RECENSIONE Review Party - Fairy Oak. Il destino di una fata di Elisabetta Gnone

Fairy Oak


Trama:

Suoni, segreti e inattese verità di una valle e di un villaggio pieni d’incanto


Una nuova voce, quella dell’autrice, ci racconta la storia di Fairy Oak. Sa molte cose e moltissime ne svela, arricchendo il dipinto che ritrae il popolo della Valle di Verdepiano di dettagli assai curiosi e di nuove, inaspettate sfumature. Il nuovo romanzo di Elisabetta Gnone rivela tutti i segreti (o quasi) della comunità, buffamente assortita, che convive serenamente nel villaggio della Quercia Fatata. In questi anni all’autrice sono state rivolte tante domande e curiosità a proposito della saga, e ha pensato che un libro potesse colmare quei vuoti e risolvere quei dubbi che in tanti sentono ancora d’avere riguardo i suoi abitanti. Poiché l’autrice sa tutto di questa storia, ed è una voce fuori campo, può svelare segreti, entrare in dettagli e raccontare aneddoti e situazioni che i suoi personaggi non possono conoscere o riferire. Per esempio Elisabetta sa quando Grisam Burdock s’innamorò di Pervinca Periwinkle – il momento esatto – e quando il cuore del giovane inventore Jim Burium diede il primo balzo per la sorella di Pervinca, Vaniglia. Sa cosa pensò la fata Felì la prima volta che vide dall’alto il piccolo villaggio affacciato sul mare ed è soprattutto di lei che vi narra, del primo e dell’ultimo anno che Sefeliceleisaràdircelovorrà passò a Fairy Oak, e di quei pochi istanti in cui si compie il destino di una fata. Un destino comune a molti, come scoprirete…


Link acquisto: Il destino di una fata



***



Siamo a novembre, il compleanno delle gemelle Vaniglia e Pervinca è passato, ma la sua autrice ci ha portato di nuovo nel magico villaggio di Fairy Oak.

Questa volta a raccontare la storia non è la fata Sefeliceleisaràdircelovorrà; no, è l’autrice stessa, che in un lungo racconto dal suo punto di vista, oltre a ricordarci i momenti più belli della storia delle due ragazze, come anche quelli più tristi, ci svela tanti segreti sugli abitanti di Fairy Oak, sulle due ragazze, ma anche su quelle fatine che si sono occupate di molti dei bambini della città.


Tornare anche quest’anno a Fairy Oak è stato splendido, leggendo momenti conosciuti, ma anche nuovi segreti dal punto di vista dell’autrice è qualcosa che ho veramente amato. E poi la dolcezza di questi libri, di questi racconti sono qualcosa che ti tocca l’animo.

Ho amato la storia, come amo la penna di Elisabetta Gnone che, con maestria, rende magico quello che scrive, raggiunge l’animo dei bambini, ma anche degli adulti, lasciando che con il suo stile pulito, fantastico, raggiunga i suoi lettori.

Mentre leggevo mi scorrevano davanti agli occhi le immagini di questa lunga saga, di tutto quello che hanno affrontato le gemelle, la loro vita e i loro amici. Un salto nel tempo, lungo più di quindici anni.

Tutti i sentimenti che i personaggi di questa serie hanno provato sono venuti fuori in questo ultimo libro, che non so se è un definitivo saluto, un accomiatarsi della storia, ma ha lasciato un senso di dolcezza a chi lo ha letto. Ammetto che ho versato qualche lacrima, ma non per questo ha annullato la magia di questo romanzo, della storia letta, di quei segreti svelati e di quei momenti che fino ad ora avevamo solo immaginato.


Un piccolo cameo alla copertina e all’erbario, entrambi due piccoli gioielli, come il libro.

Cinque piume.





Cinque piume

Commenti

  1. Speriamo non sia l'ultimo... non voglio salutare nessuno io >.<

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nemmeno io voglio salutare qualcuno, ma alla fine penso che quello che avevano da dire i personaggi sia arrivato al capolinea, poi magari l'autrice ci sorprenderà.
      Io vorrei un nuovo libro della serie di Olga di Carta.

      Elimina
  2. Tanta dolcezza in queste pagine. Speriamo di ritornarci presto. 🌼🌼

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, c'è stata tanta dolcezza in queste pagine.

      Elimina
  3. Questo libro è bellissimo, ti porta in un'atmosfera fatata

    RispondiElimina

Posta un commento