuto e trovo che si presti molto bene ai romanzi storici, soprattutto a un romanzo come questo che espone i fatti in maniera cronachistica senza però mai risultare pesante o noioso.

Ve lo consiglio? Sì, assolutamente. Per gli appassionati di romanzi storici è un libro da non perdere, che vi farà scoprire una figura magari non così conosciuta come altri grandi condottieri, ma affascinante allo stesso modo.

Direi che merita la votazione di quattro piume.

Alla prossima recensione.




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