RECENSIONE Un ricordo chiamato impero di Arkady Martine

Un ricordo chiamato impero Arkady Martine



L’ambasciatrice Mahit Dzmare è in viaggio verso la capitale dell’Impero del Teixcalaan, ansiosa di assumere il nuovo incarico che le è stato assegnato. Quando arriva, però, scopre che il suo predecessore è morto, ma nessuno è disposto ad ammettere che non si è trattato di una morte accidentale. Né che Mahit potrebbe essere la prossima vittima.

E adesso Mahit deve, nell’ordine: scoprire chi si cela dietro l’assassinio; rimanere viva; proteggere dalle mire espansionistiche del Teixcalaan la sua patria, Lsel, una stazione mineraria piccola ma decisa a difendere la propria indipendenza a ogni costo. E tutto questo mentre si trova a esplorare una cultura aliena fin troppo affascinante, tessere intrighi e nascondere un segreto tecnologico che potrebbe segnare la fine di Lsel, o salvarla dalla distruzione.



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Buongiorno lettori, oggi vi parlo del romanzo che ho letto per la mia challenge dei generi letterari durante il mese di Luglio. Sono un po’ in ritardo, ma Agosto sono stata un po’ in ferie e il rientro a settembre è stato un po’ frenetico.

A Luglio il genere designato era fantascienza e non ho faticato a scegliere il libro da leggere perché, dal momento che Oscar Vault ha annunciato questo romanzo, sapevo che dovevo averlo.

Per questo motivo non ho avuto dubbi e ho subito comprato questo titolo. Cosa mi ha colpita così tanto? In maniera molto superficiale sono stata catturata dalla sua meravigliosa copertina, che mi ricorda tantissimo un’estetica azteca. 

La mia tesi triennale verteva proprio sulle civiltà indigene mesoamericane, per cui sono stata subito attirata dalla copertina e anche dal richiamo alla cultura mesoamericana nella scelta dei nomi all’interno del romanzo.

Un ricordo chiamato impero è una space opera veramente ben scritta; prendete con le pinze questa affermazione ma mi ha ricordato Dune. Certo, non sono simili dal punto di vista della trama, ma entrambe le opere ricalcano le stesse atmosfere, gli stessi stilemi della fantascienza.

Intrighi politici, assassini, attentati sono elementi molto importanti all’interno di questo romanzo. Arkady Martine è stata in grado di creare una struttura molto definita per il suo impero e questo è uno dei punti forti del libro. Non è difficile imparare le varie categorie, le classi sociali e i ruoli; tutto è in funzione dell’impero.

Questo è il tipo di fantascienza che più amo ed è scritto divinamente, non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine perché ne volevo sempre di più, nonostante la narrazione si prenda il suo tempo per farti immergere completamente in questo nuovo universo.

Non serve specificare che consiglio fortemente questo libro, anche per la grande presenza di personaggi LGBTQIA+ all’interno della storia. Ho davvero apprezzato che la sessualità dei personaggi non venisse trattata come un qualcosa di speciale ma che semplicemente fosse considerata una loro caratteristica. Ha reso tutto molto naturale.

Se anche voi come me avete letto questo romanzo, sono molto curiosa di sapere la vostra opinione. Lasciatemi un commentino qui sotto.

Alla prossima recensione.




Commenti

  1. Mi ero persa l'uscita di questa space opera, appena posso la recupero perché la fantascienza è uno dei miei generi preferiti. Bellissima recensione ❤️

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