RECENSIONE Dalia Nera di James Ellory



Dalia Nera

Non si muovono certo in un mondo di illusioni Lee e Dwight, poliziotti, pugili, amici. Eppure il pericolo più grave per loro non arriva dalla folla di relitti umani e delinquenti che li circondano, né dalla violenza e dalla corruzione di Los Angeles, né da Kay, la donna di cui entrambi sono innamorati. È un orrido delitto a sconvolgere per sempre la loro vita: il massacro di Elizabeth Short, la “Dalia Nera”, ragazza leggera, allegra, imprudente, prostituta a tempo perso. E quando Lee scompare misteriosamente, per Dwight le indagini si trasformano in una tremenda ossessione, una discesa agli inferi tra gli angeli caduti, un confronto supremo con se stesso e col suo passato. Una sfida a immergersi nel sangue e uscirne immacolati.

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Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un autore che avevo particolarmente apprezzato quando ho letto una delle sue opere più conosciute (trovate la recensione QUI), ossia L.A. Confidential.

In casa avevo una vecchissima copia di Dalia Nera, comprata usata chissà dove e chissà quando. Così ho deciso di recuperarla, anche perché da quel che mi è parso di capire i due romanzi fanno parte della stessa serie. Comunque possono tranquillamente venire letti separatamente.

Dalia Nera è un thriller noir che parte da eventi realmente accaduti e racconta vicende immaginarie, mescolando fantasia e realtà in quello che a me è parso un mix perfetto.

Il focus non è soltanto l’indagine, ma anche la vita privata dei detective che sono assegnati al caso e di tutti i personaggi che vorticano loro intorno.

Quel che mi è piaciuto di Ellroy sia qui che in L.A. Confidential è la capacità di tenere alta la tensione nel lettore per tutta la durata del romanzo.

I suoi personaggi, poi, sono crudi, duri, temprati ma fragili allo stesso tempo.

Non voglio farvi spoiler della trama, anche perché in romanzi del genere l’effetto sorpresa spesso gioca un ruolo molto importante nelle emozioni provate dal lettore, eppure devo fare qualche commento.

Trovo veramente geniale il modo in cui l’autore ha gestito la parte che si basa su eventi reali e quella che invece è stata inventata da lui: ha saputo bilanciare le due cose senza sminuire quelle che sono le sofferenze patite dalla vittima e dalla sua famiglia. Almeno, questa è stata la mia impressione leggendo il romanzo.

Ve lo consiglio?

Se amate il genere, è un must e non potete perdervelo. Io penso che recupererò per intero la sua bibliografia, perché ho amato entrambi i suoi romanzi che ho letto.

Dovete però apprezzare i thriller noir, perché altrimenti la lettura potrebbe risultare un po’ pesante e ridondante, magari anche crudele per certi versi, nel suo modo schietto di esporre gli eventi.

Io l’ho adorato anche per questo, ma potrebbe non piacere a tutti.

Se siete amanti del genere e avete già letto Ellroy, ditemi la vostra opinione con un commentino qui sotto e suggeritemi titoli simili, visto che in questo periodo ho proprio voglia di leggere dei bei thriller polizieschi di questo genere.

Alla prossima recensione.




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